Nella puntata di mercoledì 23 gennaio 2013 della trasmissione di Rai Tre Chi lha visto? condotta da Federica Sciarelli, oltre alle numerose segnalazioni di nuovi casi di persone scomparse in tutta Italia, si sono approfonditi alcuni storici casi di sparizioni, tuttora irrisolti, ma per i quali sono emerse importanti novità che potrebbero portare alla verità. Durante il corso della puntata di ieri Federica Sciarelli è ritornata sui casi di Roberta Ragusa, Ylenia Carrisi, Madalina Pavlov e Denise Pipitone.
Il primo caso trattato riguarda la scomparsa di Roberta Ragusa, della quale da oltre un anno non si hanno notizie: ricordiamo che la donna scomparve nella notte tra il 13 e il 14 gennaio dalla sua casa nella provincia di Pisa. Gli inquirenti, ormai, sono quasi certi che Roberta possa essere stata uccisa e per questa ragione, come sottolineato anche dal procuratore del tribunale di Pisa, si stanno portando avanti precise ricerche al fine di ritrovare al più presto il corpo di Roberta e mettere la parola fine su questo tremendo caso, che pare nascondere un vero e proprio dramma familiare. A dare nuova vita alle indagini è stata la testimonianza di un uomo che nella notte del 12 gennaio del 2012 avrebbe visto il marito di Roberta Ragusa, Antonio Logli, uscire dalla sua abitazione e dirigersi in direzione di Pisa sulla sua auto, dove si trovava unaltra persona. Secondo gli inquirenti, è possibile pensare che il passeggero in auto quella notte possa essere la moglie Roberta, salita nellauto presumibilmente per avere un contraddittorio con lamante del marito, Sara, della quale ormai sapeva tutto. Sempre secondo gli inquirenti, Antonio Logli per evitare complicazioni nel rapporto con Sara, avrebbe ucciso Roberta per poi disfarsi del cadavere, occultandolo talmente bene che le forze dellordine non sono ancora riusciti a ritrovarlo, nonostante si avvalgano anche dellaiuto degli abitanti del luogo che ben conoscono la zona. Antonio Logli presto sarà chiamato a spiegare anche un secondo particolare, emerso recentemente: il perché di una brevissima telefonata fatta dal cellulare proprio in quelle ore a cui si aggiungono altre tre telefonate fatte allamante, che inducono a pensare che luomo non abbia percorso molta strada a bordo della sua auto.
A distanza di anni si torna a parlare della scomparsa di Ylenia Carrisi, figlia di Romina Power e di Albano Carrisi. Dopo quasi venti anni dalla scomparsa, nei giorni scorsi Albano ha deciso di mettere la parola fine a una vicenda dolorosa che ormai si trascinava dal 1994 e ha fatto richiesta ufficiale agli organi competenti di ottenere la presunzione di morte, nonostante lopposizione della madre Romina. Tuttavia cè un ostacolo: ci sarebbe un errore nellistanza per la dichiarazione di morte presunta, che riguarda le date della scomparsa. Nella richiesta si parla del 31 dicembre 1994, mentre dagli atti della denuncia la ragazza risulta scomparsa quasi un anno prima: lultima telefonata fatta ai genitori risale al 1 gennaio 1994. Grazie a un servizio, viene ricostruita la vicenda sulla base dei dati emersi finora nel corso delle tante indagini. Di Ylenia si sono perse le tracce dopo che, nel mese di gennaio del 1994, ha soggiornato in un albergo della città di New Orleans, insieme al trombettista e musicista di Jazz, Masakela, albergo che ha lasciato il 6 gennaio. Secondo le testimonianze di un custode dellacquario di New Orleans, in quei giorni si sarebbe intravista una donna molto somigliante a Ylenia buttarsi nelle acque del fiume Mississippi. Nonostante le ricerche della polizia, il corpo di questa donna non è stato mai ritrovato. Nel corso della trasmissione interviene anche il legale di Romina Power, che oltre a spiegare quale sia lo stato danimo della propria assistita dopo aver preso visione della richiesta di Albano, ha voluto ringraziare per suo tramite la trasmissione per aver fatto emergere questa incongruenza che invalida il documento. Dopo quasi venti anni non è ancora arrivato il momento di chiudere il caso. Continua alla pagina successiva.
Segue un altro caso che ormai si trascina da diverso tempo, quasi dieci anni. Si tratta della scomparsa di Denise Pipitone, sparita nel 2004 all’età di 4 anni. Dalla Procura di Marsala sono arrivate importanti novità sul caso. La Procura ha fatto sapere, tramite un documento ufficiale, che non vi sono prove concrete che accertino che Anna Corona possa essere coinvolta sparizione della piccola Denise e per questo la stessa Procura ha richiesto l’archiviazione della posizione in merito alla vicenda della stessa Corona (madre di Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise). La Corona era stata iscritta tra gli indagati perché durante la perquisizione delle forze dell’ordine, il giorno stesso in cui la madre di Denise, Piera Maggio, aveva denunciato la scomparsa della bambina, invece di far perquisire il proprio appartamento ha fatto entrare la polizia in quello dell’inquilina del primo piano spacciandolo per il suo. Secondo l’accusa, questo avrebbe evitato che i carabinieri entrassero nell’appartamento della Corona dove ci sarebbe potuta essere la piccola Denise. Nonostante la posizione della Procura di Marsala, Piera Maggio, presente in trasmissione, non si dà per vinta e sottolinea come le intercettazioni telefoniche in cui si sentono Anna Corona e sua figlia Jessica parlare chiaramente di Denise, provino in maniera indiscutibile la loro responsabilità di quanto accaduto alla figlia.
Infine, si parla della morte di Madalina Pavlov che alla fine del mese di settembre 2012 è stata trovata senza vita su un auto che ha lasciato credere che la giovane si fosse suicidata cadendo dal quarto piano di un palazzo. Tuttavia vi sono molte incongruenze che lascerebbero pensare che Madalina non sia morta in queste circostanza e che soprattutto non si sia suicidata: innanzitutto i danni sulla macchina non sono tali da giustificare un volo di 18 metri, la giovane aveva indosso un solo stivale, mentre il secondo, insieme a una calza, era in strada poco lontano, le colleghe riferiscono che la donna sembrava molto serena prima della tragedia e aveva addirittura intenzione di richiedere un visto per l’Australia. Secondo il legale della famiglia di Madalina, ci sarebbero degli aspetti, oltre a un testimone, che lasciano pensare che Maddalina possa essere stata vittima di uno stupro a seguito del quale sia stata ammazzata e quindi buttata giù, ma certo non dal quarto piano.