Con un intervento dedicato al centrodestra, Crozza ha aperto la puntata di “Ballarò” in onda oggi su Rai Tre. In studio c’erano Alessandro Sallusti e Fabrizio Cicchitto (che poi hanno dato vita a una lite) e il comico genovese non ha perso occasione per prenderli di mira. Il comico genovese ironizza sulla rottura che si sta consumando in queste ore tra Berlusconi e uno degli uomini che da sempre gli sono stati al fianco come Fabrizio Cicchitto. Poi si chiede ironicamente sul perché il vice Premier Alfano non si sia lamentato prima del cosiddetto metodo Boffo che ora stanno mettendo in atto per tutti coloro non la pensano alla stessa stregua di Berlusconi. Poi Crozza si trasforma nel Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano palesando tutto il suo disgusto per essere stato attaccato da Silvio Berlusconi (clicca qui per il video).
Si torna in studio e si incomincia a dibattere sul tema della fiducia che nella giornata di mercoledì il Governo Letta ha intenzione di chiedere a entrambi i rami del Parlamento. Mentre Cicchitto annuncia che nonostante latteggiamento assunto dal Partito Democratico nei confronti della questione riguardante la decadenza da senatore di Silvio Berlusconi, ci siano tutte le basi e le premesse per dare il proprio appoggio affinché si vada avanti, Sallusti fa presente che il PdL ha deciso di votare la sfiducia. Da qui ne nasce un battibecco tra lo stesso Sallusti e Cicchitto che rivendica di essere del PdL seppur voterà la fiducia al Governo e allo stesso tempo si arrabbia e non poco quando il giornalista lo paragona a Scillipoti. La discussione si accende ulteriormente quando Sallusti definisce il comportamento di Cicchitto da vigliacco con questultimo che lo invita a moderare il suo linguaggio. Nella discussione interviene Paolo Mieli secondo il quale è altamente improbabile che si ritorni al voto prima della fine dellanno. Sallusti ne ha per tutti definendo Mieli un uomo di sinistra, mentre rincara la dose su Cicchitto facendo presente che il suo malessere nei confronti di Berlusconi nasca dal fatto di non essere più il capogruppo del PdL e infine per Alfano ci sono parole al veleno, evidenziando come sia attaccato alla sua poltrona di vice Premier. Cicchito replica evidenziando che persone come il direttore de Il Giornale sono i principali deterrenti di Berlusconi in quanto riescono a mescolare le vicende politiche a quelle giudiziarie. La querelle va avanti ancora per qualche minuto con Giovanni Floris che mette al corrente tutti dellannuncio ufficiale di Berlusconi della decisione del PdL di non votare la fiducia al Governo Letta. Mentre Cicchitto fa presente a Sallusti come sia stato Berlusconi il principale sponsor del Governo delle larghe intese, Mosca ricorda che a prescindere dalla decisione finale del PdL, il Partito Democratico andrà avanti diritto nel proprio intendimento. Tuttavia la trasmissione sembra essere sempre di più un duello tra Sallusti e Cicchitto con questultimo che prima lo invita a non continuare a insultarlo e poi fa presente come anche Berlusconi possa sbagliare.
