LEGGI LE ANTICIPAZIONI DI SQUADRA ANTIMAFIAL’attesa è ormai finita. Va in onda questa sera la decima e ultima puntata di Squadra Antimafia 5, la serie targata Taodue e trasmessa da Canale 5 che ha ormai conquistato e appassionato milioni di spettatori. Tutti gli intrighi, i misteri e i conti in sospeso potrebbero risolversi oggi, in un appuntamento che si sta confermando essere uno dei più attesi della stagione televisiva. Domenico Calcaterra deve rientrare a Palermo: questo fermerà il suo tentativo di inchiodare Veronica Colombo? Dal promo sembra che sarà Rosy Abate a raggiungere e ad affrontare faccia a faccia la sorella di Lara, responsabile del rapimento che ha poi portato alla morte di suo figlio Leonardino. In attesa dell’imperdibile ultima puntata di Squadra Antimafia 5 (e in vista della sesta stagione, le cui riprese sono in corso), abbiamo contattato Valentina Carnelutti, l’attrice (ma anche regista, sceneggiatrice e doppiatrice) che nella serie interpreta Veronica, il sindaco di Baia D’Angelo che ambisce alla poltrona di Governatore regionale.
Parliamo del tuo personaggio, Veronica Colombo. Ci è parso, con il passare delle puntate, di vedere aumentare la sua “cattiveria”. Se all’inizio sembrava fare affari con la mafia anche per ragioni sentimentali (la relazione con Ruggero Spina), è diventata sempre più senza scrupoli e capace persino di tenere abilmente testa ad Achille Ferro…
Con la morte di Ruggero Spina, che lei amava veramente, Veronica si è resa conto di non avere niente da perdere. È consapevole di essere sempre sul punto di poter perdere l’affetto della sorella, e proprio questo genera in lei un conflitto costante. Quella “cattiveria” quindi, credo nasca dall’aver superato ogni limite, è quel sentimento di rimozione del male che hanno le persone che sono rimaste senza niente, senza argini, senza un amore, senza un affetto che le tenga.
In che cosa assomigli a Veronica?
Abbiamo poco in comune. È stata una sfida mettermi nei panni di un personaggio così diverso da me. Questo mi ha dato una grande (e rara) libertà, ho potuto inventare! Al tempo stesso ho corso il rischio di non sapere dove l’invenzione mi avrebbe portata. È un gioco di equilibrio, tra l’eccesso e la misura, cercando di restare credibile. Certamente abbiamo anche qualcosa in comune Veronica e io, si tratta della sensazione di vivere un conflitto, credo che chiunque possa dire lo stesso, per un motivo o per un altro. La questione per me è riconoscerlo, farci qualcosa di sensato.
Qual è il conflitto di Veronica Colombo e quale invece il tuo?
Veronica è attratta dal potere, ne ha bisogno e ne vuole sempre di più per poter mettere a tacere un passato che la vedrebbe morta agli occhi della sorella, il raggiungimento di questo potere va contro il suo unico affetto e cioè Lara. Quanto a me, ho conflitti variabili, il più costante è quello tra il desiderio di starmene solitaria e in pace in campagna e quello invece di portare avanti il mio lavoro con tutta la vita sociale e i compromessi che chiede. Ecco, il mio conflitto è forse quello legato a compromessi che non intendo fare.
Com’è stato entrare nel cast di questa serie (sappiamo anche che ci sarai nella sesta stagione), così amata dal pubblico?
È un’arma a doppio taglio. Se il lavoro funziona il consenso è immediato e viene da un pubblico già preparato… perché funzioni però bisogna soddisfare aspettative che sono già molto forti. Non avevo mai lavorato in una serie televisiva lunga, con un personaggio presente dall’inizio alla fine, ho avuto dei dubbi se accettare o meno, mi ha convinto il personaggio che mi è piaciuto immediatamente. Poi sono stata fortunata: c’è un gruppo di persone sul set con cui si lavora bene e seriamente, e gran parte del lavoro l’abbiamo fatto insieme.
