Ieri sera, lunedì 21 ottobre, a Piazzapulita si è parlato molto dei giovani e delle loro speranze lavorative. Ospite d’eccezione è stato lo scrittore Aldo Busi, insieme ad alcuni esponenti della politica, tra cui Maurizio Gasparri del Pdl, Pippo Civati del Pd, il professore Emanuele Ferragina e l’editorialista Pierluigi Battista, de Il Corriere della sera. Tra i tanti argomenti di cui si è discusso in studio, in primo piano c’è stato il sit-in dei manifestanti a Porta Pia a Roma, che è iniziato al concludersi della manifestazione che ha interessato le vie della capitale nella giornata di sabato scorso.Con le larghe intese non si diminuisce il debito né si eliminano tasse e spesa pubblica, si può solo tirare a campare con le larghe intese: questo ha scritto ieri l’editorialista Ernesto Galli della Loggia ed è proprio da queste parole che Corrado Formigli ha voluto dare il via alla puntata.Ad Aldo Busi è stato chiesto di esprimere un parere su questi ragazzi. Sono loro dei violenti o piuttosto saremmo dovuti andare tutti a Roma sabato scorso? Si parla di generazione degli sconfitti, ma sconfitto non è una parola negativa, dice Busi. Fino a 20 o 30 anni è bene considerarsi dei vincitori su se stessi e poi le sconfitte possono arrivare, vengono dagli altri e stabiliscono i nostri limiti. Chi vuole superare quei limiti deve sicuramente metterci dell’impegno in più. Quello che oggi sta accadendo in Italia, a giudizio di Busi, non è che l’antipasto di quello che è accaduto in Grecia. I focolai saranno sempre di più e sempre più violenti. Inoltre, il consesso dei ragazzi a Porta Pia non è secondo Busi più violento della violenza che ci fa la politica con i suoi costi esorbitanti.Pierluigi Battista ha fatto notare la gravità della situazione attuale in cui un giovane non può neanche pensare di poter svolgere un lavoro di tipo intellettuale, che sia l’insegnante, il ricercatore universitario o il giornalista ad esempio. Emanuele Ferragina, giovane professore di politiche sociali presso l’Università di Oxford ha voluto sottolineare da parte sua come l’eccessiva disuguaglianza sociale rischi di esplodere se nessuno fa nulla per appianarla. Quel che è certo, ha detto Formigli, è che questi ragazzi protestano per qualcosa di molto concreto, che è la casa. L’inviata è andata a Ponte di Nona per approfondire proprio la problematica degli alloggi. I proprietari si chiedono in base a quale diritto gli occupanti si appropriano delle case. Questi, dal canto loro, raccontano storie di disoccupazione, di sfratti esecutivi e di problemi personali che li hanno costretti a fare questa scelta. Alessandra, proprietaria di uno degli appartamenti ha deciso di affrontare personalmente gli occupanti di fronte alle telecamere di Piazzapulita e anche in studio ha fatto valere le sue ragioni spiegando che è inaudito come queste persone possano farsi giustizia da sole andando a danneggiare loro che per comprare quelle case hanno acceso dei mutui. Lo Stato intanto sembra assente e allora Formigli chiede a Busi un parere sulla legalità. Ormai, ha detto lo scrittore, non esistono più grandi statisti che possano dare l’esempio in merito, poi ha consigliato alla signora Alessandra di lasciar stare quella casa e di andare a vivere fuori dall’Italia. Secondo Gasparri, invece, lo Stato potrebbe risolvere questo problema andando ad acquistare gli appartamenti rimasti invenduti e trasformandoli in alloggi popolari. In questo modo si potrebbe dare una casa a chi non ce l’ha e in più si troverebbe una funzione utile a tutti quegli edifici che altrimenti rimarrebbero abbandonati.Intanto in Italia ci sono dei giovani che provano a far valere le proprie idee e a portarle avanti dando vita a delle start up. In collegamento dal talent garden di Milano l’inviata di Piazzapulita è andata dunque a vedere come lavorano questi ragazzi in co-working, dividendosi gli spazi e le spese.Tornando a parlare della violenza, ecco che ad essere ascoltati sono dei poliziotti che, senza essere ripresi dalle telecamere, raccontano la paura che tutti loro provano quando subiscono la carica da parte di gruppi numerosi di manifestanti violenti, mentre a questo si aggiunge il fatto che lo Stato non sembra preoccuparsi affatto del lavoro dei poliziotti. Ecco dunque che dietro lo sfogo di uno di loro, Busi afferma che il suo parere è che prima o poi le forze dell’ordine si tireranno indietro e faranno entrare i manifestanti nei palazzi del potere. Ecco dunque che Gasparri ha da dire la sua e afferma che personalmente si sta impegnando per portare più finanziamenti alle forze di polizia, proprio attraverso la legge di stabilità. In ogni caso egli, al contrario di Busi, si sente in dovere di criticare la violenza in ogni sua forma.



