Questa sera, lunedì 16 dicembre, va in onda in prima tv su Rai Uno The Help. Il film, prima vera prova da regista dello sceneggiatore Tate Taylor, è l’adattamento dell’omonimo romanzo di Kathryn Stockett, pubblicato in Italia nel 2009 con il titolo “L’aiuto”. La pellicola è stata prodotta nel 2012 dalla Walt Disney. The Help ha collezionato nel 2012 tantissime nomination, ottenendo un Golden Globe, un Oscar e un BAFTA per Octavia Spencer come miglior attrice non protagonista. Guardando la trama, la vicenda si svolge alla fine degli anni ’60 a Jackson, una cittadina dello Stato del Mississipi, dove una giovane di buona famiglia si è da poco laureata. La ragazza si chiama Skeeter (Emma Stone) e fin da piccola è sempre stata diversa dalle altre ragazze che la circondavano. La sua stessa famiglia la guarda con un occhio tra il curioso e il preoccupato (in particolar modo sua madre), ma lei va dritta per la sua strada e il primo passo nel mondo del lavoro è l’impiego presso un giornale locale. Qui le viene assegnato un compito alquanto semplice, ovvero prendere in carico la noiosa posta delle casalinghe. Il sogno di Skeeter però è quello di andare a caccia di una storia vera, che possa far risuonare il suo nome e allo stesso tempo smuovere le coscienze.



Analizzando la propria quotidianità le viene in mente un’idea brillante, quella di raccontare la vita dei bianchi, mettendo per iscritto le opinioni e impressioni della manovalanza nera. Il tutto nasce dall’ipocrisia dell’America del tempo che Skeeter ha sempre mal sopportato. Lei infatti, come ogni bianco di buona famiglia negli Stati Uniti, è stata allevata da una donna di colore, nonostante la grande discriminazione sociale che si scaglia contro qualsiasi persona dalla pelle nera. Inizialmente la proposta avanzata da Skeeter ad alcune collaboratrici domestiche non viene vista di buon occhio, anzi. Tutte infatti temono terribilmente eventuali ripercussioni sul proprio lavoro o, peggio ancora, sulla propria vita, ma la proposta di alcune signore di far costruire un bagno al di fuori delle proprie case esclusivamente per i bisogni delle domestiche afroamericane fa saltare anche l’ultima resistenza. Così Aibileen (Viola Davis) inizia a raccontare tutto ciò che nei suoi tanti anni di lavoro ha visto.



Al tempo del racconto lei lavorava presso la signorina Elizabeth, sposata e con una bambina, per la quale Aibileen era ormai una madre, soprattutto per l’impreparazione e il disinteresse di quella biologica. Ancor più contraria di lei è Minny (Octavia Spencer), domestica dal carattere alquanto fumantino, che si convince a collaborare dopo essere stata cacciata da casa di Hilly Holbrook, che le aveva imposto di fare i propri bisogni nell’apposito bagno all’esterno della casa. Lei però, a causa di una tempesta, non aveva potuto rispettare tale direttiva, subendo così il licenziamento. L’editrice Miss Stein sembra apprezzare l’iniziativa della giovane giornalista e, dopo aver letto i primi testi, le chiede di fornirle un racconto più corposo. Per farlo però Skeeter ha bisogno di altre testimonianze, ma oltre alle due faticosamente ottenute pare difficile rimediarne altre. 



Tutto però cambia nuovamente in seguito all’omicidio di un attivista per i diritti degli afroamericani, Medgar Evers, ma soprattutto grazie ai discorsi di Martin Luther King. Improvvisamente la casetta dove Skeeter incontra le sue aiutanti diviene sovraffollata, e in breve il testo prende forma e giunge a conclusione, ottenendo un grande successo in seguito alla pubblicazione. Skeeter divide poi i proventi con tutte le donne partecipanti, riuscendo a coronare il sogno di partire per New York, non prima però d’essersi riconciliata con sua madre, che in sua assenza aveva licenziato la sua adorata Constantine.

Le domestiche però devono fronteggiare la vita a Jackson dopo la pubblicazione. Tutti hanno compreso a chi si riferissero i finti nomi e Hilly è furiosa perché Minny ha svelato in quelle pagine la sua disgustosa vendetta al licenziamento subito. La donna decide allora di rifarsi su Aibileen, convincendo Elizabeth a licenziarla. La donna esegue, anche se sua figlia si dispera, ma Aibileen, fiera come non mai, abbandona la casa a testa alta, pronta a vivere la sua nuova vita.