Non cè dubbio che Charles Dickens sia uno dei romanzieri più amati dal grande schermo. I suoi orfani famosi in tutto il mondo, David Copperfield e Oliver Twist, sono stati protagonisti di diversi adattamenti, datati e recenti, televisivi e cinematografici. Grandi Speranze è diventato il libro di Dickens più apprezzato in Inghilterra e, sebbene da noi sia meno popolare, tutti avranno sentito parlare almeno una volta delle disavventure di Pip, il ragazzino a cui un misterioso benefattore ha permesso di diventare un gentiluomo.
Mike Newell, il regista di Quattro matrimoni e un funerale e Harry Potter e il calice di fuoco, si è preso lonere (e lonore) di adattare il romanzo con la collaborazione di uno scrittore deccezione, quel David Nicholls diventato celebre con One Day. E ha deciso di percorrere la strada della fedeltà al grande classico, senza tentare incursioni moderne come aveva fatto, invece, Alfonso Cuarón nel 1998 con Paradiso Perduto.
Pip resta dunque un orfano che vive nella grigia e povera campagna inglese, cresciuto dai parenti (per inciso, da qui JK Rowling pare aver preso lidea per Harry Potter) e destinato a lavorare come fabbro con il mite cognato Joe. Due eventi in apparenza sfortunati, però, cambiano il suo destino. Il primo è lincontro nelle paludi con loscuro Magwitch, un detenuto evaso dalla prigione, il secondo è una bizzarra richiesta da parte delleccentrica Miss Havisham, una gentildonna che vive in un palazzo decadente e desidera che Pip giochi per lei.
E nella gotica dimora il ragazzino conosce Estella, bella e gelida, di cui si innamora perdutamente. Non sintravedono possibilità di riscatto per lorfanello, ma allimprovviso ecco la sua chance: un misterioso benefattore gli ha lasciato una cospicua eredità, perché si trasferisca a Londra e diventi un gentiluomo. Le grandi speranze di Pip, però, sinfrangono contro la realtà celata dietro la grande occasione.
Non è Miss Havisham lanima generosa che ha cambiato il suo futuro, come vorrebbe Pip, né Estella è mai stata destinata a lui, nemmeno se impara a usare correttamente le posate e frequenta i club aristocratici. Magwitch, il criminale dal passato turbolento, ad averlo adottato in cambio della gentilezza ricevuta quel giorno, nelle paludi.
I bambini maltrattati dagli adulti e dal destino, la ricerca del riscatto e della vendetta, lillusione di una vita migliore, il peso della povertà, la difficoltà di amare, tutti i temi cari a Dickens sono presenti nelladattamento di Newell, che resta fedele al testo originale e punta sulla ricostruzione precisa degli ambienti e delle abitudini dellepoca.
La fotografia è straordinaria: le strade di Londra sono riprodotte con scrupolosa attenzione al dettaglio visivo e la casa di Miss Havisham è circondata da unatmosfera dark, quasi da film horror. La donna stessa, interpretata da Helena Bonham Carter, sembra un fantasma, malinconico e grottesco. Il tempo, per lei, si è fermato il giorno in cui è stata abbandonata allaltare da un uomo che le ha spezzato il cuore. Alla figlia ha insegnato a diffidare della passione e a respingere i sentimenti, per proteggersi dalle ferite. Tra le ragnatele e gli argenti, le stoffe strappate e la polvere del tempo, si consuma il suo dramma, dal quale non si potrà mai liberare.
Accanto alla Bonham Carter, gli altri interpreti contribuiscono a formare un cast convincente, che invita a vedere ladattamento di Newell: Ralph Fiennes veste i panni di Magwitch, i giovani Jeremy Irvine e Holliday Grainger sono Pip ed Estella.

Se dobbiamo trovare un difetto, che accomuna molti lungometraggi prodotti in tempi recenti, è la scarsa emozione suscitata nello spettatore. Il film si ammira, si segue, ma non entra nel cuore e nell’anima. Manca forse il coraggio di affondare nei più profondi bisogni dell’uomo, come la necessità dell’amore, che sono mostrati ma non sviscerati. Se viviamo la passione, sentiamo anche la sofferenza. Invece qui assistiamo a uno splendido spettacolo in costume che brilla davvero soltanto nell’addio tra Pip e Magwitch, quando diventa impossibile odiare l’uomo che, nonostante il male, ha saputo riconoscere l’affetto e restituirlo, anche se a modo suo.
Eppure, è sempre bello vedere il cinema che si confronta con i romanzi diventati immortali, soprattutto in un momento in cui le storie originali sembrano in profonda crisi. Un consiglio? Leggete anche il libro.