Tra gli ospiti della nuova puntata di Che tempo che fa, la trasmissione condotta da Fabio Fazio su Rai Tre, c’è anche Sara Errani, la migliore delle tenniste azzurre che hanno appena conquistato la Fed Cup, versione al femminile della Coppa Davis. Nata a Bologna nell’aprile del 1987, la tennista emiliana è attualmente al settimo posto nel ranking della Woman Tennis Association, oltre che al primo posto in quello riguardante il doppio, in coppia con la collega e amica Roberta Vinci, posizione consolidata dalle tre vittorie in prove di Grande Slam riportate dal duo azzurro. Sara Errani ha iniziato a giocare giovanissima, sotto la guida del padre Giorgio, il quale all’età di soli cinque anni ha deciso di iscriverla al circolo Villa Bolis, uno dei più rinomati della zona di Ravenna, dove vive la sua famiglia.
Allenata da David Andres e Pablo Lozano è diventata professionista nel corso del 2002, anche se solo cinque anni dopo ha iniziato a macinare i primi risultati di rilievo, arrivando alla semifinale nei tornei di Palermo, Acapulco e Bali. Nell’anno successivo ha vinto il suo primo torneo del circuito principale, quello di Palermo, sconfiggendo in finale Marija Korytceva. Da quel momento ha dato vita a una crescita agonistica che le ha consentito di scalare di volta in volta le posizioni della classifica mondiale vincendo sette titoli e riuscendo ad arrivare in finale al Roland Garros (nel 2012, battuta da Maria Sharapova), in semifinale agli Open statunitensi (sconfitta da Serena Williams) e ai quarti degli Open d’Australia (battuta da Petra Kvitova). Il suo miglior piazzamento in assoluto è stato il quinto posto raggiunto nel maggio di quest’anno, risultato che ambisce a superare nel corso della prossima stagione. Ancora più rilevanti i risultati raggiunti in coppia con Roberta Vinci, con ben tre Slam conquistati tra il 2012 e il 2013, cui manca solo Wimbledon per completare la collezione. Le due ragazze italiane hanno conquistato in totale ben diciannove successi nei tornei WTA. Ai tanti risultati in questione, vanno poi aggiunte le tre Fed Cup conquistate nel 2009, nel 2010 e nel 2013, un risultato assolutamente straordinario che testimonia l’ottimo livello raggiunto dal tennis femminile, capace di dare vita a una leva di giocatrici di assoluto valore, che ha visto in risalto oltre alla Errani e alla Vinci, anche Francesca Schiavone, l’unica a essersi aggiudicata uno slam in singolare (al Roland Garros) e Flavia Pennetta. Ne è testimonianza proprio il gioco di Sara Errani, fatto di grande intensità e tanta regolarità.
Di solito la ragazza emiliana gioca da fondo campo, da dove lascia partire vere e proprie bordate che si alternano a smorzate con le quali spezza il ritmo di gioco delle avversarie. Dotata di ottimo senso tattico, riesce a mettere in campo un alto numero di prime palle col servizio, pur difettando in potenza e si esibisce in un rovescio bimane molto efficace.
Altre caratteristiche che le consentono di ottenere ottimi risultati sono la grande rapidità negli spostamenti e quella nell’anticipare le mosse delle rivali. Proprio per effetto di queste caratteristiche, la sua crescita è stata costante nel tempo e le ha consentito di issarsi nelle prime posizioni del ranking mondiale, partecipando nelle ultime due stagioni al Masters, il torneo conclusivo dell’annata che riunisce le otto migliori giocatrici del mondo, pur senza ottenere grandissimi risultati. Il tutto condito da una forte personalità, dimostrata nel corso di una intervista rilasciata a “Vanity Fair”, nel giugno del 2012, quando ha confessato di essersi dedicata anima e corpo al tennis. Sino a rinunciare ad avere una vita privata, spinta dall’impossibilità di ricavare tempo libero tra un torneo e un allenamento e anche dalla scelta di non concedersi tentazioni come quelle derivanti dall’avere qualcuno a casa ad aspettarla, che potrebbe togliere motivazioni.
Va infine ricordata la rovente polemica legata alle parole da lei pronunciate verso Roger Federer, il fuoriclasse svizzero accusato di essere troppo “fighetto”, che hanno scatenato le rimostranze dei tanti tifosi vantati anche nel nostro Paese dall’elvetico.