E’ intervenuto anche Avvenire a stigmatizzare l’uscita di Alda D’Eusanio durante il programma televisivo La vita in diretta. Si era appena finito di raccontare la storia di Massimiliano Tresoldi che dopo dieci anni in coma si era risvegliato in modo spontaneo. Ha ripreso “a vivere” anche se con problemi di disabilità, una storia affascinante e commovente. L’uomo era finito in coma dopo un incidente automobilistico e il suo caso era stato definito disperato dai medici, ma la famiglia, in particolare la madre Letizia, hanno continuato a stargli accanto con tutto il loro affetto portandoselo a casa e prendendosi cura di lui. Dopo questo servizio si torna in studio dove c’è la conduttrice Paola Perego e altri ospiti tra cui la D’Eusanio che prende subito la parola: “Rivolgo un appello a mia madre, mamma se mi dovesse capitare una cosa come quella di Max, ti prego, non fare come la mamma di Max. Quella non è vita”. Nonostante le parole contrariate di altri ospiti, la D’Eusanio continua: tornare a vivere per soffrire non è vita, quando Dio chiama bisogna andare, dice. Ed ecco il giorno dopo l’articolo di Avvenire, che attacca le parole della giornalista, anche per la mancanza di rispetto per Tresoldi che, dicono, magari stava ancora ascoltando il programma. In studio intanto era sceso il gelo dopo quelle parole e la mamma di Tresoldi preso il microfono replica coraggiosamente. “Voglio dire a quella signora che io non ho riportato in vita mio figlio, mio figlio è sempre stato in vita”. A programma terminato la Ra chiama per scusarsi, ma la signora non ci sta: “Esigo le scuse del direttore di RaiUno, non per me ma per mio figlio. Cosè diventata la Rai? Chi invita come esperti? A che titolo quella donna dice a mio figlio che la sua vita è indegna?”.