Oggi, sabato 21 dicembre, lo studio di Che tempo che fa ospiterà Maurizio Landini, segretario generale della Fiom. Maurizio Landini nasce a Castelnovo ne’ Monti, in provincia di Reggio Emilia, il 7 agosto 1961 da una famiglia umile, quarto di cinque figli. Il padre, Guerino, era cantoniere e fu partigiano, mentre la madre era casalinga. Frequenta la scuola per diventare Geometra, ma lascia gli studi dopo soli due anni per problemi economici. Inizia presto a lavorare per aiutare la famiglia. A soli quindici anni viene assunto come apprendista saldatore in unazienda metalmeccanica di Reggio Emilia. Poco dopo, inizia la sua militanza nel Pci e siscrive alla Fiom. Diviene delegato sindacale e poi, in successione, segretario generale della Fiom di Reggio Emilia, dellEmilia-Romagna e di Bologna.
La sua brillante carriera sindacale lo conduce, il 30 marzo del 2005, alla segretaria nazionale della Fiom, il sindacato dei metalmeccanici, facente capo alla Cgil. Come segretario nazionale della Fiom, Landini ha svolto uninstancabile e continua attività in questi anni, cercando di difendere i diritti dei lavoratori nel settore metalmeccanico. In particolare, ha gestito personalmente trattative con importanti aziende italiane e straniere, come Electrolux, Indesit e Fiat. Inoltre, sempre nella veste di segretario nazionale della Fiom, si è battuto tenacemente, nel 2009, per rinnovare il contratto dei metalmeccanici e, successivamente, per rinnovare i contratti nazionali delle aziende rientranti nella Unionmeccanica-Confapi. Nota, inoltre, è la sua battaglia sindacale contro la politica industriale della Fiat degli ultimi anni, decisa dallamministratore delegato Sergio Marchionne.
Landini ha espresso, nel 2011, dure critiche a Marchionne, considerando dei veri e propri ricatti ai lavoratori del gruppo i referendum voluti dallamministratore delegato negli stabilimenti di Pomigliano dArco e Mirafiori. Tali referendum hanno portato alla modifica del contratto collettivo dei metalmeccanici e alluscita dei delegati sindacali Fiom, contrari al nuovo contratto, dagli stabilimenti. Tutta la spinosa vicenda è stata raccontata da Landini in un libro, intitolato “Cambiare la fabbrica per cambiare il mondo – la FIAT, il sindacato, la sinistra assente” (Bompiani 2011).
Il libro è il frutto di un’intervista del giornalista Giancarlo Feliziani al segretario della Fiom. In seguito, Landini ha fatto sentire la sua voce anche sul caso Thyssen, considerando “una sentenza storica” le pene inflitte ai vertici della Thyssen Krupp di Torino, dopo lo spaventoso incendio in cui morirono sette operai. Anche sulla difficile questione dell’Ilva di Taranto Landini e il suo sindacato sono intervenuti, attraverso una chiara e netta posizione di condanna dei vertici dell’azienda e di solidarietà nei confronti dei lavoratori e della magistratura.
Maurizio Landini è sposato con un’impiegata statale. La coppia non ha figli. Da piccolo sognava di diventare calciatore e tifava con passione per il Milan di Gianni Rivera. È un grande appassionato di romanzi gialli e ascolta con piacere le canzoni di Zucchero e di Ligabue. Negli ultimi giorni il segretario nazionale della Fiom ha cercato un avvicinamento con Matteo Renzi, neosegretario del Pd, invitandolo a rinnegare la linea economica seguita da Sergio Marchionne. A tal proposito, Landini ha dichiarato: “Quello che farà con il Pd lo deciderà lui e lo decideranno gli iscritti. Io non mi impiccio e guardo con rispetto e autonomia al suo lavoro. So però che la linea incarnata da Marchionne non porta a nessun risultato e contrastata con la nostra costituzione, sia sul piano economico che su quello delle relazioni sindacali“.