La puntata di martedì di Quinta colonna-Il quotidiano, andata in onda ieri sera su Rete 4 alla ore 20.25, prende spunto da una statistica pubblicata da alcuni quotidiani che mette a confronto le varie pressioni fiscali che gravano sui pensionati di diversi Stati europei. Dai dati risulta che gli italiani sono i più tartassati: versano 4000 euro di imposte l’anno, dieci volte in più rispetto ai pensionati francesi. La cifra risulta ancora più sconcertante se paragonata a ciò che avviene in Germania, dove un lavoratore in pensione versa appena 39 euro annuali allo Stato.
Gli ospiti in studio, nella puntata intitolata appuntato Pensionati: i più tartassati d’Europa, sono Stefano Menichini, giornalista e direttore del quotidiano Europa, Bruno Vespa e Daniela Santanché, deputata della (ri)nata Forza Italia. Collegato in esterna da Milano troviamo Ettore Martinelli, ex consigliere comunale del Partito Democratico. L’inviato Roberto Poletti si trova nel borgo di Soncino, in provincia di Cremona, insieme a un gruppo di pensionati, a cui viene data subito la parola. Ciò che emerge dalle statistiche trova immediata conferma: sono molti i pensionati a lamentarsi non solo della pressione fiscale eccessiva, ma anche del fatto che la pensione che percepiscono non serve soltanto a mantenere loro, ma pure figli e nipoti a causa della mancanza di lavoro per i più giovani. La pensione non va tassata, abbiamo già pagato prima affermano all’unisono Angelo e Giuseppe. Il servizio di Valerio Minelli da Montecitorio sposta l’attenzione sui politici: le proposte degli esponenti di PdL, Pd, Lega e Scelta Civica battono la strada di una maggiore tassazione sui patrimoni del taglio delle pensioni d’oro. Commento laconico di alcuni giovani intervistati: Noi la pensione non la vedremo mai. Bruno Vespa esprime il suo parere sul servizio: Il mondo s’è girato. La mia generazione sta meglio dei padri, come avveniva in passato, ma sta anche meglio dei figli: questo è innaturale. Poi racconta di quando, appena laureato, era normale riuscire ad acquistare subito una casa con il semplice stipendio. Quindi lancia due accuse: la prima al sistema pensionistico, che ha concesso i vitalizi a chi ha lavorato appena 14 anni, e la seconda all’Europa, che ci strozza. Le baby pensioni sono anche nel mirino della Santanché, che colpevolizza anche le truffe delle pensioni d’invalidità: Questo è un paese di furbi. La Germania controlla di fatto l’Europa: come ce ne possiamo liberare? domanda il conduttore Paolo Del Debbio. La Santanchè replica con sicurezza: Dobbiamo riprenderci la sovranità nazionale, rivedendo i trattati senza i complessi degli ultimi due governi.
Il servizio di Nausica Della Valle entra ancor più nel dettaglio: Cosa farebbe con quei 4000 euro all’anno?, domanda ai pensionati. La maggior parte risponde che li utilizzerebbe per vivere meglio, spendendoli per cibo e indumenti. Soltanto qualcuno azzarda un viaggio o mi leverei degli sfizi. Il commento di Del Debbio è efficace e conciso: Qui gli anziani si indebitano per campare. Anche Stefano Menichini si scaglia contro il sistema, definendolo sbagliato, e poi focalizza l’attenzione sull’altra faccia della medaglia: i giovani. Rimangono fregati due volte; le risorse vengono dirottate sulle pensioni e la sfiducia nel futuro li scoraggia ad andare fuori.
I nuovi aggiornamenti sugli sprechi di denaro pubblico nelle regioni occupano la seconda parte della trasmissione. Raffaella Regoli intervista Franco Fiorito, che fu al centro dello scandalo nel Lazio lo scorso anno. Il sistema non è cambiato accusa anche se io non ci sono più. E quell’organizzazione funziona ancora: vengono utilizzati soldi del bilancio regionale per spese politiche, che però di politico hanno ben poco. Va avanti perché quelle spese sono facili da giustificare spiega sempre Fiorito basta una semplice autocertificazione. Nessuno controlla. Il più duro è Martinelli: Ci vorrebbe la gogna per questo tipo di reati: dovrebbero camminare per strada con un cartello appeso al collo. Contraria la Santanché, la quale auspica l’abolizione delle regioni: Non sono previste dalla Costituzione, afferma.



L’ultimo servizio di Barbara Bruni è dedicato ai casi di Piemonte e Abruzzo. 40 i consiglieri indagati per peculato sotto la Mole, ben 1 milione e 850 mila euro i soldi sottratti per spese di gioielleria e, addirittura, lingerie. Nella lista pure il presidente Cota, a causa di note spese false. Per quanto riguarda invece l’Abruzzo, indagati imprenditori che avevano accesso ai fondi per la cultura grazie all’assessore De Fenis, già denunciato.
Piccolo fuori programma finale: da Soncino prende la parola un ragazzo, che si complimenta ironicamente con gli ospiti politici in studio, i quali, a suo dire, “pontificano senza fare nulla”. “Non si fa di tutta l’erba un fascio”, lo ammonisce Del Debbio. “Si candidi lei” è la replica della Santanchè. Ultime battute riservate al nuovo libro di Bruno Vespa: “Sale, zucchero e caffè. L’Italia che ho vissuto: da nonna Aida alla Terza Repubblica”, pubblicato con Mondadori. “Per nonni e nipoti”, chiosa, in tema con la puntata, il giornalista e conduttore di Porta a Porta.

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