La prima parte della puntata di Linea Gialla di questa settimana è dedicato a un’inchiesta che sta svolgendo la trasmissione in merito alla situazione nel carcere di Poggioreale. Il tutto parte dal un caso sollevato la settimana scorsa, quello di Federico Perna, giovane carcerato di 34 anni, morto in seguito alle percosse ricevute dalle guardie carcerarie. La madre del ragazzo denuncia con grande rabbia la situazione di abbandono e la mancanza di cure che il figlio ha dovuto subire in carcere ed autorizza a mostrare in televisione le foto impressionanti del cadavere del figlio. I delegati del Dap presenti in studio sostengono che il ragazzo sia deceduto per morte naturale e la donna ha un duro scontro con loro. Viene chiamata in causa anche la vicenda del ministro Cancellieri, che con una telefonata intervenne ad accertarsi sulle condizioni di salute dell’amica Giulia Ligresti, intercettazione telefonica per la quale è stata già interrogata in parlamento. L’accaduto pone l’accento sulle differenze tra i detenuti, divisi in detenuti di serie A e serie B, cioè tra coloro che hanno la possibilità di intercedere e avere qualche attenzione in più e chi no. Viene intervistata direttamente l’onorevole Cancellieri che in merito afferma di aver chiesto l’istituzione di un ufficio in ogni carcere che si occupi proprio di dar voce a chi non ce l’ha. Il giornalista della trasmissione cerca di contattare anche Giulia Ligresti per portarla a conoscenza della storia di Federico Perna, ma non riesce ad avvicinarla. Interviene in trasmissione con una telefonata un ex detenuto di Poggioreale che conferma l’esistenza di una stanza zero in cui i detenuti vengono picchiati con coperte bagnate addosso in modo da non far uscire lividi visibili. Le denunce degli ex carcerati sono moltissime, nonostante i rappresentanti in studio continuino a negare categoricamente che capitino episodi di violenza a opera delle guardie carcerarie.



La seconda vicenda che viene raccontata è quella di Giuseppe Uva, giovane ragazzo ucciso da un pestaggio subito nella caserma dei carabinieri. Il referto dice che il povero Giuseppe è morto per una combinazione letale di farmaci incompatibili con il suo stato di ebbrezza, ma quella notte accadde qualcosa di diverso. L’amico di Giuseppe infatti, portato in caserma con lui, sentiva le urla del ragazzo provenire dalla stanza in cui era rinchiuso con i carabinieri e chiamò in quel momento stesso il 118 chiedendo che un’ambulanza intervenisse perché stavano massacrando un ragazzo. Quell’ambulanza non arrivò mai, perché bloccata da un carabiniere. In studio intervistata da Salvo Sottile, c’è la sorella Lucia Uva, che si domanda come mai il fratello da ubriaco per strada anziché essere portato in ospedale fu portato in caserma. Dietro sembra esserci una storia di vendetta, perché Giuseppe aveva avuto una relazione con la compagna di uno dei carabinieri che partecipò al pestaggio e che voleva vendicarsi. Ci sono state varie iniziative a favore di questa vicenda ma dopo cinque anni ancora non si è giunti a una conclusione. 



Linea Gialla continua con il racconto dell’orrore dei bambini picchiati all’asilo. Viene mandata in onda la registrazione fatta in un asilo infantile per incastrare una maestra particolarmente violenta. impressionante il modo in cui i piccoli vengono trattati e in studio sono presenti due mamme che rivelano come i lori figli abbiano raccontato i maltrattamenti a cui in seguito è partita la denuncia. I giornalisti della trasmissione riescono a rintracciare la maestra del video girato in una scuola materna di Barletta e la donna dichiara di amare i bambini e di non ricordare i vari episodi ritenendoli comunque non così gravi. Alla fine ammette di essere stata esagerata ma solo per scopi educativi, non per cattiveria. L’inchiesta si sposta negli ospizi dove ci sono stati diversi arresti nella recente cronaca a carico di infermieri che non risparmiavano maltrattamenti ai poveri anziani ospiti. Intervengono numerose testimonianze a raccontare gli abusi che subivano nelle case di riposo situate in vari posti d’Italia.



Il finale della trasmissione viene dedicato nuovamente alla strage di Erba ed alla versione di Azouz Marzouk che non crede le cose siano avvenute come è stato raccontato e crede fermamente nell’innocenza di Olindo e Rosa. L’uomo in collegamento da Tunisi, rivendica giustizia per il figlio di soli due anni e la compagna Raffaella Castagna che persero la vita nella strage. Viene trasmessa un’intervista anche al padre della donna che in quella mattanza oltre la figlia perse anche la moglie e che non è in buoni rapporti con il genero tunisino. Ne scaturisce quindi una dura discussione in studio tra gli avvocati, in cui interviene anche la dottoressa Roberta Bruzzone, consulente, che dichiara come non ci siano prove né tracce della coppia Olindo-Rosa all’interno dell’abitazione.

La trasmissione di Salvo Sottile Linea Gialla è andata a porre delle domande al ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri sul caso di Federico Perna, il ragazzo morto in carcere in circostanze ancora poco chiare. Ricordiamo che il ministro è finito nella bufera per la telefonata ricevuta dalla madre di Giulia Ligresti, proprio in relazione alla sua carcerazione che avrebbe potuto portare la donna a uno stato di malessere fisico e di malattia. Vedremo poi cosa dirà Nobila Scafuro, madre del ragazzo. Ricordiamo che la trasmissione si può seguire anche in diretta streaming cliccando qui.

Andrà in onda questa sera, ore 21.10 su La7, il tredicesimo appuntamento stagionale con Linea Gialla, il settimanale di cronaca condotto da Salvo Sottile. In apertura di serata la trasmissione torna a occuparsi della tristemente celebre Strage di Erba, avvenuta l11 dicembre 2006. La Cassazione ha condannato in via definitiva i coniugi Olindo Romano e Angela Rosa Bazzi, responsabili della strage. In collegamento da Tunisi troveremo Azouz Marzouk, padre del piccolo Youseef (ucciso barbaramente dal raptus di follia della coppia). Ci sarà inoltre una testimonianza del marito e del padre di Raffaella Castagna, anchessa vittima della furia omicida. Spazio poi al caso di Federico Perna, il ragazzo massacrato di botte e morto in carcere in circostanze quanto mai sospette. Linea Gialla ha intervistato in merito il Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, alla quale vengono chieste delucidazioni in merito. Oltre alle parole del Guardasigilli, troveremo Nobila Scafuro, la madre di Federico Perna, che chiede giustizia per la morte del figlio. Partendo da questo caso, Linea Gialla approfondirà il tema delle tante e strane morti che avvengono nelle prigioni italiane.

Ricordiamo come il pubblico da casa abbia una funzione attiva e determinante nel cercare la verità: chi è infatti in possesso di elementi utili può contattare il centralino del programma al numero 02/87317 per fornire appunti spunti e indizi interessanti. Sul sito www.lineagialla.la7.it sarà disponibile il riassunto integrale della puntata e i video dei vari servizi. Linea Gialla è anche su facebook facebook.com/lineagiallala7 e su twitter @lineagiallala7