Quando si comincia qualcosa di nuovo mi dicono in regia che sia educazione presentarsi. Sono Dana, sono ben oltre ladolescenza (anagraficamente, si intende), ma ben prima delletà in cui diventa realmente pericoloso chiedere il numero esatto di inverni sul groppone, ho un ego ipertrofico, cinque felini la cui caposquadra è Severia, due bipedi piccoli e un bipede grande e faccio parte della meravigliosa categoria dei blooperhunter.
Un blooperhunter è un individuo allapparenza normale che quando va al cinema ha linsana passione di segnare tutti gli errori che trova nel film, ergo va al cine munito degli attrezzi del mestiere: penna&carta per unagevole scrittura uso incisione rupestre, pennina con la lucetta sulla punta rubata alla figlia piccola uso cerignola di leopardiana memoria, cellulari con luminosità al minimo (no, quelli che scocciano con cellulari che sembrano i fari dellEnterprise non siamo noi) per annotare roba t5jkso qst nl bllk n0te siamo una categoria molto variegata. Abbiamo tutti in comune una cosa: nessuno vuole mai venire al cinema con noi a meno che non sia costretto, soprattutto perché in genere la risposta alla nostra eccitazione da ho scovato un errore! è accolta con un meno entusiastico Estiqatsi? di romanesca accezione; cosa che, diciamolo, non fa benissimo al nostro amor proprio.
Oggi parliamo di ritorni, perché questa è in effetti la seconda rubrichina blooperosa che appare su queste pagine, ondepercuiciò è giocoforza blooperare un sacco di number 2, cominciando magari da 2 Fast 2 Furious. Sarà il costo della benzina che mi frega, ma qui mi manca moltissimo Vincenzino Gasolio, ecco. Nella versione inglese del film, quando Brian scende dalla macchina allinizio del film si sentono le ragazze che dicono We love you Paul!. Peccato che il suo nome sia Brian, Paul è il nome dellattore che lo interpreta ovvero Paul Walker. Non insinuo nulla, ma sono ragionevolmente sicura che abbiano filmato quattro o cinque soggette lì esattamente per Paul Walker e si siano riciclati la scena
Altro sequel interessante è Nightmare 2 – La rivincita (e qui mi chiedo con cosa cenino i titolisti italiani, perché certi capolavori non si spiegano nemmeno con la peperonata di mezzanotte, really): quando lautobus si ferma allincrocio (poco dopo i titoli di testa del film), possiamo notare che alla guida vi è Robert Englund in versione nature, ovvero senza ancora il trucco di Freddy Krueger. Durante la folle corsa, però, nel brevissimo primo piano fatto allinterno del mezzo prima che deragli nel deserto, si vede chiaramente che lautista è unaltra persona, che ha il colore e il taglio di capelli decisamente differenti rispetto a quelli di Englund. Taglio e colore tutto compreso, eh?
La saga dei numeri due continua con il secondo capitolo del “Signore degli Anelli – Le due Torri”. Qui abbiamo solo quei due o tre errorini fra cui scegliere, ma ho in programma di tornare presto sulle saghe in genere (lo so, suona come una minaccia… forse perché lo è, I guess…), quindi mi accontento di segnalare un blooperino piccino picciò: quando Gandalf, Aragorn, Gimli e Legolas entrano al palazzo di Thèoden, Gandalf viene sostenuto da Legolas che gli porge il braccio sinistro; mentre avanzano Gandalf lascia il braccio dell’elfo, ma nell’inquadratura successiva Gandalf è ancora sorretto da Legolas. Del resto, un povero vecchietto che va sorretto da un giovine, avrà anche il diritto di dimenticarsi di averlo lasciato, nichts?, soprattutto se ha l’età giusta per essere… uhm… “più distratto”.
Ma ora che ci penso, perché non andare a scocciare uno che è il non plus ultra della leggenda? Uno che si è guadagnato di entrare nei modi di dire col sangue (è proprio il caso di dirlo) e il sudore dei suoi film? Io una sbirciatina a “Rambo 2 – La vendetta” la darei, anche perché vedere la bandanina di Sly che da rossa diventa nera, poi rossa, poi nera, poi rossa and so on in un turrrrbinio coloristico per tutto il film, è affascinante. È come scoprire che Stallone è una fashion victim che intona la bandanina allo sporco che in quel momento ha sul corpo, ecco.
