BALLARO’/ L’appello di Floris: elezioni e par condicio, la trasmissione rischia lo stop (video). 8 gennaio 2013

Ballarò, puntata dell8 gennaio 2013 (video Rai) – La prima puntata del 2013 di Ballarò, andata in onda ieri sera sempre su Rai Tre, è interamente dedicata allattuale situazione politica italiana. Oltre alla consueta copertina satirica curata da Maurizio Crozza, lappuntamento si è aperto con un appello lanciato in diretta dal conduttore, Giovanni Floris, il quale ha annunciato che la trasmissione rischia di dover  tagliare la durata delle puntate e di non andare in onda nelle due settimane prima delle elezioni, previste per il 24 e 25 febbraio: Ballarò al momento, e solo grazie a voi che ci accordate fiducia, è il talk di approfondimento politico più seguito dItalia, quello ritenuto più affidabile in base a tutte le ricerche, ha cominciato a spiegare il giornalista. Ora, proprio nel momento cruciale del nostro lavoro, le elezioni politiche, non posso dirvi se e quando andremo regolarmente in onda. Questo perché le tribune elettorali potrebbero incidere non solo sulla durata delle puntate da qui alle elezioni, ma addirittura portare alla cancellazione di Ballarò nei due martedì prossimi al voto. Sia chiaro ha poi concluso Floris – non ci sono ragioni politiche alla base di questo paradosso, non veniamo cancellati intenzionalmente dal martedì, ma la conseguenza del calendario varato dalla commissione potrebbe essere questa. Infine lappello: Questo calendario, comunque, si può ancora modificare. Ci sembrerebbe saggio e segnaliamo il problema a chi lo può risolvere. Si entra dunque nel vivo della trasmissione, cominciando a parlare dellattuale situazione politica: a prendere la parola è Irene Tinaglia, della Scelta Civica con Monti, chiamata ad esprimere la propria opinione riguardo la credibilità delle promesse che i politici stanno facendo durante questa campagna elettorale. Beatrice Lorenzin, del Popolo della Libertà, invece, ha voluto rivolgersi alla Tinaglia stessa per farle notare che durante questi mesi di governo Monti non si è visto in alcun modo un taglio alla spesa pubblica. Lo stesso PD, però, ha ribattuto la Tinaglia, quando era al governo non ha fatto nulla per stringere la spesa ed abbassare le tasse. Pietro Grasso, candidato del Partito Democratico, ritiene tuttavia che bisognerebbe agire più che altro nella gestione dei rapporti tra imprese e lavoratori. Crescita e sviluppo dovrebbero aumentare per cercare di risolvere il mercato del lavoro. Ma in Italia chi è che risolve i problemi, chi è più bravo o chi ci arriva prima? Edoardo Boncinelli, scienziato, ha detto che nella ricerca è grave la mancanza di merito ma anche il fatto che non si capisce bene come si possa arrivare. Intanto ai pensionati vengono recapitate direttamente a casa delle lettere in cui viene chiesto loro di effettuare un nuovo calcolo dei redditi ai fini del conteggio per la pensione. Gian Antonio Stella, del Corriere della Sera, ritiene che sia assolutamente necessario andare a colpire i falsi invalidi, ma non bisogna accanirsi su chi è invalido accertato, altrimenti si rischia davvero di spazientire i cittadini. Per non parlare poi della Tares, la nuova tassa di questo 2013 appena cominciato. Aumenteranno inoltre gas, luce ed acqua e l’Iva salirà al 22%, mentre saranno maggiorati i costi di trasporti, RC auto e persino delle multe. Ma intanto intorno all’Italia cosa accade? Molti giovani vanno alla ricerca di una grande occasione all’estero. C’è ad esempio chi compra case svalutate in Florida e poi le affitta, ricavandone un buon reddito. In Malesia, invece, si comprano case per diventare residenti e così si vanno a pagare le tasse in quel paese e non più in Italia, dove sono decisamente più alte. Altri Paesi invece accolgono i pensionati che non hanno paura di volare lontano, come la Thailandia ad esempio. Per dare voce indirettamente anche gli imprenditori, si è voluto ascoltare Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere. La sua opinione è che per fortuna continuiamo ad imporci sul mercato internazionale, ma dovremmo comunque intervenire tagliando la burocrazia, che è davvero eccessiva e che è uno dei deterrenti, unito al forte peso fiscale che è almeno del 20% superiore rispetto agli altri Stati.

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