Tra gli ospiti previsti nel quadro della nuova puntata di “Che tempo che fa”, condotto su Rai Tre da Fabio Fazio, c’è anche Gennaro Gattuso, il forte ex centrocampista del Milan e della Nazionale italiana, campione del mondo nel 2006, a Berlino. Appena uscito dalla traumatica esperienza sulla panchina del Palermo, Gattuso potrà magari raccontare gustosi retroscena sui suoi rapporti con il presidente del sodalizio rosanero, Maurizio Zamparini, oltre a fornire un punto di vista su quello che sta accadendo all’interno dello sport più amato dagli italiani.Nato a Corigliano Calabro, nel 1978, Gattuso ha iniziato la sua carriera nel Perugia, dopo essere stato scartato in precedenza dal Bologna. Proprio con il sodalizio umbro ha avuto occasione di debuttare prima in Serie B e poi nella massima serie, quando aveva appena diciotto anni, in una gara disputata proprio con il Bologna, il 22 dicembre del 1996. Le doti di grande combattente messe in mostra nelle poche partite con il Perugia, hanno spinto il Rangers Glasgow a metterlo sotto contratto nella stagione 1997-98, non senza grandi resistenze da parte del club guidato da Gaucci. Raggiunta la massima serie scozzese, il centrocampista calabro ha immediatamente confermato le referenze che ne avevano accompagnato l’avvento, in particolare un agonismo spinto spesso all’eccesso, che gli ha rapidamente procacciato i favori della tifoseria scozzese.
Dopo una prima stagione positiva, però, l’arrivo sulla panchina del club dell’olandese Advocaat, e la sua intenzione di trasformare Gattuso in difensore, hanno spinto il giocatore a tornare in Italia, stavolta alla Salernitana, ove nonostante la retrocessione del club in seconda serie, ha saputo mettersi in grande evidenza, trasformandosi in uno dei giocatori più ambiti del calciomercato estivo. A spuntarla è stato il Milan di Silvio Berlusconi, ove Gattuso non ha avuto eccessive difficoltà a imporsi ancora una volta grazie alle sue doti di combattente irriducibile. Non molto portato dal punto di vista tecnico, il centrocampista calabro ha infatti saputo mettere in mostra doti di combattente, che ne hanno fatto un vero e proprio beniamino della tifoseria, sempre pronta a perdonargli le lacune di palleggio per la generosità profusa sul campo. Abituato a scaricare il contachilometri, percorrendo in lungo e in largo il campo, ha sempre messo garretti e polmoni a disposizione dei compagni più portati di lui da un punto di vista tecnico, tanto da conquistarsi il soprannome di Ringhio.
Anche la Nazionale si è presto accorta di lui. Dopo aver debuttato in azzurro nel febbraio del 2000, con Dino Zoff Commissario Tecnico, è presto diventato un titolare inamovibile, partecipando alla spedizione in Corea, che ha visto l’eliminazione dell’Italia agli ottavi di finale a opera della Corea del Sud e, soprattutto, alla vittoria del titolo mondiale del 2006 in Germania, con Marcello Lippi. Anche in quella occasione il suo contributo di corsa ed agonismo si è rivelato fondamentale al pari di quello di De Rossi e Perrotta, al fine di assicurare il massimo sostegno alla sagacia tecnica di Andrea Pirlo. La sua carriera azzurra è terminata con la pessima esibizione ai mondiali sudafricani, quando l’Italia è stata eliminata dopo la clamorosa sconfitta con la Slovacchia. Ormai Gattuso era però entrato nella fase terminale della sua eccezionale carriera, a causa di un grave infortunio al ginocchio che lo aveva costretto a un lungo stop.
Nel suo palmares, oltre al mondiale con la maglia azzurra, vanta una lunga serie di successi con il Milan, tra cui due scudetti (2003-04 e 2010-11), due Champions League (2002-03 e 2006-07), due supercoppe Uefa, due Supercoppe italiane, una Coppa del mondo per club e una Coppa Italia.Una volta dismessa la maglia rossonera ha chiuso la carriera con gli svizzeri del Sion, ove ha iniziato quella di allenatore, poi portata avanti a Palermo nel breve periodo che ha preceduto il suo esonero.
E’ sposato con Monica Romano, dalla quale ha avuto due figli, Gabriela, nata nel corso del 2004, e Francesco, del 2007. Ha creato una Onlus, con la quale cerca di offrire aiuto ai ragazzi calabresi meno fortunati e ha scritto tre libri, nei quali si è lungamente raccontato: “In Rino veritas” (uscito nel 2005 con la gazzetta dello Sport), “Se uno nasce quadrato non muore tondo” (risalente al 2007 ed edito da Rizzoli) e “Il codice Gattuso”, scritto l’anno successivo sempre per Rizzoli.