Che tempo che fa, puntata di domenica 20 gennaio 2013 (video Rai) – La puntata andata in onda ieri sera di Che tempo che fa ha visto come sempre la presenza di tanti ospiti: nello studio di Fabio Fazio hanno fatto il loro ingresso il conduttore Carlo Conti, il musicista Paolo Jannacci, l’enogastronomo, scrittore e giornalista Carlo Petrini, l’archeologo Salvatore Settis e il giornalista Flavio Vannetti. Ovviamente non è mancato anche ieri sera l’intervento a cura del metereologo Luca Mercalli, il quale si è soffermato in particolare sul tema dell’ambiente, degli alberi e sulla scarsa cura che tutti noi abbiamo del paesaggio. Subito dopo, Flavio Vannetti è stato intervistato da Fazio in merito al suo ultimo libro dedicato ai 51 luoghi alieni da visitare nel mondo. Fazio ha confessato di non aver mai visto gli alieni dalle sue parti, ma Vannetti assicura che in realtà essi frequentano diversi luoghi sparsi in tutto il mondo, anche se prediligono gli Stati Uniti. Esistono almeno 20 tipologie di Ufo, ha spiegato lo scrittore, il quale ha confessato di sperare che gli alieni possano essere buoni e non cattivi.
Dopo Vannetti è arrivato il momento di Paolo Jannacci e del suo ultimo lavoro intitolato “Allegra”, tratto dal nome di sua figlia. Il musicista ha fatto ascoltare un pezzo tratto dall’album, suonandolo direttamente al pianoforte. A Carlo Petrini, invece, Fazio ha voluto chiedere quale sia il rapporto tra paesaggio e cibo. Egli è stato invitato in studio insieme al professor Settis per un’intervista in coppia. Proprio Settis ha scritto di recente un libro dedicato al “bene comune”: tale è in effetti la terra, una risorsa di enorme valore e non rinnovabile ed è una politica miope quella che non guarda a questo patrimonio. Secondo Settis, occorre distinguere il Bene Comune, quello che interessa non solo noi ma tutta la comunità, comprese le generazioni future, dai Beni Comuni, intesi al plurale. La Costituzione, infatti, mette al primo posto il Bene Comune e poi tutto il resto. Citando Pasolini, Petrini afferma che nel giorno in cui il nostro Paese non avrà più i contadini, non avrà neanche più una storia. A suo giudizio, in tv non si dovrebbe parlare solo di cibo e di cucina, ma anche di agricoltura. Tornando alla tutela e alla conservazione, Fazio ha voluto anche chiedere a Settis quale sia il nesso tra la tutela e lo sviluppo: il professore ha dunque spiegato come sia altissimo il rischio sismico e idrogeologico in Italia. Non facendo nulla, noi stiamo continuando ad aggravare la situazione. Mettere in sicurezza il territorio vorrebbe quindi dire far lavorare di più le imprese che adesso sono impegnate a distruggere, per andare invece a costruire qualcosa di positivo. Un problema dell’agricoltura è anche quello dello spreco a cui porta la grande distribuzione, che accetta esclusivamente prodotti che non abbiano difetti. E allora bisogna porre fine a questo e poi anche riportare i giovani all’agricoltura, ovviamente non più intesa nel senso che l’uomo debba essere schiavo del suo lavoro. Per facilitare le cose, ha fatto notare Petrini, bisognerebbe ridurre però la burocrazia che attualmente in agricoltura è arrivata a dei livelli insostenibili. Ma quali sarebbero le priorità da indicare a chiunque vincerà le elezioni? Innanzitutto, secondo Settis, bisognerebbe capire che agricoltura e cultura sono la stessa cosa e la scuola deve iniziare questo. Il debito pubblico non si può sanare con i tagli alla cultura, ma innescando novità nell’economia.
Ospite di ieri sera è stato anche Carlo Conti, sposatosi da poco e attualmente impegnato nella conduzione de “L’Eredità” e del programma serale “I migliori anni”. Il conduttore ha raccontato della sua passione per la pesca e per i tramonti, che ama osservare a lungo, soprattutto in estate. Proprio a proposito de “I migliori anni”, Conti ha parlato un po’ della sua generazione, quella del ’61. L’intervista si è chiusa poi con un breve gioco, in perfetto stile “L’Eredità”.
A chiusura della puntata, ecco l’appuntamento settimanale con il monologo di Luciana Littizzetto, presentata da Fazio come la conduttrice del prossimo Festival di Sanremo. Ieri sera la Littizzetto ha voluto iniziare con la campagna elettorale di Berlusconi nei vari programmi televisivi e con Monti, che ha fatto battute su di lui, definendolo un pifferaio. Bersani invece nei manifesti ha una posa che sembra che stia pregando: ha forse frainteso il concetto di prendere i voti? – si è chiesta la Littizzetto. Sì, perché una foto così non la farebbe neanche Bagnasco, afferma. E poi il Pd ha anche scelto la canzone della Nannini “Inno” come brano elettorale. Anche il Pdl, del resto, ha ora la sua canzone. C’è poi il candidato Alessio De Giorgi, fondatore di gay.it, che si è chiamato fuori dalla lista Monti dopo che nei suoi confronti, come ha spiegato, è stata avviata una campagna denigratoria. Per la notizia bigotta della settimana, la Littizzetto è arrivata fino in Irlanda, dove alcuni ricercatori hanno scoperto che in realtà un’aragosta buttata nell’acqua bollente soffre, nonostante la sua corazza. Chissà che non scopriranno anche che se sbatti la testa contro uno spigolo è doloroso! Comunque, la soluzione quale potrebbe essere? Secondo la Littizzetto, le alternative possono essere molteplici. Si potrebbe aspettare che l’aragosta muoia di morte naturale, ad esempio, oppure indurla al suicidio.