Puntata ricca di argomenti quella di lunedì 28 gennaio 2013 del talk show di La7 Piazza Pulita condotto da Corrado Formigli e nel quale sono intervenuti come ospiti in studio il presidente della Camera ed esponente di  Futuro e Libertà, Gianfranco Fini, lesponente della Lega Nord Matteo Salvini, lesponente del Partito Democratico Paola De Micheli, limprenditore Angelo Rovati e il giornalista di Report Paolo Mondani. Il primo argomento che viene dibattuto riguarda le dichiarazioni di Silvio Berlusconi su Benito Mussolini; parole che hanno ricevuto tantissime critiche non solo in Italia ma tutto il mondo, anche per la tempistica visto che sono state pronunciate nel Giorno della memoria. Il primo a esprimere il proprio parere è Gianfranco Fini che anche in virtù della sua estrazione politica conosce molto bene largomento. Attacca Berlusconi ironizzando sul fatto che probabilmente il leader del Popolo della Libertà non ha letto attentamente quello che ha scritto De Felice in merito. Ovviamente, però, il grande tema del giorno è quello riguardante la Banca Monte dei Paschi di Siena e alcune operazione finanziare quanto meno discutibili svolte in passato, soprattutto per lacquisto della Banca Antonveneta. Uno scandalo che ha travolto lex presidente di Mps, Giuseppe Mussari, che si è visto costretto a rassegnare le dimissioni da presidente dellAssociazione bancaria italiana.



Viene mandato in onda un servizio in cui viene riportato quello che è successo nelle ultime ore e nel quale viene mostrato un tentativo da parte dellinviato di fare unintervista allo stesso Mussari sullacquisizione di Antonveneta. Il sospetto è che in questa operazione dai costi eccessivamente gonfiati sia stata pagata una maxitangente che alcuni pensano possa essere arrivata a toccare lesorbitante cifra di 2 miliardi di euro. Fini in merito rimarca come i vertici della Banca siano vicini al Pd, mentre Salvini sottolinea come già cinque anni fa il suo partito fece presente una situazione poco chiara e per certi versi allarmante. Il dato di fatto è che i vertici di Mps vengono eletti secondo un meccanismo ormai consolidato da centinaia di anni: sui 16 membri totali, 8 vengono eletti dal Comune di Siena, 5 dalla provincia di Siena, 1 dalla regione Toscana, 1 dalluniversità di Siena e 1 dalla diocesi di Siena. La De Micheli risponde alle accuse mosse nei confronti del Pd sottolineando che il suo stesso partito ha mosso dubbi e azioni concrete, tantè che il Sindaco di Siena, esponente del Pd, ha deciso di rassegnare le dimissioni e sciogliere il consiglio al fine di dare un segnale di discontinuità. Poi rimarca che giustamente ha messo il Pd al primo posto la salvaguardia dei risparmi dei cittadini anziché la stabilità politica nel territorio senese. Poi ricorda a Fini e Salvini che tutti i partiti politici sono rappresentati nelle fondazioni presenti in tutte le banche italiane.



Viene quindi effettuato un collegamento in diretta con Milano dove ci sono, nonostante la temperatura non sia delle migliori, alcuni imprenditori che protestano sul fatto che lo Stato debba dare il prestito alla banca senese per salvarsi mentre gli istituti di credito non hanno fatto la stessa cosa con le tante aziende che in questi due ultimi anni si sono viste costrette a chiudere. Tornando alle problematiche dei buchi delle banche che non si sono manifestati soltanto in Italia ma anche allestero, come viene sottolineato da alcuni esperti del settore, il grande male è stato anche uno sconsiderato uso dei derivati, che ha portato i bilanci in rosso ma nel contempo ha permesso ai manager di guadagnare soldi in quantità piuttosto abbondanti. Si parla poi della notizia battuta dallAnsa proprio in quei minuti che riporta come siano stati identificati alcuni bonifici per complessivi 17 miliardi circa che da Monte dei Paschi sono partiti in direzione Amsterdam (Abn Ambro), Madrid (Santander) e Londra.



A questo punto si cerca di capire come evitare che in futuro queste situazioni possono nuovamente presentarsi. Fini propone, per dare man forte al tessuto imprenditoriale italiano, di istituire un fondo di garanzia che consenta all’imprenditore in difficoltà di accedere al credito a tassi accettabili. La De Micheli invece, rimarca come sia intendimento del Pd disincentivare i cosiddetti prodotti finanziari di carta, che in pratica portano vantaggi soltanto alla stessa finanza e non ai cittadini. Si innesca poi una polemica tra Fini e Salvini proprio sugli aiuti che lo Stato dovrebbe dare agli imprenditori in difficoltà. Per Salvini la Regione Lombardia è più affidabile dello Stato, mentre Fini ribatte etichettandolo come un antinazionalista e ricordandogli che la Padania è un qualcosa che non esiste. Il discorso si sposta quindi sulla volontà della Lega Nord di fare in modo che il 75% delle tasse pagate dai cittadini lombardi resti alla Regione Lombardia. Dura la replica di Fini che chiede ironicamente da dove dovrebbero arrivare i soldi per pagare le tantissime pensioni che ci sono in Lombardia. Poi l’affondo della De Micheli che ricorda che proprio il Governo presieduto da Berlusconi e con la Lega al suo fianco abbia in passato tagliato 11 miliardi alla stessa Regione Lombardia.

Nella trasmissione c’è stato anche spazio per un servizio in cui si ricostruiscono i rapporti tra Mussari e Denis Verdini, esponente toscano del Pdl, anche attraverso alcune intercettazioni telefoniche. In sostanza Verdini avrebbe chiesto un importante credito alla banca senese. Il giornalista di Piazzapulita riesce quindi ad avvicinarsi a Verdini durante l’incontro di presentazione delle liste del Pdl. L’esponente del partito ha risposto alle domande dicendo che avrebbe fornito la sua versione dei fatti in tribunale e non davanti alle telecamere.

La cosa non è però finita qui, perché dopo Verdini ha chiamato in diretta Piazzapulita e ha spiegato di aver chiesto a Formigli di poter essere ospite in studio per spiegare la sua versione dei fatti, ma di non aver ricevuto mai risposta. Il conduttore si è difeso sostenendo di non aver ricevuto questa richiesta in tempi recenti. Verdini ha poi criticato il servizio mandato in onda, definendolo parziale e intriso di false accuse. Quindi ha attaccato il Pd per le responsabilità nel caso Mps. Formigli ha replicato spiegando che i rapporti di Verdini con Mussari sono dimostrati dalle intercettazioni e che risulta inopportuno che il coordinatore del partito del governo chieda dei favori a una banca. Quindi ha promesso a Verdini che lo inviterà in trasmissione.

La trasmissione si chiude con i risultati dei sondaggi che danno ancora nettamente in vantaggio il Pd (30,5%) su Pdl (18,5%), Movimento Cinque Stelle (14,6%), Lista Monti (10,3%). Per quanto riguarda le coalizioni il centrosinistra è al 35,5%, il centrodestra al 28%, il centro al 14,8%, il Movimento Cinque Stelle 14,6% e Rivoluzione Civile al 4,7%. Alla pagina seguente il video con la telefonata di Denis Verdini.