Questa sera va in onda lottava puntata di Squadra Antimafia 5. Il pubblico che segue la fiction di Canale 5 si trova immerso in una lotta tra Achille Ferro e suo padre Oreste, alleato con Dante Mezzanotte. E la Duomo si ritrova in mezzo a questa faida, tanto da trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, vale a dire nel night del giovane boss che sta per saltare in aria. Se la caverà Domenico Calcaterra? Il vicequestore sembra lunico ad aver intuito il legame tra Achille e Veronica, la sorella della sua collega Lara. E ad aiutarlo a scoprire la verità potrebbe essere Guido Leoni, il padre della poliziotta Francesca, che si è occupato dei fondi neri del sindaco di Baia dAngelo e che sarebbe stato ucciso da Achille Ferro se non fosse intervenuta sua figlia. Nellattesa della nuova puntata abbiamo quindi intervistato Massimo Bonetti, lattore che interpreta Guido Leoni.
Partiamo dal suo personaggio, che ora sembra essere sparito nel nulla. Comè arrivato a trovarsi in una situazione così difficile?
Innanzitutto ci tengo a dire che mi sono divertito molto a interpretarlo. colluso con la mafia, senza che la figlia possa minimamente immaginare una cosa del genere. E infatti quando lo scopre ci rimane! Si tratta di un imprenditore ed è chiaro che quando cè un personaggio impegnato nellambito imprenditoriale-economico si vuole affrontare, attraverso la sua storia, i quasi inevitabili rapporti che possono nascere con la mafia.
Ha messo molto del suo nellinterpretazione?
A tutti i personaggi – che ho interpretato da quando ho iniziato a recitare – ho sempre donato me stesso. Ecco, per me esiste un aspetto fondamentale da parte dellattore: quando comincia a cercare e a fare il personaggio, si snaturar e il risultato è pessimo. Andare alla ricerca dellinterpretazione è sbagliato, si finisce per essere dei pupazzi. Ripeto, io, dalla mia, ho sempre donato me stesso, facendo sempre miei i personaggi.
Lei ha già recitato in serie come La piovra, La squadra e Distretto di polizia. Perché, secondo lei, queste fiction raccolgono un certo successo tra il pubblico? Fascino per le storie di criminalità forse?
Eh bella domanda, me la sono posta io stesso chissà quante volte! Il pubblico corre dietro a queste serie televisive che non fanno altro che raccontare le faide tra mafiosi e gli scontri a fuoco tra la polizia e i criminali. Si vede che da un punto di vista della dinamicità e per il fatto che sono serie che hanno una certa azione, coinvolgono. Anche se, daltra parte, è anche vero che ci sono stati tentativi accolti tiepidamente dal pubblico. Io personalmente, per i miei gusti, non mi diverto tanto a seguire tali sceneggiati.
Rispetto ad altre serie tv, qual è in particolare il segreto di Squadra Antimafia?
Oltre al discorso fatto prima, è sicuramente il modo con cui è girato. La Taodue di Mediaset e di Pietro Valsecchi riesce a confezionare prodotti grintosi di qualità, servendosi di registi molto bravi.
Comè stato lavorare su questo set?
Quando si fa una serie i ritmi di lavoro sono sempre serrati: è una rincorsa continua contro il tempo, però devo dire che ho trovato grande professionalità, rispetto, amicizia e serenità. Si corre serenamente diciamo, non c’è l’assillo e la preoccupazione di non finire in tempo. I rapporti umani sono straordinari.
Provo a “rubarle” qualche preziosa anticipazione. Guido si è trovato in serio pericolo nell’ultima puntata, salvato di fatto dall’intervento di sua figlia Francesca. Si troverà ancora nei guai?
Diciamo che qualche altro guaio lo passa…
Tra l’altro Guido potrebbe essere un ottimo “alleato” per Calcaterra, dato che potrebbe mettere in collegamento Veronica Colombo con Achille Ferro, avvalorando così le tesi del vicequestore. Leoni riuscirà in qualche modo a “riscattarsi” collaborando alle indagini?
Potrebbe essere… ma certe cose è meglio lasciarle scoprire pian piano dagli spettatori!
E sempre sulla trama: arriveremo a uno scontro finale tra tutte le parti in causa o sarà in buona parte rimandato alla prossima stagione?
Il finale ce lo tengono nascosto anche a noi attori, ma posso immaginare che alla fine il bene prevarrà sul male.
Per finire, cos’ha in cantiere per il futuro?
Ho fatto la regia di un film, che ho scritto io stesso impiegandoci tre anni; tra pochi giorni inizieremo a montarlo. È una pellicola sentimentale, una bella storia senza pistole, sparatorie e morti. Ho un cast di grandi professionisti che vede Francesco Montanari, Francesca Solarino, Alessandro Haber e Tony Sperandeo tra gli altri. Ho avuto modo di mettere su un cast così grazie alla forza della sceneggiatura; non per essere presuntuoso, ma ha trovato da subito successo tra gli attori. Il titolo provvisorio è “La settima onda”. È un progetto al quale tengo molto, sentendolo mio. Poi, ho finito di girare pochi giorni fa, dopo un anno, Le mani dentro la città, una nuova serie sulla ‘Ndrangheta prodotta sempre da Taodue.
(Fabio Franchini)