Hai diretto un corto (Recuiem, che è in concorso al Torino Film Festival) tratto da un tuo racconto, hai diretto anche il videoclip di Francesco Tricarico (Le conseguenze dell’ingenuità), fai l’attrice e anche la doppiatrice. Tra tutti questi tuoi lati artistici, quale ti dà più soddisfazione?
La soddisfazione viene dal senso. Ho bisogno che le cose che faccio abbiano un senso e una buona ragione nel momento della vita in cui le faccio. Che siano eticamente accettabili per qualche motivo. È difficile spiegarmi, mi pare di fare la cosa giusta quando questa non confligge con la vita che conduco, è allora che anche le persone che ho intorno beneficiano del mio impegno. Ecco, il mio obiettivo è quello di poter fare tante cose diverse tenendole in equilibrio, perché si nutrano a vicenda. Allora gli impegni, le fatiche sono lievi e l’entusiasmo contagioso. Così è successo per il mio film e per il videoclip… così mi auguro di continuare.
Come ti sei scoperta invece regista?
La regia è arrivata grazie a un documentario che ho girato in Africa per ActionAid, una Ong impegnata a favore dei diritti umani e nella lotta alle cause della povertà. Inizialmente dovevo esserne testimonial, invece mi sono trovata a creare un film che racconta il loro lavoro in Etiopia e la nostra posizione di viaggiatori e osservatori lì…
Cosa ti piace della regia?
In realtà proprio tutto. Mi piace scegliere, contagiare i collaboratori con un’idea, decidere dove e quando si gira, far tornare il puzzle, svegliarmi presto la mattina per non perdere una particolare luce che c’è solo a una determinata ora, spostare un oggetto di pochi millimetri… tutto. Nonostante questo, non riesco a immaginare il presente senza il mio lavoro di attrice, che mi appassiona e si rinnova.
Siamo giunti all’ultima puntata di Squadra Antimafia 5 e nel promo abbiamo visto che Veronica si troverà minacciata niente meno che da Rosy Abate…
Il conflitto tra Veronica e Rosy nasce all’inizio di questa stagione in relazione al rapimento di suo figlio. È ovvio, per come è strutturata la serie, che questi due personaggi, che sono due poli – diversamente crudeli – e che non si sono mai incontrati, si debbano prima o poi confrontare.
Con quali conseguenze?
Ovviamente non posso dire che cosa accadrà, ma dico volentieri che non sarà un confronto ovvio, scontato. Ci saranno delle sorprese e sì, dei colpi di scena.
Una curiosità. Sui social c’è grande fermento circa il possibile ritorno già nell’ultima puntata (sappiamo infatti che nella sesta serie ci sarà) di Filippo De Silva. Si è parlato persino di un suo “avvistamento” in alcuni fotogrammi della puntata di settimana scorsa. Tu cosa puoi dirci in proposito?
Anche su questo io non posso dire niente. Francamente neanche sapevo di questi “avvistamenti”, posso solo confermare il suo ritorno nella prossima stagione.
Da scrittrice, da regista, da attrice, come descriveresti il finale che vedremo stasera? Sarà aperto o “esaustivo”?
Da regista penso sia stata una delle puntate più interessanti (per i ricordi che ne ho come interprete, per quello che era il set, per il “tempo” della puntata). Quanto al finale, mi pare che in tutte le serie ci sia una chiusura che deve essere al tempo stesso un’apertura, condizione necessaria per collegare l’ultimo appuntamento di una stagione con l’eventuale inizio di quella successiva. E questo vale anche per il personaggio di Veronica: visto che sto girando la sesta stagione, è certo che in qualche modo il mio personaggio ci sarà anche in futuro. Potrà essere sopravvissuta, potrà essere un ricordo, un fantasma, un flashback, ma ci sarà.
Progetti imminenti o futuri?
I progetti sono sempre molti, come attrice ma anche di scrittura e regia. Ora però sono concentrata a girare e a far conoscere il mio cortometraggio Recuiem. Ne riparliamo all’inizio del nuovo anno. Intanto annuncio il prossimo film di Stefano Savona, di produzione francese, che si svolge interamente in India, La materia dei sogni, che sarà pronto forse la prossima estate.