Questa sera alle 21.10 su Rai Uno va in onda la dodicesima e ultima puntata della fiction L’Isola, spin-off di un altro prodotto di Rai Fiction: Gente di Mare. Le storie che intrecciano i personaggi così diversi, intrepretati tra gli altri da Bianca Romero, Marco Foschi, Simone Montedoro e Irena Goloubeva, hanno richiamato una grossa fetta di pubblico; la decima puntata, andata in onda lunedì scorso, ha visto infatti 5,7 milioni italiani sintonizzati sul primo canale. La storia è ormai giunta a un epilogo: come si risolveranno le vicende di Adriano Liberato e Tara Riva? Il siero riuscirà a salvare la giovane comandante della Guarda costiera. Come si risolveranno gli intrecci amorosi, ci sarà il sospirato happy ending? Adriano riuscirà a riscattarsi? Ilsussidiario.net lo ha chiesto direttamente a Simone Montedoro, l’attore che interpreta questo interessante personaggio e che il pubblico ha già avuto modo di vedere in un’altra fiction Rai di successo: Don Matteo.



L’Isola sta raccogliendo buoni dati in termini di ascolti e sta coinvolgendo un numero crescente di telespettatori: qual è secondo lei il segreto di questo successo?

L’Isola è un prodotto che piace molto ed è riuscito a superare le attese perché è un “melting pot” di emozioni, avventure, amori, amicizie e gelosie, sapientemente condensate ed equilibrate tra i vari personaggi. Oltre alla ricchezza delle storie, è stato fatto un ottimo lavoro di struttura, di scheletro della sceneggiatura, senza dimenticare la presenza di un ottimo cast. Le storie di amore e di avventura, con i buoni contrapposti ai cattivi, sono un grande classico che piace sempre, soprattutto al pubblico di Rai Uno. In questa fiction, poi, a ogni puntata succede sempre qualcosa di buono. Come ad Adriano Liberato, il mio personaggio, che viene trascinato dentro a questa storia per motivi personali e familiari da Tara Riva, della quale si innamora: una storia da cui non riesce più a uscire, per motivi ideali e non soltanto personali. Non dimentichiamo, infine, la proposizione di una tematica nuova: le risorse alternative e la ricerca di nuovi giacimenti d’acqua. Temi che sono molto attuali.



Come è stato interpretare Adriano Liberato, un personaggio ricco di sfaccettature, che all’inizio non sembra proprio un buono?

Abbiamo lavorato molto su questo personaggio e sulle sue tante sfumature. Adriano è un uomo che viveva nell’ombra, perché accusato di un omicidio che non ha commesso: è stato incastrato. Lui però decide di mettere in discussione la propria libertà, per motivi personali, e alla fine troverà delle verità. È stato molto divertente interpretarlo, perché è un personaggio completamente diverso rispetto ai precedenti; diversissimo, per esempio, dal capitano Giulio Tommasi, in Don Matteo, che è un personaggio a tratti più comico e leggero, meno scuro. Ho lavorato su altre corde, soprattutto sul dramma, in quanto Adriano è stato ferito dalla vita, abbandonato da piccolo, adottato da una bravissima famiglia: non ha mai cercato la madre, mentre suo padre è stato accusato ingiustamente ed è morto in galera. Una vita decisamente non facile, che però purtroppo fa parte della realtà della vita, se pensiamo a quante realtà simili ci sono nel mondo. Credo che questo sia un altro punto di forza della fiction: raccontare realtà dure, difficili e non solo storie bellissime, pulite e felici.



Com’è stato girare questa fiction? Com’era il clima sul set?

Ho accettato questo ruolo per poter lavorare col regista Alberto Negrin, che stimo molto e del quale ho visto tanti lavori. Negrin ha un carattere molto forte e pretende molto dagli attori con cui lavora. Io e lui abbiamo stretto in modo particolare e quando arrivavo sul set facevo la sua imitazione. Come tutti i grandi registi, vuole che intorno alle macchine ci sia “campo libero”, in modo che possa decidere di cambiare inquadratura anche allargandola, allora io lo imitavo dicendo alla troupe di spostare il mare e le navi che erano in campo e potevano disturbare.

 

Ha qualche altro aneddoto particolare dal set da raccontarci?

 

Un episodio molto divertente è stato quando Irena Goloubeva e Gabriele Rossi dovevano girare una scena in cui erano in pericolo in mezzo al mare. Come spesso accade, per esigenze di sicurezza, queste scene vengono realizzate a riva. All’azione la camera era sulla spiaggia, un po’ a distanza, e loro gridavano “Aiuto, aiutateci!”. A quel punto è entrato nell’inquadratura un sub, che si trovava lì per caso, è uscito dall’acqua con la maschera, ha preso uno dei due per il braccio e gli ha detto: “Ragazzi, guardate che qui toccate!”. Il sub non aveva visto tutto la troupe sulla spiaggia!

 

Stasera andrà in onda l’ultima puntata de L’Isola: ci può dare qualche anticipazione?

 

Non voglio togliere ai telespettatori il piacere di scoprire come si snoderà la trama di questo finale di serie. Però vi posso dire che ci saranno dei risvolti inaspettati. In queste settimane ho intuito che la maggior parte del pubblico si aspetta che la storia volga in un determinato verso, ma credo che alla fine rimarrà stupito e sorpreso da quel che accadrà.

 

Parliamo di Don Matteo: a breve dovrebbero ricominciare le riprese della nona serie, in cui lei tornerà a vestire i panni del Capitano Tommasi…

Sì, anche se i particolari non sono ancora tutti definiti. Il progetto è stato stabilito, si farà, ma i dettagli sulle tempistiche, la trama o i nuovi personaggi non sono stati ancora decisi al 100%.

 

La rivedremo presto in televisione?

 

Sì, con un cambio di epoca e di look totale e completo. Proprio ora sono uscito da un incontro col regista che mi ha fatto vedere alcune parti di Rossella 2 in cui interpreto Lorenzo Malatesta, un nuovo personaggio. Abbiamo finito di girare lo scorso novembre e la fiction dovrebbe andare in onda nel 2013. Si tratta di un buon prodotto, che ha ancora come protagonista Gabriella Pession. Io interpreto un nobile romano, diseredato dalla famiglia, che si rifugia vicino a Genova, dove incontra Rossella. E da lì prosegue tutta la storia.