La puntata di sabato 19 ottobre di “Che tempo che fa”, la rubrica di Rai Tre, condotta ormai da più di un decennio dal brillante e pacato Fabio Fazio, è stata quanto mai interessante soprattutto per gli interventi degli illustri ospiti. La puntata inizia con la graziosa raffinatezza di Filippa Lagerback che introduce la sequenza degli ospiti. Il primo ospite della trasmissione è il filosofo Nuccio Ordine che ha scritto “Linutilità dellinutile”, un libro, secondo Fazio, politico nel senso più alto del termine, che ci invita a riflettere sulle priorità del tempo. Secondo il filosofo oggi viviamo in una società che ignora i saperi che non portano profitto. Ordine sostiene invece che è utile tutto ciò che ci fa diventare migliori: la cultura è una cosa fondamentale per rendere le persone più umane. Mentre noi oggi miriamo solo a ciò che ci può far avere profitto o potere. Oggi si è spinta fino alleccesso la mentalità utilitaristica, e, citando il Mercante di Venezia, Ordine afferma che si espropriano gli uomini dei diritti fondamentali alla cultura e alla salute, e si rende disumana la società. Non è vero che tutto è permesso in tempo di crisi: basterebbe eliminare la corruzione e distribuire i soldi per la cultura e il benessere di tutti. Inoltre afferma che leggere i classici può farci cambiare la vita, ci può far capire cosa davvero è importante per una vita più umana.
Quindi è la volta di Gianni Cuperlo, il deputato del Pd che si candiderà il prossimo 8 dicembre alle Primarie del Pd. La prima domanda di Fazio è ovviamente perché si candida. Cuperlo dice di avere da sempre una grandissima passione per la politica: oggi vede che il progetto del Pd è una della grandi speranze per la rinascita del paese e si dedica a questavventura con tutto lentusiasmo di cui è capace. Si differenzia da Renzi, di cui ha stima, per le idee diverse sul futuro del paese e su come uscire dalla crisi. Siamo al sesto anno di una crisi così profonda e drammatica per il dilagare della povertà, per cui il Pd deve indicare le priorità, deve ripartire da una centralità delle persona e della sua dignità. Secondo Cuperlo il nostro secolo è allinsegna della rivoluzione della dignità. Il Pd deve cercare di ricostruire, con la parte che soffre, un rapporto di fiducia e farsi perdonare ciò che si è sbagliato. I politici devono misurarsi con la realtà, ma il governo da solo non basta, ci vuole consenso e partecipazione democratica delle persone. Ci vuole anche una maggiore sobrietà dei comportamenti personali, riscoprire i valori della passione del partito: Cuperlo spera in un centrosinistra nuovo a stretto contatto con la gente.
Centrale per la puntata è la presenza del celeberrimo Maestro dorchestra Riccardo Muti, invitato da Fazio in occasione del 200 centenario di Giuseppe Verdi. Lo scorso 10 ottobre Muti ha diretto magistralmente la Chicago Symphony Orchestra che ha eseguito la Messa da Requiem di Verdi di cui abbiamo ascoltato un brano applaudito calorosamente dal pubblico in sala. Alla domanda di Fazio che cosa ha Verdi per piacere tanto a tutti, Muti risponde che Verdi riesce con la sua musica e i suoi personaggi a esprimere i sentimenti più profondi in maniera universale, in modo da accomunare tutti gli uomini della terra. Verdi aveva un rapporto verticale tra parola e musica: infatti sapeva cogliere i sentimenti più intimi anche con le parole a cui dava tanta importanza. Muti ha scelto la messa per un richiamo alla pace di cui il mondo oggi ha tanto bisogno. Su richiesta di Fazio, Muti afferma che il torto che è stato fatto a Verdi è che è considerato un autore che colpisce talmente la fantasia e il cuore degli uomini, che ci si è allontanati dallessenza vera della sua musica per rincorrere i virtuosismi e la bravura degli interpreti, per cui la sua musica viene ridotta allurlo del tenore: ma Verdi non è solo una nota! Per salutare verdi Fazio mostra un video in cui Muti dirige il Nabucco in un teatro in cui canta tutta la platea, tratto dal dvd presentato dal Corriere della Sera “Riccardo Muti, il mio Verdi”, che contiene i brani migliori di Verdi selezionati dal maestro Muti. Clicca qui per vedere l’intervista a Riccardo Muti
Dopo la solennità della musica di Verdi la puntata termina, invece che con l’umorismo audace e un po’ irriverente della Lucianina, con gli originali commenti alle notizie della settimana di Massimo Gramellini, vicedirettore della Stampa. La prima notizia riguarda una vicenda che ha spaccato in due i francesi. Una ragazza arrestata durante una gita scolastica perché priva di permesso di soggiorno: la legge poi le ha concesso di restare in Francia per tutelare il diritto allo studio che è alla base della civiltà di un paese. La seconda riguarda i funerali di Priebke che una persona semplice e banale avrebbe tenuto in sordina e comunicato a fatto avvenuto. Invece in Italia, non prevalendo il buon senso, se ne è fatto un caso da spettacolo che ha consentito episodi quasi grotteschi con la bara di cui non si sapeva cosa fare. E invece di fare i funerali a Priebke sono stati fatti in silenzio quelli alle centinaia di vittime senza nome dei morti nel mare di Lampedusa. Presi da uno scrupolo di “coscienza”, sempre che esista, le autorità hanno indetto una cerimonia commemorativa ad Agrigento. L’ultima notizia di Gramellini riguarda la figlia di un boss della ndrangheta che sposa uno spacciatore da cui ha una figlia. Quando capisce la situazione, lascia il marito e, per amore della figlia, inizia a collaborare con la giustizia. Ma il marito, fingendosi padre pentito le chiede di rivedere la figlia: all’incontro la mamma viene sequestrata, uccisa e bruciata. Mentre la figlia più tardi, capito che anche il proprio fidanzato era stato l’artefice del tranello, si decide anche lei a collaborare con la giustizia. I funerali più significativi che devono fare pensare.