Che cosa succede quando la mitologia norrena incontra il fumetto e la fantascienza? Le divinità della tradizione scandinava si trasformano in supereroi (quasi) indistruttibili nel blockbuster firmato Marvel, che prosegue le avventure di Thor, Loki, Odino e compagni raccontate nel precedente capitolo della saga di Thor.
Torniamo ad Asgard, dunque, il bellissimo regno degli dèi, nel palazzo dove Odino ha ripreso il suo posto sul trono e il figlio traditore Loki è relegato in una cella sotterranea a scontare la sua pena. Suo fratello Thor, invece, armato di martello, è impegnato a riportare la pace nei Nove Regni, anche se il suo cuore è rimasto sulla Terra. Qui, in una Londra in 3D, abita Jane, la sua amata astrofisica, che non lha dimenticato e continua a cercarlo studiando i campi gravitazionali anomali.
Così lavventata studiosa si imbatte in una sostanza letale, laether, un fluido primordiale che si intrufola nel suo corpo rendendola loggetto del desiderio di Malekith, crudele sovrano degli Elfi Oscuri, appena risvegliato da un sonno millenario e intenzionato a riportare nellintero universo loscurità dalla quale il suo popolo proviene. Combattere Malekith e salvare Jane: ecco dunque la missione di Thor in questa seconda avventura, ambientata a cavallo tra i mondi grazie alleccezionale fenomeno cosmico della Convergenza, che mette in comunicazione i Nove Regni delluniverso.
Se Chris Hemsworth si conferma a suo agio nel ruolo del supereroe, Natalie Portman interpreta una Jane con scarso carisma e ripetuti svenimenti, mentre il regista televisivo Alan Taylor dirige un film poco filosofico e molto dintrattenimento. Nel precedente capitolo, Kenneth Branagh aveva dato un tocco shakespeariano al materiale a sua disposizione. Il suo successore Taylor rinuncia alla complessità tematica per puntare sul tono avventuroso, creando scene spettacolari e combattimenti che si susseguono fino alle apocalittiche scene finali.
Peccato che Loki, il cui sarcasmo dissacrante e la cui imprevedibilità rendono più interessante una trama di per sé semplice, rimanga imprigionato ad Asgard per tutta la prima parte. La storia diventa interessante soprattutto quando Loki torna al fianco di Thor, con un divertente richiamo allaltro cinecomic della Marvel, Captain America. Con la sua capacità di creare le illusioni, metafora di un animo complesso e tormentato che riesce a ingannare il prossimo, il fratellastro esile e pallido interpretato da Tom Hiddleston si conferma il personaggio più interessante della saga.
Chi cerca nel film l’intrattenimento allo stato puro, sarà accontentato. Ma chi ama trovare anche nei prodotti commerciali una maggiore profondità tematica e un coinvolgimento emotivo, si sentirà in parte deluso. Distratti dagli effetti speciali e dal ritmo incalzante, arriviamo alla fine e ci interroghiamo sul cuore della storia. È vero, Thor diventa un uomo che preferisce difendere il suo popolo e le persone amate piuttosto che assicurarsi il potere, ma il cambiamento era già maturato nel film precedente e qui non si vede una vera trasformazione dell’eroe. Anche l’amore resta poco più di un espediente narrativo, forse perché il personaggio di Jane non è costruito in modo convincente o per l’assenza di alchimia tra i due attori.
Thor – The Dark World si adatta dunque al tono del fumetto, rivolgendosi al pubblico degli appassionati del genere e a tutti coloro che apprezzano l’esplosione di immagini e colori sullo schermo, accompagnata da una buona dose di ironia e dai dialoghi succinti e brillanti. La spettacolarità al servizio dell’entertainment, insomma, con un finale a sorpresa che prelude al terzo capitolo della saga dedicata al dio del tuono.