Tra gli ospiti di Fabio Fazio a “Che tempo che fa” questa sera, domenica 22 dicembre, ci sarà anche Giusi Nicolini. Era l’8 maggio del 2012 quando le Isole Pelagie in provincia di Agrigento, incoronano come loro nuovo sindaco Giuseppina Maria Nicolini. Giusi Nicolini si presenta testa di serie di una lista civica denominata “Per le Pelagie iniziamo il futuro”. Lei, nata proprio a Lampedusa il 3 maggio del 1961, ha militato in lega ambiente e ne è attualmente una delle più storiche e cocciute esponenti. A lei si deve la salvaguardia della spiaggia dei Conigli zona prediletta dalle tartarughe marine per deporre le uova, Giusi Nicolini con strenua tenacia ha fatto sì che nella riserva regionale potessero coesistere turisti e tartarughe. Secondo il pensiero ambientalista che la contraddistingue, le aree protette non devono per forza essere recluse all’uomo, verrebbe altrimenti a decaderne lo scopo di salvaguardia, l’uomo deve imparare a coesistere e rispettare l’ambiente e quanto contiene. La salvaguardia dunque intesa come equilibrio tra le specie e soprattutto come mezzo per permettere all’uomo di godere appieno dell’ambiente e della sua ricchezza. Giusi Nicolini la ricorderemo soprattutto per quel commovente appello ai grandi dell’Europa, dopo l’ennesima tragedia in mare che ha visto morire centinaia di immigrati a un passo dalle coste di Lampedusa: “Questi morti non riguardano solo l’Italia o Lampedusa, perché se sono solo nostri, allora io voglio ricevere i telegrammi di condoglianze dopo ogni annegato che mi viene consegnato” e poi ancora “Caro Letta venga a contare i morti con me“.



Parole forti come forte è il sindaco Nicolini, parole dettate dallo sconforto per una situazione al limite che dura ormai da quindici anni.Lampedusa è la porta dell’europa per questi disperati che rischiano il tutto per tutto per raggiungerla, questo lo sa bene il sindaco ambientalista che sulla questione immigrazione non concede nulla, era riuscita a ottenere periodi di permanenza molto più brevi, grazie all’intervento del Ministro Cancellieri. Giusi Nicolini in diverse interviste rilasciate afferma che il problema degli immigrati è ormai connaturato a Lampedusa, ma questo non è giusto: l’isola deve riprendersi la dignità di scrigno di bellezza naturale.



Fermezza e determinazione l’hanno posta all’attenzione dei media non solo Nazionali, lei che gettando un urlo di dolore assieme al parroco di Lampedusa attrae persino il Santo Pontefice su quel piccolo lembo di terra tanto agognato. La visita del Papa, il levarsi in alto di quel calice, ottenuto dal legno di un barcone, uno dei tanti naufragati, fanno pensare a Giusi Nicolini che qualcosa cambierà. I riflettori puntati sull’isola non saranno mai abbastanza e continuerà quel sindaco donna cocciuto ad essere un pungolo che si rigirerà nella piaga delle pubbliche coscienze. Le sue battaglie non sono solo legate al dramma dell’immigrazione sull’isola, ma anche all’abusivismo edilizio contro il quale ha ottenuto grandi vittorie. Rispetto delle regole, legalità e ambiente queste le parole d’ordine che la contraddistinguono nel suo lavoro di amministratore dell’isola.

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