Tra gli ospiti della nuova puntata di Che tempo che fa, il programma condotto da Fabio Fazio su Rai Tre, va registrato il gradito ritorno di una vecchia conoscenza dello show, quel Luca Mercalli che ha a lungo collaborato con lo stesso Fazio.
Nato a Torino, nel febbraio del 1966, è uno dei più noti esperti di meteorologia e climatologia del nostro paese. Ha iniziato ad interessarsi di atmosfera nell’adolescenza, per poi conseguire l’attestato di Cultura Aeronautica, un diploma conferitogli dall’Aeronautica Militare. I suoi studi sono poi proseguiti con intensità negli anni successivi, quando ha approfondito la sua preparazione in Francia, dividendosi tra Chambéry e Grenoble, laureandosi in geografia e scienze della montagna. Ha inoltre svolto il servizio militare in funzione di previsore di valanghe.
Il suo argomento primario di interesse e ricerca è costituito dalla storia dei mutamenti climatici del settore alpino, ma nel corso degli anni ha avuto modo di occuparsi anche di temi strettamente connessi con l’ambiente e l’energia, in qualità di membro di Aspo Italia. Nel 1993 ha fondato Nimbus, una rivista della quale conserva tuttora la direzione. La sua intensa attività di pubblicista lo ha portato sulle colonne di Repubblica, con cui collabora sin dal 1991, e La Stampa, mentre dal 2010 scrive su Il Fatto Quotidiano. Inoltre ha elaborato molti articoli scientifici che hanno avuto l’onore di comparire su riviste di carattere internazionale e specializzate.
La sua collaborazione con la Rai è iniziato nel 1990, quando dette vita ad una serie di interventi durante Ambiente Italia, una trasmissione del terzo canale pubblico, ma è stata la sua collaborazione fissa con Che tempo che fa, a partire dal 2003, che lo ha reso famoso al grande pubblico.Vanta anche collaborazioni con TG Montagne, andato in onda su Rai 2, e con Buongiorno Regione, all’interno del telegiornale regionale del Piemonte.
Nel 2007 la Comunità Europea lo ha voluto all’interno di un gruppo di presentatori meteorologici molti noti nel vecchio continente, al quale è stato demandato il compito di promuovere una informazione corretta sul clima e sui suoi mutamenti. Svolge il ruolo di docente in svariate istituzioni universitarie e ha ricevuto molti premi per la sua intensa attività.
Negli ultimi anni si è molto parlato di lui anche per la battaglia condotta contro la costruzione dell’Alta Velocità in Val di Susa, ove vive adottando una serie di accorgimenti tesi a ridurre al massimo il suo impatto sull’ambiente circostante, tanto da scaldarsi solo con pannelli solari e legname raccolto sul posto, dando luogo ad una raccolta differenziata dei rifiuti molto accurata e alimentandosi coi prodotti coltivati nel suo orto. Proprio nell’ambito della sua battaglia contro la linea ad alta velocità prevista tra Torino e Lione, ha provocato roventi polemiche con il suo intervento a Che tempo che fa in una puntata andata in onda nel settembre del 2011. Nel corso di quella puntata, Luca Mercalli ha infatti espresso la sua solidarietà a due delle attiviste del movimento contrario alla Tav, le quali erano state arrestate pochi giorni prima, dopo gli scontri avvenuti al cantiere di Chiomonte. La sua affermazione in base alla quale le due attiviste dovevano l’arresto all’avere indossato una maschera antigas era stata all’epoca contestata da molti, costringendolo ad una rettifica nella quale valutava sbagliate le eccessive misure cautelari cui le due attiviste erano state sottoposte, e non il fermo. Precisando inoltre che avrebbe considerato più equo concedere loro gli arresti domiciliari.
Naturalmente la sua contrarietà alla Tav è proseguita nel tempo ed è dovuta ad una serie di motivi che lo stesso Mercalli ha elencato in un articolo comparso sul Fatto Quotidiano, il 15 marzo 2012. Tra i quali ha voluto ricordare l’esistenza di una linea ferroviaria già operante e tutt’altro che obsoleta, una domanda di trasporto molto più bassa della capacità della stessa, la cifra spropositata che dovrebbe essere impiegata in un momento critico per l’economia del paese, l’inesistenza di imposizioni da parte dell’Europa, la mancanza di una seria valutazione di impatto ambientale e di altri dati necessari a valutare l’effettiva utilità dell’opera. Oltre naturalmente agli appetiti di alcuni settori che sembrano sin troppo ansiosi di dare inizio ai lavori.
Tutti temi che potrebbero naturalmente essere toccati da Mercalli durante la sua partecipazione a Che tempo che fa, soprattutto in considerazione della forte opposizione che continua ad esserci nel paese e in Val di Susa alla realizzazione dell’alta velocità nella zona.