Come ogni fine settimana torna l’appuntamento con il programma record di ascolti di Ra iTre: “Che tempo che fa”. Tra gli ospiti della puntata di domenica 22 dicembre sarà Rocco Papaleo. L’attore Rocco Papaleo nasce il 16 agosto del 1958 a Lauria, una delle città più popolate della Basilicata, situata tra Calabria e Campania. E’ un artista molto poliedrico, in quanto, oltre a recitare, ha scritto anche numerose sceneggiature, diretto film e suonato in una band. Rocco Papaleo si trasferisce dalla sua città natale a Roma per studiare matematica. Insieme agli studi universitari (non molto fruttuosi, a dir la verità) Papaleo si iscrive, anche su spinta di una sua amica, a un corso di recitazione. Incomincia in questo modo ad allacciare i primi contatti con il mondo dello spettacolo. Dopo anni di studi riesce a esordire a teatro nel 1985, con lo spettacolo “Sussurri rapidi”, diretto dal regista Salvatore di Matia. Quattro anni dopo esordisce invece sul piccolo schermo, interpretando un personaggio di nome Rocco Melloni in “Classe di ferro”, un telefilm che dura due anni. Alcuni episodi di questa serie vengono sceneggiati da Papaleo in persona, il quale dimostra in questo modo, ancora una volta, le sue capacità e le sue competenze in tutti i rami dello spettacolo. Nello stesso anno (parliamo ancora del 1989), Rocco Papaleo debutta anche al cinema, nell’opera “Il mare oscuro” diretta dall’intramontabile e geniale Mario Monicelli. Da allora è tutto un susseguirsi di ruoli più o meno grandi in film (principalmente commedie) italiani, tra cui: “Senza pelle”, di Alessandro D’Alatri, “Con gli occhi chiusi” di Francesca Archibugi, “I laureati”, di Leonardo Pieraccioni, “Ferie d’agosto” di Paolo Virzì, “Il barbiere di Rio”, di Giovanni Veronesi e “Cresceranno i carciofi a Mimongo”, del regista Fulvio Ottaviano. Rocco Papaleo partecipa anche, in questo periodo, a un cortometraggio chiamato “Senza parole” e diretto dal regista Antonello De Leo. Papaleo è il protagonista di questo lavoro, il quale verrà candidato nel 1997 agli Academy Award e vincerà il premio David di Donatello. In questo stesso anno si toglie di dosso per un momento i suoi vestiti d’attore e indossa quelli da musicista: pubblica infatti il suo primo lavoro discografico, intitolato “Che non si sappia in giro”. Di questo album Rocco Papaleo è autore delle musiche e dei testi delle canzoni. E’ grande, in questo periodo e in quello immediatamente successivo, la sua collaborazione con il regista e attore Leonardo Pieraccioni. Con lui, Rocco Papaleo gira infatti, oltre al già citato “I laureati”, anche “Il paradiso all’improvviso”, nel 2003, “Ti amo in tutte le lingue del mondo”, film del 2005, “Una moglie bellissima”, datato 2007, “Io & Marilyn”, pellicola del 2009 e “Finalmente la felicità”, film del 2011.Tornando per un attimo alla sua attività canora, Rocco Papaleo riceve, nel 2005, il premio della critica al festival “Teatro Canzone Giorgio Gaber”, un evento dedicato a quella particolare forma di musica recitata, o teatro musicale, di cui proprio il compianto Giorgio Gaber era un testimone di punta. Sette anni dopo, nel 2012, Rocco Papaleo si ritroverà su quel palcoscenico, ma non come concorrente, bensì come conduttore (a riprova della sua capacità di intrattenere il pubblico in mille modi diversi). Il 2009 è invece il momento di “Basilicata coast to coast”. Questo progetto nasce come spettacolo teatrale e singola canzone che Rocco Papaleo porta in giro per l’Italia insieme alla sua band con un discreto successo. L’anno successivo questa idea diventa un vero e proprio film che avrà lo stesso identico titolo della canzone e dello spettacolo. Il regista di questa pellicola sarà proprio lui. Per questo film vincerà, nel 2011, il David di Donatello in qualità di “miglior regista esordiente”. Tra il 2011 e il 2012 Rocco Papaleo parte in un tour molto simile a quello di “Basilicata coast to coast”. Questa volta il lavoro teatrale e la relativa canzone si chiamano “Una piccola impresa meridionale”. Anche questo lavoro diventerà un film che vedrà ancora una volta Papaleo dietro la macchina da presa. Riguardo a questo film, Papaleo dichiara di non aver mai “pensato in nessun modo alla mia storia personale, certo sono del Sud ma cerco di ampliare lo sguardo sulla contemporaneità e i suoi problemi”.
A coronamento di questa carriera finora entusiasmante e molto ricca, Gianni Morandi invita Rocco Papaleo a dargli una mano nella conduzione della 62esima edizione del Festival di Sanremo. Una curiosità: nell’ultima serata del Festival, quella del 18 febbraio 2012, Rocco Papaleo canta una canzone intitolata “Come vivere”. Questo brano è, in realtà, una canzone che lo stesso Papaleo aveva presentato l’anno precedente allo stesso Festival, ma che era stata rifiutata. Da chi? Dallo stesso Gianni Morandi, conduttore anche dell’edizione precedente. Riguardo alla sua esperienza nella città dei fiori, Rocco Papaleo dichiarerà che “certamente è Sanremo che mi ha dato di più, è un altoparlante molto grande, una ribalta straordinaria”.Arrivando ai giorni nostri, Rocco Papaleo ha da poco finito di girare il film di Luca Miniero (il regista di “Benvenuti al sud” e “Benvenuti a nord”) “Un boss in salotto”. Un film che uscirà a breve nelle sale cinematografiche italiane. Questo film parla di una coppia che, all’improvviso, si ritrova ad ospitare quello che secondo i giudici è un boss della camorra.