Italia Domanda, puntata con Pier Luigi Bersani. 16 gennaio 2013 – Il segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, è stato il primo ospite della nuova trasmissione politica di Canale 5, Italia Domanda, condotta dal giornalista della redazione del Tg5 Alberto Bilà. Bersani, candidato premier della coalizione di centrosinistra, è stato chiamato a rispondere alla domande poste dai giornalisti presenti in studio, tra cui il direttore di Libero, Maurizio Belpietro, Virman Cusenza de Il Messaggero, Massimo Franco de Il Corriere della Sera e Massimo Giannini de La Repubblica. Tanti i temi affrontati nel corso della puntata, che ovviamente hanno lo scopo di snocciolare quello che è il programma elettorale che il Partito Democratico ha intenzione di concretizzare nel caso in cui dovesse vincere le elezioni e quindi governare il Paese per i prossimi anni. Il tema principale, tra le priorità del Pd, è quello del lavoro: lItalia, secondo i dati Istat, nel mese di novembre ha visto salire la percentuale di disoccupati fino ad oltre l11%, con categorie decisamente più in difficoltà di altre, come quella dei giovani tra i 15 e i 24 anni, dove i disoccupati arrivano addirittura al 37%. Un servizio confezionato dalla redazione del Tg5 sottolinea come, tuttavia, nellarea dei paesi cosiddetti latini o per meglio dire mediterranei, ci sono casi ancora più gravi, tra cui quello di Grecia e Spagna, in cui il tasso di disoccupazione tra i giovani si colloca ampiamente sopra il 50%, mentre il Portogallo staziona intorno al 40%. Bersani sottolinea quindi quanto sia importante mettere le aziende nella condizione di poter ripartire sostenendole adeguatamente, incentivando lassunzione a tempo indeterminato con degli sgravi fiscali e ricordandosi sempre che lindustria manifatturiera italiana è il massimo in quanto a qualità, e che per questo deve essere sostenuta. Rispondendo a una precisa domanda di Belpietro, il quale chiede se vi sia la reale volontà di smontare oppure modificare in parte la riforma del mercato del lavoro attuata dal Ministro Fornero, Bersani sottolinea come sia del tutto evidente che lesagerata tassazione imposta alle partite Iva non abbia di certo giovato allo sviluppo delleconomia. Inoltre, per quanto riguarda le risorse necessarie per attuare le opportune modifiche, sostenendo il rilancio delle aziende, Bersani si dice convinto di poterle reperire operando una redistribuzione interna delle risorse stesse e affrontando una volta per tutte levasione fiscale.
Per fare ciò è necessario che circoli molto meno contante e che, contemporaneamente, sempre nel rispetto della privacy, si possa avere accesso ai dati dei conti correnti bancari in maniera tale da individuare quali siano i possibili evasori fiscali. A quanti poi gli fanno presente i gravi disagi a cui possono essere sottoposti soprattutto i più anziani, Bersani si dice sicuro che gli italiani sono più che pronti a superare questo scoglio, che poi tale non è.
Largomento successivo è quello relativo alla tasse: il conduttore Bilà chiede come si porrà il Pd di fronte allImu e allIrpef. Bersani sottolinea come sia ingiusto fare promesse agli italiani che, a causa della situazione delle casse statali, sarebbe difficile mantenere. Tuttavia si dice convinto che lImu debba essere rimodulata, tenendo presente, oltre alla grandezza dellimmobile, anche e soprattutto il reddito del cittadino. Riguardo lIrpef, invece, Bersani crede che sia ragionevole poterla stabilizzare intorno al 20%. Continua alla pagina successiva
Si torna poi a parlare di redditometro e, al riguardo, il segretario Pd ricorda come sia stata un’idea dell’allora ministro dell’economia Giulio Tremonti e come non sia una soluzione funzionale, in quanto con il suo utilizzo resta comunque pressoché impossibile smascherare i grandi evasori. Viene quindi mandato in onda un servizio in cui viene intervistato il segretario della Lega Nord, nonché candidato alla presidenza della Regione Lombardia, Roberto Maroni, che tornando sull’alleanza Pdl-Lega sottolinea come sia stata necessaria per vincere in Lombardia. Maroni poi attacca il Partito Democratico, evidenziando come la sua vittoria porterebbe soltanto un ulteriore aumento delle tasse. Immediata la replica di Bersani che rimarca come, nonostante il loro disperato tentativo di evitare la vittoria del Pd, vinceranno lo stesso. Poi si domanda ironicamente come mai, sotto il loro Governo, la tassazione sia aumentata del 4,3%.
Il focus viene successivamente posto sugli eventi politici che hanno caratterizzato il Pd negli ultimi mesi, passando per le primarie, gli addii di Veltroni e D’Alema, fino alle seconde primarie per scegliere i parlamentari. Bersani si dice orgoglioso della grande democrazia dimostrata all’interno del partito, rimarcando come l’80% dei deputati, nonostante la legge elettorale definita Porcellum, sia stato scelto dagli elettori durante le primarie. Cosa che invece non succede negli altri partiti dove, in stanze segrete, vengono decisi i nomi di chi si siederà in Parlamento.
Su un possibile accordo post-elettorale con Monti, Bersani si dice infine possibilista, anche perché esistono diversi argomenti che vengono affrontati con lo stesso punto di vista.