La puntata del talk show di Rai Tre, Ballarò, condotto da Giovanni Floris e andato in onda ieri sera, 22 gennaio 2013, ha dato vita a discussioni piuttosto accese anche in vista dellavvicinarsi della scadenza elettorale. Gli ospiti presenti in studio erano: Mario Secchi, ex direttore del quotidiano Il Tempo nonché candidato nelle prossime elezioni della Lista Civica Mario Monti, il leader di Sinistra Ecologia e Libertà Nichi Vendola, il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, il segretario del Popolo della Libertà Angelino Alfano, il presidente della fondazione Italia-Cina Cesare Romiti, il presidente di Rcs Libri Paolo Mieli e il presidente della Ipsos sondaggi Nando Pagnoncelli.
Come già visto durante lappuntamento di settimana scorsa, il nuovo format prevede che la trasmissione segua il tradizionale svolgimento del programma nella prima parte, mentre la seconda parte sarà dedicata a un candidato al ruolo di Presidente del Consiglio per le prossime elezioni. La scorsa settimana era presente il segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani, candidato Premier dopo la vittoria delle Primarie, mentre ieri sera è stato il turno del premier uscente Mario Monti.
Come di consueto la trasmissione si apre con la copertina curata dal comico genovese Maurizio Crozza (vi proponiamo il video in ultima pagina), che prende di mira quanto successo allinterno del Popolo della Libertà per quanto riguarda la lista dei candidati alle prossime elezioni e in particolare sui cosiddetti incandidabili. Tra questi Crozza ricorda in particolare la notizia uscita recentemente secondo cui Cosentino, visto il muro eretto contro di lui da parte di Alfano e di altri, sembra sia scappato con la lista da presentare al Ministero. Crozza ironizza sul fatto che nel corso del pomeriggio la polizia non riusciva a decidersi se inseguire Fabrizio Corona oppure Cosentino. Alcune battute piuttosto taglienti sono riservate ad Alfano che riprende le dichiarazioni dello stesso Cosentino che lo definisce un perdente di successo. Crozza ne ha anche per Vendola e Bersani: secondo il comico questultimo sarebbe furioso con Ingroia perché con la sua lista, Rivoluzione Civile, rischierebbe di favorire il centrodestra, ma questo è un compito che spetta a Bersani.
Al termine del siparietto di Crozza ha inizio il vero e proprio dibattito che prende spunto da un servizio mandato in onda, nel quale si evidenzia come partiti e cittadini sembrano avere lo sguardo puntato principalmente sullImu che, conti alla mano, ha fornito un gettito nelle casse dello Stato di 20 miliardi di euro, quando sta diventando insostenibile la tassazione sulle auto, che ogni anno costa ai contribuenti qualcosa come 60 miliardi di euro. Sarebbe opportuno cercare di limare queste tasse lavorando in particolare su assicurazione e carburanti. Durante il video viene mostrata la testimonianza di una signora che, per le tre auto della sua famiglia, allanno è arrivata a pagare circa 4700 euro di assicurazione. Quando uno dei figli si è trasferito a Praga per lavoro ha deciso di assicurare le auto con compagnie locali: ora in totale paga 950 euro e nella Repubblica Ceca non si paga neanche il bollo. Continua alla pagina successiva.
L’eccessiva tassazione, presente praticamente in qualsiasi ambito in Italia, è ovviamente un argomento caldo. Romiti è dell’idea che la gravità non sia tanto nella mole delle tasse, quanto nella pessima qualità dei servizi per i quali queste tasse esistono. Alfano e Sechi polemizzano su chi abbia la responsabilità della pressione fiscale ormai insostenibile; il primo ricorda che durante il Governo Monti la pressione è aumentata dell’1,5%; Sechi replica imputando la colpa ai precedenti governi. Non si può non citare l’odiatissima Imu, che Alfano ammette di aver dovuto votare per senso di responsabilità nei confronti del Governo appena insediatosi, mentre Vendola, ricordando di aver abbassato le tasse quanto più possibile in Puglia, sottolinea l’intenzione del centrosinistra di rimodulare l’Imu in base al reddito del nucleo familiare e alleggerendola sulla prima casa. Dopo l’Imu l’altro imputato è il redditometro di cui si analizza la validità e che presenta diverse contraddizioni: in un servizio si mostra anche che gli italiani si stanno già attrezzando per raggirare questo ennesimo strumento di controllo.
È il momento tanto attesto dei sondaggi effettuati dalla Ipsos sulle intenzioni di voto degli italiani. Il Partito democratico resta saldamente al primo posto, con una percentuale del 33,1% davanti al Pdl accreditato al 17,8%. Terzo partito resta il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo con il 12,8%, seguito da Con Monti Per l’Italia in salita all’11%, La Lega Nord al 5,3% e Sel al 4,8%. Per quanto riguarda le coalizioni, alla Camera, il Centrosinistra sarebbe al 38,5%, il Centrodestra al 26,5%, il Centro al 16%, il Movimento Cinque Stelle al 12,8% e Rivoluzione Civile al 4,6%. Al Senato il Centrosinistra al 39,5%, il Centrodestra al 26,2%, il Centro al 15,5%, il Movimento Cinque Stelle al 12,7% e Rivoluzione Civile al 4,5%.
Il programma si chiude con l’intervista a Mario Monti, che definisce impossibile poter governare, eventualmente, con Vendola, a meno che quest’ultimo non accetti un programma ben preciso. Monti si esprime anche sulle critiche che gli sono state mosse dal Financial Times per mano di Wolfgang Munchau e il suo articolo “Why Monti is not the right man to lead Italy”: l’ex premier ricorda come durante il suo mandato sia stato più che autorevole in Europa, nel far rispettare l’Italia e non piegandosi al volere della Germania. Torna sulle contraddizioni di Berlusconi, che solo in ottobre aveva avuto per Monti parole di elogio e grande stima, per finire smentendo categoricamente che possano esserci in programma altre manovre dal momento, come previsto, nel corso del 2013 ci sarà il pareggio di bilancio. Alla pagina successiva il video della copertina di Maurizio Crozza.