Una puntata particolare quella di ieri sera del programma di Maurizio Crozza, Nel paese delle meraviglie. Si è aperta infatti con uno spezzone di grande intensità dedicata alle popolazioni della Sardegna colpite dal maltempo. Il comico genovese inizia infatti la puntata con un doveroso accenno a quanto avvenuto in Sardegna questa settimana, parlando di dissesto idrogeologico, di frane e alluvioni, e dell’inspiegabile mancanza di interventi atti a mettere in sicurezza il territorio. Spiega poi di aver deciso, assieme alla produzione, di andare in onda nonostante la giornata di lutto nazionale indetta in occasione dell’alluvione, per aiutare la popolazione sarda, devolvendo a quest’ultima l’intero incasso della serata. Il comico prosegue poi il suo monologo, mostrando la gaffe dell’europarlamentare Laura Comi che, qualche mattina fa, nel corso della trasmissione Agorà, se l’è presa con chi, a parer suo, si rifugia negli scantinati nelle situazioni d’emergenza, ignorando così le norme basilari della sicurezza. La Comi, però, non era a conoscenza del fatto che la famiglia di Arzachena perita nell’alluvione, nello scantinato era costretta ad abitarci. 



Il cappellaio matto Crozza propone poi la sua versione della canzone Uno su mille di Gianni Morandi, che diviene per l’occasione Uno su cinque, nella quale parla dei politici locali che si macchiano del reato di peculato, uno su cinque per l’appunto, facendo poi notare come questo sia un malcostume che accomuna tutte le regioni italiane. Dopo, il comico ironizza sull’operato del premier Letta, costretto a dare il via ad un programma di privatizzazioni e, addirittura, anche a svendere le sue ormai famosissime “palle d’acciaio” su eBay, pur di non scontentare il Pdl e di non far pagare l’Imu agli italiani, e su Renzi, che questa settimana è apparso sulla copertina della rivista Vanity Fair. Ma come sarà il PD guidato da Matteo Renzi? Quest’ultimo, evocato, si materializza subito in studio, con le sue perle di saggezza, come ad esempio “la sinistra deve abbandonare le sezioni per ritrovare le sensazioni”, “i diritti dei lavoratori, senza un jingle, sono robettina”, oppure “io non voglio parlare alla pancia del paese, ma agli addominali”; Renzi sembra proprio non voler parlare di politica, e si lancia così in uno dei suoi famosi esperimenti di mentalismo. Infine, dichiara il suo fermo intento di dire basta “alla cultura degli ottantenni”, per lasciare spazio alla “cultura degli anni ottanta”: è questo ciò che Renzi-Crozza intende fare una volta alla guida del Partito Democratico. Dunque, il sindaco di Firenze non promette agli italiani un’Italia dove ci sarà un nuovo boom economico, ma un paese in cui torneranno gli Wham!, i suoi, gli “Wham! del fare”. Il pubblico assiste quindi alla sua metamorfosi in un George Michael d’annata, quello dei tempi degli Wham, che si esibisce nella reinterpretazione di uno dei pezzi storici del duo, cioè Wake me up. “Io dico fare, sapere fare, fare sapere, saper far fare”: ecco come Renzi introduce il brano che, più avanti, recita: “Vinco io, perché son vuoto, come sa il mio pubblico devoto, senti me, è meglio il vuoto, di parole poi lo riempirai”.



Maurizio Crozza, poi, partendo da un grafico che mostra le indagini di marketing che lo informano, ogni settimana, sulla tipologia di pubblico che segue la sua trasmissione, ironizza sul marketing, ormai sempre più presente. Secondo il comico, a seguire le indicazioni del marketing “si diventa matti”, dato che, per quest’ultimo, non è importante ciò che si vende, ma il modo in cui si vende, e la capacità di “creare emozioni”. I risvolti possono essere talvolta quantomeno insoliti. Il marketing, che ormai pervade tutto, è arrivato, a quanto pare, anche in Vaticano, come dimostra anche la recente, insolita, iniziativa di Papa Bergoglio, che domenica scorsa ha offerto ai suoi fedeli la Misericordina, medicina che consiste in un rosario, trovando così un modo accattivante per attrarre fedeli. Crozza-Papa Francesco mostra dunque quali potrebbero essere altre nuove trovate di marketing proposte dal Vaticano: la prima è Aperidonil, ad esempio, il collirio “per vedere il prossimo sotto una luce diversa”. Vengono poi presentate, in rapida sequenza, le altre. Ad esempio, cosa potrebbe fare il papa per tentare di fare nuovi seguaci in Messico? Secondo Crozza è semplice: potrebbe cantare in stile mariachi. Oppure, come gli consigliano i vescovi del suo ufficio marketing, potrebbe tentare di far salire il suo indice di popolarità parlando con un pappagallo, o aiutando un bambino che ha smarrito la mamma, magari annunciandone la scomparsa al microfono, quello da cui pronuncia ogni domenica i suoi discorsi. Potrebbe poi proporre l’uso della scopa a vapore, “per lavare i peccati”, o lanciarsi nel rifacimento di una famosa pubblicità di una marca di profumo.



Il comico accenna poi ai problemi di giustizia di Silvio Berlusconi, dato che questa settimana sono uscite le motivazioni della sentenza di condanna a sette anni, in primo grado, perché, a detta dei giudici, l’ex premier sapeva che Ruby era minorenne, quando fece sesso a pagamento con lei. Parla poi dell’onorevole Razzi, che ha dichiarato di essere pronto a “buttarsi sotto un treno” per l’ex premier. A questo punto, chiamato in causa, l’onorevole Razzi, nella versione di Crozza, appare in studio, mostrando ancora la sua scarsa conoscenza rispetto agli argomenti più disparati, tipo l’OCSE, che viene confusa con Anna Oxa, le quote rosa, Pinochet. Allora, in evidente difficoltà, suggerisce ad Andrea Zalone di parlare dell’Abruzzo, la sua regione, ma lo fa con pessimi risultati, in quanto, anche su questo argomento, si rivela davvero poco ferrato. A questo punto, l’intervistatore propone di parlare di Kennedy (dato che, proprio nella giornata di ieri, ricorreva il cinquantenario della sua morte). E, a questo punto, cosa poteva fare l’onorevole Razzi, se non tentare di ovviare alla sua totale ignoranza sull’argomento, portando il discorso sul bambolotto Ken? 

E’ poi la volta di uno dei cavalli di battaglia del comico genovese, ovvero Kazzenger, che torna proponendo altri improbabili misteri.

Infine, Maurizio Crozza chiude anche questo appuntamento del venerdì, dedicando la puntata al popolo della Sardegna.