Siccome noi blooperhunter amiamo anche farci del male, poi, noi si ha anche il coraggio di andare a dare un’occhiata a come si rovina una leggenda: “King Kong 2”, film girato tanto tempo fa per motivi a tutt’oggi oscuri. Segnalare errori nelle scene d’azione in questo mediocre film è un po’ come sparare sulla croce rossa, ma io sono particolarmente carogna, ergo: notate come in ogni scena praticamente si veda come i mezzi che si incidentano siano privi di autista e scoppino con microcariche PRIMA che essi si schiantino (ad esempio, nell’hangar quando Lady Kong viene liberata). Ma la scena più macroscopicamente falsa è quella del mezzo militare che rotola nella vallata una volta che Kong lo travolge con un masso: appare chiarissimo che quello è un modellino e lo si capisce anche dai soldati ripresi dall’inquadratura… anzi dai SOLDATINI che oltre a stare perfettamente immobili si vedono pure sostenuti dal famoso classico piedistallo in plastica attorno ai loro punti di appoggio.
Non che vada meglio al remake (che oggettivamente sono i numeri dui per eccellenza, e dovrebbero avere come sottotitolo “Ma era meglio il primo!”, perché è il leit motiv di quando li si vede…), perché in “King Kong” matricola 2005 notiamo un piccolo cross over con Flash: durante la scena del teatro si può notare come la platea sia gremita di pubblico… finché il caro gorilla non si libera dalle catene: infatti, in non più di 10/15 secondi il teatro rimane deserto, orchestra compresa. Ci vuole talento per queste cose, ci vuole… oppure una macchina in doppia fila quando qualcuno ti avvisa che stanno passando i vigili.
E a proposito di remake! Or che mi sovviene, ho giusto rivisto con il BipedeGrande “Star Trek”, quello del 2009, quello dove dovremmo vedere “la genesi” dello Star Trek classico, visto che i vari protagonisti sono tutti pischellini poco più che adolescenti e assistiamo poi pure alla genesi vera e propria del futuro capitano James Tiberius Kirk, dal momento che ce lo vediamo nascere sotto gli occhi, o quasi. Segnalo per cui un errore da intenditori: nella sequenza iniziale, quando la USS Kelvin si avvicina all’anomalia gravitazionale, una delle voci di sottofondo in plancia chiede alla radio: “Ripeto, potrebbe essere Klingon?”; gli viene risposto “Negativo, siete a 75000 km dallo spazio Klingon”. La risposta è assurda per due motivi: 1) 75000 km sono meno di 1/5 della distanza terra-luna. In termini astronomici un’inezia. Si nota come la scena si svolga vicino a una stella. Gli spazi astronomici sono definiti in sistemi stellari, sicuramente non con confini così precisi all’interno dei sistemi stessi. E un sistema stellare come il nostro ha un raggio di più di 4,5 miliardi di km, contando proprio solo i pianeti… 2) La “zona neutrale” Klingon/FPU non era ancora stata realizzata nel 2233, quindi era possibilissimo trovare oggetti Klingon al di fuori del loro spazio, tanto più se a così breve distanza.
Giocando ai collegamenti, l’ultimo film di questa carrellata non può che essere “Rush”, film che ha in comune con “Star Trek” tale Chris “SonoL’EroicoPapyDiKirkJuniorMaHoAncheFattoThor” Hemsworth e il fatto che parli del campionato del 1976 in cui Lauda, uno dei protagonisti del film, è effettivamente arrivato secondo. Segnalerei un blooper che si ricollega alla leggenda meno letteralmente sportiva di James Hunt: durante la carrellata sugli stravizi di Hunt dopo essere diventato campione, vediamo inserite anche le due hostess, (nella stessa camera e nello stesso letto, in più!) che aveva già biblicamente conosciuto prima del gp del Giappone. Dubito che avrebbero avuto difficoltà a trovare un paio di comparsine nuove disposte a girare dieci secondi di coccole con un soggettino come Thor, eh?, ma se uno è sparagnino…
Wow. Sono arrivata alla fine della prima puntata. Fyko.
Non lo so cosa succederà nella prossima, ma hey!, noi blooperhunter siamo gente che ama le novità. Il rischio. Il pericolo.
Soprattutto quando c’è da spiegare al gestore del cinema che no, davvero, lo giuro, non sto registrando illegalmente il film, sto solo annotando bloopers, mi creda…