In collegamento dagli Stati Uniti cè il politologo Luttwack che da un lato fa presente come la giustizia in Italia vada rivista e dallaltra si chiede come sia possibile che nonostante Berlusconi sia stato condannato in maniera definitiva sia ancora libero. Viene quindi mandato in onda un servizio nel quale, vengono presentate le possibili conseguenze sulle tasche degli italiani di una eventuale caduta del Governo. Tornati in studio per un veloce collegamento preso la sede dove si è consumata la riunione di Berlusconi con i più stretti collaboratori, prende parola Paolo Mieli che nel proprio intervento evidenzia come la votazione di questa fiducia potrebbe essere una sorta di rivincita di quanto accaduto nel 2010 ed ossia quando Fini non riuscì con il proprio gruppo di Fli a far cadere lallora Governo Berlusconi. Inoltre, lo stesso Mieli evidenzia come nel corso di un lasso di tempo piuttosto lungo, ci sia una continua perdita di pezzi nel partito di Berlusconi o quanto meno nelle sue alleanze visto i dietrofront dei vari Casini, Fini ed ora di Cicchitto e di Alfano. Parole che innescano nuovamente il duello tra Cicchitto e Sallusti con il primo che definisce il quotidiano da lui diretto una sorta di rivista umoristica mente il secondo contro replica evidenziando come lui abbia più volte espresso il desideri di poter scrivere su Il Giornale. Lidea che rimarca con forza Cicchitto è che sia da dementi non votare la fiducia anche perché si dice sicuro che leventuale caduta del Governo Letta possa dar vita a un nuovo Governo ostile al PdL. Sallusti poi ne ha anche per Giovanardi che nel corso delle ultime ore ha annunciato la nascita di un nuovo partito, definendolo un estremista del tipo Alba dorata.
Ultima parte di trasmissione dedicata alle intenzioni di voto degli italiani redatti dalla Iposos e che vedono saldamente al primo poso il Partito Democratico con un consistente 30% di preferenze, seguito dal Pdl sempre in maggiore difficoltà con il 24%, quindi il Movimento 5 Stella con il 21,4%, Sinistra Ecologia e Libertà al 4,6%, Scelta Civica al 3,8% con la Lega Nord al 3,7% e Unione di Centro al 3,2%. Questo significa che tra le coalizioni di Centro Sinistra e quelle di Centro Destra cè una forbice a favore della prima di 2,9 punti percentuali. Prima di chiudere la trasmissione, scontro tra Sallusti che fa presente come alla Barracciu sia arrivato un avviso di garanzia per peculato. La diretta interessata smentisce, precisando che qualora dovesse succedere non avrebbe nessun timore nellaffrontare la giustizia.
Questa sera, martedì 1 ottobre 2013, su Rai Tre va in onda una nuova puntata di Ballarò, il talk show condotto da Giovanni Floris. Tra gli argomenti principali che verranno trattai in studio: “Le ultime ore per sapere se Letta ha ancora una maggioranza, se Forza Italia si divide prima di rinascere, se Letta e Berlusconi hanno sempre un futuro come leader. L’unica cosa certa è che da domani scatta l’aumento del’IVA”, si legge sulla pagina Facebook della trasmissione.
Sono settimane che se ne parla e da oggi scatta l’aumento di un punto percentuale dell’Iva, che passa quindi dal 21% al 22%. La manovra era stata decisa mesi fa all’interno del piano di risanamento delle casse statali. I Ministri del PdL hanno rassegnato le proprie dimissioni, portando il governo Letta sull’orlo della crisi. Mercoledì, 2 ottobre, Letta chiederà la fiducia alle camere: “Abbiamo valutato una situazione molto complessa e si è deciso che bisogna andare in Parlamento, mercoledì probabilmente, e lì ognuno si assumerà le proprie responsabilità con la massima trasparenza. Chiederemo la fiducia sia al Senato che alla Camera”, ha detto Il premier Enrico Letta, intervistato a Che tempo che fa, dopo l’incontro con Napolitano. Si parlerà anche della crisi interna del PdL.
Di tutto questo Giovanni Floris discuterà con gli ospiti in studio: Alessia Mosca del Pd, la candidata del centro-sinistra alle presidenza della Regione Sardegna Francesca Barracciu, fresca vincitrice delle primarie, il direttore del Giornale Alessandro Sallusti, il direttore dell’Espresso Bruno Manfellotto e in collegamento il presidente di Rcs libri Paolo Mieli.
Il presidente della Ipsos, Nando Pagnoncelli, illustrerà come di consueto i suoi sondaggi settimanali, mentre Maurizio Crozza intratterrà gli spettatori a inizio puntata con la sua irriverente copertina satirica.