Lintervista rilasciata dal sex simbol a Vanity Fair (domani nelle edicole) pone fine a tutti i pettegolezzi: Raoul Bova annuncia il divorzio da Chiara Giordano, ma smentisce tutte le voci sulla sua presunta omosessualità: Non avrei problemi a dirlo, ma è unetichetta retrograda.
Questo il risentito sfogo dellattore:Sono un personaggio pubblico e conosco le regole del gioco, ma i miei figli non hanno fatto nulla per meritarsi questo trattamento: l’assedio dei fotografi li spaventa. Poi cè la scuola: i compagni a casa hanno genitori che leggono, ascoltano, e a tavola commentano queste cose, e i figli le sentono, e tornando a scuola le ripetono, con la cattiveria che possono avere i bambini: tuo padre sta male, tuo padre è un ladro, tuo padre divorzia, tuo padre è gay. Sono costretto a parlare per proteggere loro.
Lattore atteso nelle sale verso fine 2013 con Indovina chi viene a cena, diretto da Fausto Brizzi si dice stanco delle troppe chiacchiere sul suo conto, in un momento per di più così delicato della sua vita privata: la separazione, dopo ben 13 anni di matrimonio, da Chiara Giordano, madre dei suoi due figli. Questa, a cuore aperto, la sua verità : Chiara e io nel tempo siamo molto cambiati. Il cambiamento a volte unisce e a volte no. Noi due, purtroppo, non ci siamo più capiti. iniziato un periodo molto lungo – quasi tre anni – in cui ci siamo parlati, ci siamo confrontati. Abbiamo provato in tutti i modi a risolverli, quei problemi, ma purtroppo non è bastato. E continua: Alla fine abbiamo deciso di comune accordo, con grandissimo dolore e con grandissima civiltà, di prendere strade diverse. Lo abbiamo fatto perché crediamo troppo al valore della famiglia per tenerla in piedi a qualunque costo, come facciata, senza onestà. un atto non dico di amore, ma di rispetto per l’amore che c’è stato tra di noi. Dopo aver confessato tutti i sensi di colpa che prova nei confronti dei figli, e aver messo ben in chiaro le cose circa la sua tribolata situazione con il fisco, ecco lo spazio per spegnare le voci sulla sua sessualità tanto discussa: Lo dico apertamente, mi piacciono le donne. Se fossi omosessuale, credo che non avrei nessun problema a riconoscerlo. O forse non lo direi: perché questo obbligo di dichiararsi, di giustificarsi? Nessuno va in giro a dire: piacere, sono etero. E infine: Più di metà dei miei amici sono gay. Persone con cui sono cresciuto e andato a scuola, con cui lavoro. per loro, soprattutto, che mi fa ribrezzo questo modo razzista e retrogrado di usare l’etichetta di omosessuale come una macchia inconfessabile, come una peste la chiusa finale di Raoul.



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