Ecco il dilemma: Free Birds-Tacchini in fuga è uno spettacolo delizioso o divertente? Perché gli eroi della vicenda, oltre che simpaticissimi, rappresentano una succulenta pietanza di Natale. Cè poco da ridere, almeno per i pennuti in questione, che con piglio combattente si imbarcheranno su unastronave per cambiare il destino della propria specie. Dopo lavventura dei pesci smarriti, le formiche in sommossa, i topini edonistici, recensisco un lungometraggio animato con tacchini protagonisti assoluti; realizzato dal Premio Oscar Reel Fx di Dallas, è una storia popolata da milioni di pennuti, un delirio di penne, gorgheggi e mais.
La storia insegna che nessuno è disposto a finire sul piatto allora di cena, quindi non resta altro che imbracciare i fucili e iniziare la rivoluzione. Avete capito bene: la rivoluzione è nelle mani, o meglio nelle ali, dei pennuti, che nel Giorno del Ringraziamento rischiano la pelle. Il destino deve essere cambiato. Ci penserà Reggie, un loquace tacchino, ad accendere gli animi dei suoi amici.
La vita scorre placida in una fattoria, gli animali vivono lesistenza appagati dal mangime. Tutto ciò di cui si preoccupano è il momento del cibo. Si fidano ciecamente del fattore che, sono tutti certi, li condurrà al Paradiso dei Tacchini. Reggie, per niente contento dalla piega presa dal gruppo (passare le giornate a beccare mais), si ritrova spesso emarginato, ma il riscatto non tarderà ad arrivare. Dopo uninaspettata visita del Presidente degli Stati Uniti dAmerica, verrà salvato come tacchino graziato, risiedendo a Camp David. Qui incontrerà Jake, laccanito fondatore e unico membro del Fronte per la liberazione dei Tacchini. Insieme combatteranno il sistema: viaggeranno nel corso del tempo, per affrontare i cattivi. Chi sono i cattivi? Si chiamano Padri Pellegrini, vengono dal lontano 1600, vestono di nero, hanno i fucili e, guarda caso, hanno una fame del diavolo. I tacchini, la cui unica occupazione è beccare il grano, riusciranno a ribellarsi?
Free Birds-Tacchini in fuga è godibile fin dal titolo, le gag ricordano i film migliori di Mel Brooks. Imperdibile la scena (ma vi assicuro che ce ne sono diverse) del bullone lanciato in aria per distrarre gli avversari, che potrebbe gareggiare anche con lumorismo de Laereo più pazzo del mondo. La Adler, nuova casa di produzione, ha vinto in pieno la scommessa, riuscendo a far ridere adulti e bambini: dagli scrosci di risate del pubblico, durante la prima, si può immaginare un buon risultato al botteghino.
La testimonianza di un manipolo di animali, disposta a cambiare il corso degli eventi per non essere ridotti a pietanza di un cenone, ha grande presa, e i tempi rapidi non offrono spazio alla noia. La tradizione della commedia, nella computer grafica, stavolta propone due eroi – Reggie e Jake – che incarnano un’amicizia operativa, fatta di determinazione e coraggio. La sfida di Reggie, capo popolo dei pennuti, diventa mondiale: “Togliamo per sempre i tacchini dai menù!”. Cosa c’è di più esaltante?