Ieri sera, sabato 12 ottobre, è andata in onda una nuova puntata di “Elementary“, la serie tv ispirata a Sherlock Holmes con Jonny Lee Miller e Lucy Liu. Prima di scoprire le anticipazioni del prossimo episodio, rivediamo quanto successo in “La gestione del rischio”. Moriarty chiama Sherlock Holmes (Jonny Lee Miller) sul cellulare di Gottlieb (F. Murray Abraham) e gli propone una sorta di scambio di favori: se Holmes riuscirà a risolvere il caso dellomicidio del meccanico Wallace Rourke (Conn Horgan), riceverà finalmente tutte le risposte che cerca. Deciso più che mai a scoprire che fine abbia fatto lamata Irene (Natalie Dormer), Holmes decide di accettare la proposta ignorando il consiglio di Joan Watson (Lucy Liu) che gli suggerisce di prestare attenzione agli eventuali rischi che potrebbe correre nella sfida con Moriarty. Analizzando la modalità con cui fu ucciso Rourke che fu prima immobilizzato e poi pugnalato una volta per ciascun polmone con precisione millimetrica, Holmes e Watson intuiscono che l’omicidio fu premeditato e che non si trattò di una semplice rapina finita male. I due consulenti visitano Eileen (Stephanie Kurtzuba), la vedova di Rourke, e ottengono da lei il permesso di frugare tra gli effetti personali del defunto marito. Fra questi, Holmes è insospettito da una ricevuta di consegna relativa a un cellulare spedito da una società di sicurezza privata, il cui proprietario Daren Sutter (J.C. MacKenzie) dapprima nega di aver mai conosciuto Rourke, poi conferma di averlo fatto spiare attraverso il cellulare per conto di un cliente. Ma Holmes non crede al racconto di Sutter e anzi si convince che l’assassino sia proprio lui. Tutto si ricollegherebbe all’omicidio della sorella si Sutter, avvenuto vent’anni prima e raccontato in un libro dallo stesso Sutter: all’epoca dei fatti, l’uomo rientrò in casa mentre la sorella veniva strangolata, scontrandosi faccia a faccia col killer del quale fornì un’accurata e dettagliata descrizione ma che non fu mai identificato o arrestato. Le convinzioni di Holmes si rafforzano quando trova alcune prove indiziarie, ma non fondamentali, che testimonierebbero la presenza di Rourke in Arabia Saudita al momento del delitto e di conseguenza proverebbero la sua innocenza. Spinto da Holmes che lo mette sull’avviso per costringere Moriarty a venir fuori, Sutter decide di confessare alla polizia che uccise Rourke per vendicare la morte della sorella e si fa arrestare, ciononostante il caso non è ancora risolto a detta di Moriarty. Ragionando sulla veridicità dell’indentikit costruito sulle indicazioni di Sutter, Holmes suggerisce a ragione che l’uomo è stato indotto a uccidere l’ipotetico omicida di sua sorella proprio da sua moglie Katie (Francie Swift). La donna, credendo che la vendetta potesse risollevare il marito dalla depressione e dalle manie suicide, aveva pensato infatti di spingerlo a liberarsi del peso di non aver salvato la sorella uccidendo un uomo che poteva essere stato il suo assassino e che invece aveva avuto solo la sfortuna di somigliare in maniera incedibile all’identikit tracciato quella sera. Inoltre Holmes scopre che la ragione di tanto mistero sta nel fatto che Daren e Katie avevano iniziato una relazione clandestina ancor prima che lei si separasse dal marito e che in realtà fu la donna a vedere lassassino in volto ma non potette testimoniare perché altrimenti la loro relazione sarebbe venuta allo scoperto. Quando nel ventesimo anniversario della morte della sorella, Daren era caduto nello sconforto per non aver ancora avuto giustizia, Katie aveva pensato di spingerlo a uccidere Rourke per fargli trovare finalmente pace. Ogni colpevole viene arrestato e Moriarty può dirsi soddisfatto. 



Tuttavia la situazione non diventa per nulla più semplice perché Moriarty propone a Holmes un’altra scelta: potrà far finta di niente continuando la propria vita senza chiedere nulla a nessun oppure continuare a porre domande nel tentativo di avere notizie di Irene Adler. Holmes sceglie ovviamente di continuare le ricerche e riceve in cambio un sms contenente l’indirizzo presso il quale dovrebbe trovarsi Irene. Tuttavia quando Watson gli telefona per sapere se Moriarty ha mantenuto la parola data, Holmes le mente dicendo di non aver ricevuto alcun indizio e di essere in procinto di tornare a casa, invece sale su un taxi e si fa condurre all’indirizzo indicato dalla sua nemesi. Giunto davanti al cancello di quella che ha tutta l’aria di essere una casa abbandonata, Holmes vi trova però Watson che, decisa a sostenerlo fino in fondo alla faccenda, ha fatto mettere il cellulare di Gottlieb sotto controllo per poter rintracciare l’amico da quando lui le aveva promesso che non avrebbe permesso a Moriarty di farle del male. I due oltrepassano insieme il cancello, entrano nella villa e ne esplorano tutte le stanze sino ad arrivare a uno studio di pittura colmo di dipinti. Qui, seduta su uno sgabello e intenta a dipingere una tela, c’è Irene Adler, ancora viva



Trama puntata 19 ottobre 2013 – Holmes scopre che Irene è stata torturata negli ultimi diciotto mesi e che le crede che siano passati sette anni, quindi decide di fuggire con lei per metterla al sicuro. Tuttavia il fatto che Moriarty le abbia permesso di fare un’operazione per rimuovere un neo che rischiava di diventare canceroso, gli instilla qualche dubbio che ci sia qualcos’altro sotto. I dubbi si acuiscono quando uno degli agenti di Moriarty gli rivela che il suo capo è una donna. L’agente, che doveva uccidere Holmes, viene a sua volta ucciso da Irene, ma ormai Sherlock sospetta che Moriarty sia proprio la sua ex ragazza.

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