Un romanzo che diventa un musical, un musical che diventa un film. Les Misérables, il celebre romanzo di Victor Hugo, arrivò a teatro nel 1980 grazie al musicista Claude-Michel Schönberg, conquistando un successo mondiale. Dopo numerose trasposizioni televisive e cinematografiche, torna oggi nelle sale in grande stile (sono ben otto le nomination agli Oscar per questo film), offrendo uno spettacolo imponente, che coinvolge e conquista dal primo allultimo minuto.
Ladattamento di Tom Hooper (il regista de Il discorso del re) si apre sul tormentato eroe Jean Valjean (Hugh Jackman), il prigioniero numero 24601, condannato ai lavori forzati per aver rubato un pezzo di pane. La sua storia parla di una riconquista, di una redenzione, di un viaggio alla ricerca della dignità e dellamore, fuggendo dalla rigida e brutale convinzione del secondino Javert (Russell Crowe) che un ladro possa vivere soltanto nel male.
Liberato in seguito a unamnistia, Valjean diventa sindaco e assiste alla morte della giovane Fantine (Anne Hathaway), madre infelice e sfortunata che, dopo avere perso il lavoro, sacrifica se stessa per mantenere la figlia Cosette. Profondamente colpito dalla vicenda, luomo promette di prendersi cura della bambina e impara a fare il padre, riscattandola da due astuti locandieri (la comica coppia formata dai bravi Sacha Baron Cohen e Helena Bonham Carter) e crescendola come una figlia. Inquadrata in primo piano, Fantine canta il suo dolore di fronte a una vita che non si è rivelata quella che fantasticava da ragazzina. Lamore lha delusa, gli uomini hanno calpestato la sua dignità. Il sogno si è spezzato nel modo più crudele, lasciandola nel baratro.
Come nei classici racconti vittoriani, incontriamo orfani, benefattori, uomini crudeli e subdoli ingannatori, donne cadute in disgrazia, ma anche amori sognati, puri e tormentati. La Storia fa da sfondo alle vicende dei personaggi, intromettendosi nei loro progetti e nelle loro speranze, portando il pericolo e la morte attraverso la lotta tra lesercito francese e i rivoluzionari repubblicani.
La caccia alluomo di Javert ai danni di Valjean prosegue negli anni, accompagnando ladolescenza di Cosette che, diventata una giovane donna, conosce lamore romantico grazie allincontro con Marius (Eddie Redmayne), uno studente che ha scelto di abbandonare la sua classe sociale per abbracciare la causa del popolo. E in mezzo alla sofferenza, alla miseria, alla violenza, lamore riesce comunque a trovare la sua strada.
Lo vediamo nel sogno romantico di Marius e Cosette, ma ancora di più nella passione non ricambiata di Eponime (Samantha Barks), che interpreta la celebre On my own sotto la pioggia di Parigi dopo aver rinunciato alluomo che ama, il cui cuore appartiene a unaltra. E lo sentiamo nellintera storia di Valjean, che raggiunge la pace nelladempimento della sua promessa, nella ritrovata capacità di amare e di perdonare.
Forza e intensità permeano ogni sequenza del film, dallo sforzo fisico dei prigionieri nell’overture alle tragiche morti, trascinando lo spettatore in un vortice di emozioni che possono lasciarlo incantato o deluso, ma non certo indifferente. C’è anche spazio per la commedia, di tanto in tanto, affidata agli intrighi e alla faccia tosta dei locandieri, che si affannano a difendere il loro piccolo mondo materialista.
Come ogni opera corale, Les Misérables è tante cose insieme, perché ritrae l’essere umano nella sua complessità. Parla del desiderio di giustizia, che spinge a lottare per un ideale contro ogni probabilità di successo. Parla dell’amore, sacro e profano, che guida le azioni degli uomini e ne determina il destino. Infine, parla della speranza, che resiste anche quando tutto sembra perduto, illuminando la vita dei più fortunati così come dei miserabili.