Questa sera, domenica 3 novembre, torna a “Che tempo che fa”  la musica di Claudio Baglioni, che il 22 ottobre, a dieci anni di distanza, ha pubblicato “Con voi”, il nuovo album di inediti dal 2003, realizzato attraverso un progetto assolutamente nuovo e innovativo, un viaggio iniziato il 18 maggio scorso e nato grazie al dialogo con i fans attraverso iTunes e il suo blog: in studio esegue dal vivo, accompagnato dalla sua band, due brani tratti dallalbum, “Una storia vera” e “Con Voi”. Claudio Baglioni è uno dei cantautori più conosciuti e amati d’Italia. E non parliamo soltanto degli artisti in vita, ma anche di quelli che non ci sono più. Con le sue canzoni più famose ha fatto innamorare e sognare intere generazioni di fan che, siano essi giovani o più in là con gli anni, lo seguono da sempre. Per far capire meglio la portata del personaggio, basti dire che l’album “La vita è adesso” è il disco che ha fatto registrare più vendite nell’intera storia della musica e della discografia italiana.Claudio Enrico Paolo Baglioni nasce a Roma il 16 maggio del 1951. Dopo un’infanzia trascorsa tra Monte Sacro e Centocelle, comincia a studiare (senza ricevere alcun insegnamento, quindi da autodidatta) la chitarra, fedele compagna di tutta la sua vita, e il pianoforte (seguendo le lezioni di Alfredo Avantifiori). Quando aveva non da molto compiuto tredici anni, partecipa al suo primo concorso di canto. In questo concorso, organizzato da Ottorino Valentini in una piazza del quartiere romano Centocelle, parteciperà cantando un successo di Paul Anka. Non lo vincerà, ma si rifarà l’anno successivo, quando, alla successiva edizione del medesimo concorso, si piazzerà primo cantando un pezzo di Gene Pitney: “I tuoi anni più belli”. Tra il 1965 e il 1967 parteciperà ad altri due concorsi canori, piazzandosi primo in uno e semifinalista nell’altro.Gli anni passano e, tra un accordo di chitarra e una lezione di pianoforte, arriva il suo primo contratto discografico. Ci troviamo nel 1969, e la RCA Italiana gli ha appena proposto un contratto di cinque anni. Claudio non è ancora maggiorenne. C’è da dire che il direttore artistico di quell’etichetta, Ettore Zeppegno, non nutriva grandi aspettative dal giovane artista. Infatti qualcuno ricorda di come Zeppegno avesse confidato ad alcuni suoi collaboratori che il ragazzo non avrebbe fatto molta strada.E l’inizio della sua carriera, in effetti, non sembra molto incoraggiante.



Nel 1970 Baglioni pubblica il suo primo 45 giri contenente i brani “Una favola blu” e “Signora Lia”. Nello stesso anno esce il primo album dell’artista. Le vendite, però, non vanno bene, e le numerose copie rimaste invendute vengono distrutte. Qualche mese dopo l’uscita del suo album, Baglioni fa uscire un pezzo intitolato “Notte di Natale”. Anche questo brano non avrà successo, in quanto considerato ‘non in linea’ con lo spirito natalizio. Il successo (per molti inaspettato) arriva però due anni dopo, quando Claudio Baglioni scrive ed incide quello che, con ogni probabilità, è il suo album più bello: “Questo piccolo grande amore”. Questo disco, uno dei primi concept album italiani, contiene anche il brano omonimo, che si rivelerà una delle canzoni più famose e popolari della discografia italiana (tant’è che nel 1985 sarà proclamata “canzone italiana del secolo” da una giuria popolare). Il singolo rimarrà alla vetta della classifica dei dischi più venduti addirittura per quindici settimane.



Si aprono qui, per Claudio Baglioni, le porte di un successo fino a poco prima letteralmente insperato. Dal 1972 al 1978 incide svariati album. Poi, nel 1981, dopo tre anni di silenzio quasi assoluto, esce nei negozi di dischi “Strada facendo”, album che batterà il record di “Questo piccolo grande amore”, rimanendo al primo posto della classifica delle vendite discografiche per sedici settimane consecutive. Per Baglioni questa non è però la consacrazione definitiva. Succede infatti che, nel 1988, Claudio Baglioni viene inondato di fischi a Torino, in occasione di un concerto di beneficenza a cui partecipavano cantanti di rilievo internazionale. Baglioni viene considerato inadatto alla situazione, in quanto circondato da cantautori di tutto il mondo che venivano considerati molto attivi nelle questioni sociali. Baglioni, agli occhi dei più, non lo era abbastanza. Questi fischi lo feriscono molto, tant’è che si chiude in un silenzio che durerà molto tempo, nel quale Baglioni alterna varie riflessioni che lo porteranno a costringere il suo stile ad evolversi. Evoluzione che si estrinseca pienamente con l’album “Oltre”, uscito nel 1989.Da qui la strada per il successo è spianata. Il mito di Claudio Baglioni è rimasto intatto fino ad oggi. Il 22 ottobre, infatti, è uscito il suo ultimo lavoro, intitolato: “ConVoi”. Si tratta del primo album di inediti dal 2003. Baglioni si è detto felice e orgoglioso di questo lavoro, che lo ha tenuto impegnato per talmente tanto tempo e che gli ha tolto così tante energie che solo poche settimane fa si è visto costretto a rinviare il tour che avrebbe dovuto avere inizio in concomitanza con l’uscita del disco a causa di una laringite che gli ha tolto completamente la voce.

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