Chiuso questo capitolo si passa ad analizzare brevemente la legge di stabilità per scoprire come si tratti di un testo legislativo che va a scontentare tutti, dai lavoratori ai pensionati, dai dipendenti pubblici ai proprietari di case. E poi c’è la questione della riduzione dell’Irpef per i lavoratori dipendenti, che sembra sia stata ormai smentita proprio da Letta.Nel frattempo c’è chi cerca di guadagnare denaro sfruttando la propria bellezza. Si tratta delle ragazze che partecipano ai vari concorsi per miss, come miss Vesuvio in Campania ad esempio. Busi si dice profondamente contrario a tutto questo, perché la bellezza non dovrebbe mai essere usata per fare carriera e poi lo scrittore si schiera anche contro i social network che secondo lui farebbero crescere dei giovani incapaci di farsi strada senza l’appoggio degli altri. Ferragina però lo contraddice in merito ai social network e fa notare che il problema dell’Italia è che gli stranieri non vengono più ad investire qui.



La legge di stabilità sarà al centro della puntata di Piazzapulita in onda questa sera su La 7. Gli ospiti di Corrado Formigli non potranno infatti fare a meno di confrontarsi con questo provvedimento che domani inizierà il suo iter parlamentare e che è molto osteggiato dalle Parti sociali, tanto che oggi i sindacati hanno deciso che sciopereranno per 4 ore contro questa manovra. Ricordiamo che la puntata si può seguire anche in diretta streaming cliccando qui.

 È tutto pronto per la settima puntata di Piazzapulita, in onda questa sera alle 21.10 su La7. Dopo la manifestazione di protesta andata in scena sabato pomeriggio tra le strade della capitale, dove si sono riversate circa settantamila persone per protestare contro precarietà e austerity, Corrado Formigli ci porta tra quei giovani e quella generazione che sembra come non mai appesa a un filo. “Scontenti tutti” è il titolo dell’appuntamento che andremo a vedere e che vedrà intervenire in studio, tra gli altri, anche Pippo Civati (Pd), Maurizio Gasparri (Pdl), Pierluigi Battista (Corriere della Sera) ed Emanuele Ferragina, professore di Politiche sociali a Oxford, i quali diranno la loro su questa Italia che, come ha scritto Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera, “non sta precipitando nell’abisso, più semplicemente si sta perdendo, sta lentamente disfacendosi“.



Ci sarà poi anche Aldo Busi, che racconterà i giovani sconfitti e le generazioni senza speranza. Nonostante le misure promesse e in parte attuate, recenti dati diffusi dall’Istat mostrano ad esempio una disoccupazione dilagante che continua a investire le fasce più giovani della popolazione: per la prima volta nella storia italiana, infatti, i 15-24enni senza un lavoro rappresentano il 40,1% nel mese di agosto (dal 39,7% di luglio): sono 667 mila gli under 25 in cerca di un’occupazione, pari all’11,1% dei ragazzi nella stessa fascia d’età.

Ricordiamo che gli aggiornamenti della puntata potranno essere seguiti come sempre anche attraverso le pagine Twitter (all’hashtag #Piazzapulita) e Facebook del programma, dove si potrà anche interagire attivamente.