La sesta e ultima puntata di Paura damare 2 andrà in onda questa sera su Rai Uno. Stefano e Asia sono riusciti a ritrovarsi, ma i problemi per loro non sono finiti, specialmente per quanto riguarda la Loipharma, sempre debole e nel mirino di Von Berg ed Elide. Questultima, però, è stata scoperta da Loi, per il quale sembra nutrire un forte odio rimasto ancora inspiegato, ma che potrebbe avere origini nel suo passato tormentato che continua a riproporsi attraverso flashback, voci e visioni nella sua testa. Cosa accadrà nellatto finale di questa fiction? Per provare a scoprirlo abbiamo intervistato Ida Di Benedetto, che oltre a interpretare Elide è produttrice, attraverso la Titania, della serie.

Comè stato interpretare un personaggio così complesso come quello di Elide?

Sono abituata, vengo dal teatro, dal cinema e quindi ho esperienza. Per me è naturale, non so quanto lo devo allesperienza e quanto a un dono innato che una persona può avere.

Quanto cè di suo in questo personaggio?

Proprio nulla! molto distante da me e proprio per questo motivo è interessante per unattrice interpretarlo. Quando i personaggi sono così distanti dalla propria personalità, è molto più intrigante farli. Ogni volta è come una sfida, una scommessa. Linteresse di un attore è infatti quello di esplorare sempre mondi lontani e diversi.

Siamo arrivati allultima puntata della serie, ma ancora non abbiamo capito cosa si nasconde nei flashback e nelle visioni di Elide, che la stanno veramente facendo sentire male Ne capiremo di più? 

Sì, perché i pezzi del puzzle si stanno ricomponendo. Vediamo mano mano quello di cui lei ha terrore: queste visioni, queste voci. Nelle ultime puntate si vedeva questa bambina che rappresenta lei stessa da piccola. Però cè una macchia di sangue sul vestitino bianco ed è quello che dobbiamo andare a scoprire.

Anche se lei non lo sa, Stefano ha scoperto che Elide è viva. Inoltre, con la liberazione di Loi, i suoi piani sembrano andare in fumo: dobbiamo aspettarci una zampata finale di Elide contro Stefano? 

Può darsi… lei le zampate le da continuamente, poi quello che succede dopo la zampata non si sa! quello il bello. Stiamo a vedere

Non le chiediamo di rivelarci come finirà la serie, ma può dirci se si tratterà di un finale aperto che lascerà spazio a una possibile terza stagione?

Personalmente questo non lo so, non conosco le intenzioni di chi di dovere. Per me che, oltre ad esserne interprete, sono produttrice artistica della fiction, potrebbe continuare, perché è una serie molto particolare, ben curata, che messa in onda nel periodo giusto potrebbe dare tantissimo.

 

Lei ha appena ricordato di essere anche una produttrice. Qual è il modo giusto per scegliere i prodotti da realizzare? 

Il modo giusto non esiste: ci sono delle intuizioni e poi mano mano, sbagliando, si impara. Ci sono delle situazioni fortunate, delle alchimie che vengono bene, però il modo giusto una persona lo impara attraverso l’esperienza che ha. Ma bisogna avere in primis le idee, il guizzo ed essere creativi. Ci vogliono tante cose insomma.

 

Comè il momento del settore? 

Gli aspetti burocratici dei quali noi italiani siamo vittime, anche in questo settore, non aiutano. Non siamo molto aiutati nella cultura. C’è sì un aiuto, ma rispetto agli altri paesi è minimo. La cultura non è molto supportata e finanziata, è lasciata (soprattutto in questo momento) a se stessa. E questo settore ha dell’imponderabile: può andare bene, male, e mentre va benissimo poi magari può non andare più bene. Ci sono queste situazioni continue che si trasformano. Non è un lavoro che dà sicurezze e forse lo faccio proprio per questo.

 

C’è chi dice che gli ascolti di Paura di amare 2 sono stati deludenti rispetto alla prima stagione. Lei cosa ne pensa? 

Molto deludenti, è vero. Ma non è mica colpa della serie, né degli attori, né della storia.

 

Ci spieghi. 

La prima puntata è andata in onda senza nemmeno il riassunto della stagione precedente ed è stata trasmessa il 17 settembre, in contemporanea con Le tre rose di Eva 2 (che era alla quarta puntata), le partite di Champions League e Ballarò nel momento in cui stava cadendo il governo. Ecco, in questa situazione com’era possibile che Paura di amare 2 avesse un buon riscontro? Era impossibile partendo con queste premesse. E se mi permette…

 

Prego.

È un peccato, perché di chi sono i soldi di questo sceneggiato? Dei contribuenti e tutte le persone che lo vedono mi telefonano per farmi i complimenti per la qualità, la cura e la bravura degli attori, tutti bravi.

 

La prima stagione era invece andata alla grande.

Esatto, avevamo chiuso con una media di oltre il 25% di share a puntata, terminando quasi al 27%. La prima serie andava in onda di domenica e abbiamo fatto le doppiette domenica-lunedì. A novembre, o comunque dopo il 20 ottobre, è il periodo migliore e infatti si vedranno sugli schermi le serie più amate, non dal pubblico, ma da chi le produce. La committente è la Rai, i produttori sono degli esecutori.

 

Una collocazione del palinsesto non ottimale quindi

Nel 2010 ebbi la fortuna di andare in onda in quel periodo migliore e di domenica. C’era Chicco Agnese, un grande professionista del palinsesto, ora in pensione purtroppo.

 

Per concludere, cosa ha in cantiere nel prossimo futuro sia come attrice che come produttrice?

Sono impegnata con il cinema: ho pronto un film che si chiama Gli occhi della medusa (per la regia di Marco Risi), mentre in veste di produttrice ho un film che farò in associazione con un’altra produzione, ma il titolo non è ancora definito.

 

(Fabio Franchini)