E’ passato mezzo secolo dalla prima puntata di “Canzonissima”, la storica trasmissione Rai che abbinava una gara musicale alla Lotteria Italia. In onore di quella lunga stagione televisiva, in onda per ben 12 edizioni, Carlo Conti è tornato a condurre “I migliori anni”: a sfidarsi, però, non saranno i vari decenni che hanno caratterizzato la storia della musica, ma celebri brani del passato interpretati da otto cantanti fissi che, nel corso di ogni puntata, presenteranno la loro versione della canzone più un inedito.“Non è un programma di nostalgia, ma di memoria”, ha spiegato Carlo Conti durante la conferenza stampa di presentazione dello show, iniziato settimana scorsa e di cui stasera andrà in scena la seconda puntata (l’appuntamento è su Rai Uno alle 21.10). Tra i vari concorrenti (Luca Barbarossa, Enrico Ruggeri, Marco Masini, Povia, Paola & Chiara, Mietta e Karima), che anche oggi torneranno a contendersi la vittoria finale, c’è anche Alexia, all’anagrafe Alessia Aquilani, contattata da IlSussidiario.net.



Com’è andata le prima puntata de “I migliori anni”?

E’ andata benissimo. Mi sono trovata sempre a mio agio con l’orchestra, lo staff del programma e con l’intera organizzazione, soprattutto perché cè stata data la possibilità di reinterpretare il brano presentato, che quindi ogni concorrente ha potuto arricchire con le proprie caratteristiche. Credo sia questo il valore aggiunto, sia per noi artisti, perché è molto stimolante, ma anche per il pubblico e per la musica in generale.



La settimana scorsa ti abbiamo visto interpretare “Non credere” di Mina. Come ti sei trovata?

Sapevo quanto fosse “delicato” cantare un brano del genere, quindi ho tentato di interpretarlo con molta umiltà mettendoci però anche molto cuore. Alla fine è andata molto bene e dopo l’esibizione ho ricevuto anche molti complimenti, anche e soprattutto da persone legate a Mina. Questa è stata ovviamente una grande soddisfazione.

In quale brano ti vedremo impegnata questa sera?

Questa sera canterò il grande successo di Umberto Tozzi, “Gloria”, ovviamente rivisitato a modo mio e in cui ci sarà anche una citazione della celebre versione cantata da Laura Branigan. E’ un pezzo talmente bello che in qualunque lingua venga cantato risulta essere sempre molto piacevole!



Sei stata una grande protagonista del panorama musicale degli anni Novanta e non ti sei mai fermata. Cos’è cambiato nel tuo stile e nella tua musica in questi anni?

Ho cercato di essere sempre coerente con quello che sono. E’ inutile cercare di cambiarsi in continuazione, soprattutto quando si fa musica, quindi è importante essere sempre se stessi, raccogliere tutte le emozioni che si provano quando si canta e cercare di evidenziarle. Nonostante l’apparente timidezza, sono una persona estremamente carica di emozionalità e quando canto è come se mi accendessi, come se avessi un fuoco dentro. E’ questo che cerco sempre di trasmettere nelle mie canzoni.

Come ti sei trovata con gli altri concorrenti?

Ho avuto modo di incontrare molti di loro nel corso della carriera: Luca Barbarossa nella trasmissione radiofonica in onda su Radio Due, Ruggeri nel backstage del Festival di Sanremo, mentre con Mietta abbiamo condiviso molte emozioni e racconti riguardo le nostre gravidanze. In questi anni ho poi incontrato spessissimo Paola e Chiara, mentre grazie a “I migliori anni” ho avuto modo di conoscere sia Karima che Povia, entrambi molto simpatici. Marco Masini è invece l’unico che non avevo mai incontrato di persona e anche lui è davvero divertente, un classico “toscanaccio” doc simpaticissimo. E poi quando mi ha visto ha pensato che avessi 29 anni, quindi l’ho apprezzato ancora di più!

Con quale musica sei cresciuta?

Sono cresciuta con la musica degli anni Settanta e in casa mia se ne ascoltava tantissima. Gli anni Ottanta sono stati poi per certi versi contraddittori, capaci di unire musica mediocre ad altra veramente stupenda, ed è proprio in questo periodo che compravo dischi e ascoltavo veramente tanta musica.

Quale periodo ti rappresenta di più?

E’ davvero difficile dirlo, ma ovviamente ci sono alcune icone della storia della musica che continuano a essere i miei riferimenti fissi, come Tina Turner, Aretha Franklin o grandi artisti del panorama jazz come Billie Holiday e Ella Fitzgerald.

Come riesci a conciliare la carriera con la vita familiare?

Semplicemente organizzandomi al meglio. Quando entro in casa non c’è spazio per il mio lavoro o per “Alexia”, ma solo per la mamma e la moglie che deve tenere tutto sotto controllo. Certo è molto impegnativo, quindi una buona organizzazione deve essere sempre alla base di tutto, anche se rispetto al passato il tempo per il lavoro è diminuito parecchio. Quello che faccio però continua a piacermi tantissimo, quindi, avendo imparato a ottimizzare i tempi, appena posso cerco di farlo sempre nel migliore dei modi.

Dopo la partecipazione a “I migliori anni” quali sono i tuoi progetti futuri?

Innanzitutto c’è il disco nuovo in uscita che per me rappresenta tantissimo, perché esce dopo la seconda maternità, giunta un po’ di sorpresa e che ovviamente ha interrotto il periodo lavorativo. Ho dovuto superare una prova importante, ripagata dalla grande gioia che mi danno le mie due bambine. Adesso devo superarne un’altra, forse ancora più grande, cioè quella di dimostrare a me stessa che due gravidanze e due momenti così importanti non fermano comunque nulla, anzi arricchiscono e riescono a dare alla vita molti più colori e sfumature. Sarà una grande scommessa, a cui poi seguirà il tour, e spero davvero di riuscire a raggiungere tutti gli obiettivi che mi sono posta.

 

(Claudio Perlini)