Il clan dei camorristi, anticipazioni terza puntata venerdì 8 febbraio 2013 Un altro colpo di scena nel finale della seconda puntata della fiction Taodue andata in onda su Canale 5: il boss Antonio Vescia è stato ucciso da uno dei suoi uomini. E le anticipazioni della terza puntata de Il clan dei camorristi dicono che i tradimenti e gli omicidi che stanno costellando lascesa al potere del Malese non sono ancora terminati. Prima di scoprire qualcosa in più sulla trama, vediamo il riassunto di quanto accaduto nella puntata trasmessa questoggi. Francesco Russo (Giuseppe Zeno), su mandato di Antonio Vescia (Massimiliano Gallo), viene mandato a intimorire Marco (Glen Blackhall), fratello del giudice Andrea Esposito (Stefano Accorsi). Dopo essere stato pestato a sangue, viene però raggiunto da un colpo sparato da Russo e resta a terra ferito mortalmente. Qualcuno ha però assistito alla scena, si tratta di uno dei ragazzi che il giovane carabiniere allenava e che stava pulendo il pavimento delledificio adiacente al campo da calcio: nessuno dei criminali lha visto. Andrea (Stefano Accorsi) è in ufficio quando viene raggiunto dalla terribile notizia: Marco è ferito gravemente e arriva in ospedale, dove per prima lo visita proprio sua cognata Anna (Francesca Beggio). Il giudice raggiunge la moglie che gli comunica che il fratello non ce lha fatta. Intanto Patrizia Teduccio (Serena Rossi), che aveva un appuntamento a cena con Marco, raggiunge il campo da calcio e, vedendo lì i Carabinieri, capisce che è successo qualcosa di brutto proprio al ragazzo cui si stava incominciando ad affezionare. Intanto i complici del Malese protestano con lui: dovevano solo intimorire Esposito, non ucciderlo.
Le indagini sulla morte di Marco vengono affidate al giudice Roberta Braga (Vanessa Compagnucci). Raggiunta sul luogo del delitto da Andrea, i due capiscono che qualcuno è scappato improvvisamente dalledificio adiacente lasciando scopettone e straccio per lavare in terra e potrebbe aver visto tutto. Il giovane testimone, Ciro, intanto, corre a casa spaventato per ciò a cui ha assistito. Nel frattempo lavvocato Scalzone (Alfonso Postiglione) fa sapere ad Antonio Vescia che lomicidio di Marco non è stato gradito dal ministro (Alfredo Pea). Il boss decide quindi di convocare Russo e i suoi uomini e li rimprovera duramente. O Malese ne approfitta per chiedergli di poter gestire una parte degli affari del clan. Vescia pretende che prima loro si occupino degli operai dei cantieri, in modo che non protestino e non facciano mai il suo nome. In realtà è molto preoccupato, perché capisce che Russo mira ad avere sempre più potere. Pensa quindi di rivolgersi a Vincenzo De Marchi (Salvatore Striano) per avere una mano: vuol sapere se a sparare a Marco è stato O Malese. A questultimo viene intanto chiesto di far sì che alle elezioni comunali il candidato De Martino riceva molti voti.
Andrea spiega a Roberta che il movente dellomicidio del fratello è lindagine che lui sta portando avanti su Vescia. I due cominciano allora a collaborare per poter arrivare alla verità. Esposito inizia quindi a ispezionare i cantieri dove sa che potrebbero esserci tracce utili per incastrare il boss. Chiede poi al Procuratore Capo (Paolo De Vita) di potersi occupare della morte del fratello, ma riceve una risposta negativa. Roberta spiega ad Andrea che lomicidio è anomalo, perché non sembra unesecuzione: cè stato un certo accanimento su suo fratello prima che gli sparassero. Gli chiede quindi se Marco abbia avuto una lite con qualcuno e lui si ricorda dello scontro avuto con Russo. La donna fa quindi convocare O Malese e lo interroga: luomo nega ovviamente ogni responsabilità. Gianni Notarangelo (Renato Marchetti) sospetta che comunque chi ha commesso lomicidio abbia già provveduto a comprare il silenzio di ogni possibile testimone. Grazie alle indagini di Mara De Simone (Valeria Bilello), Andrea scopre intanto che Vescia è passato dal commercio di calcestruzzo alla costruzione vera e propria di edifici. Continua alla pagina successiva.
Con le sue indagini, De Marchi viene a sapere che Russo ha sparato a Marco. Intanto un collega del giovane Esposito, insieme a Patrizia, chiede ai ragazzi che lui allenava chi si occupasse delle pulizie: vengono così a sapere che si tratta di Ciro. Il ragazzo va a confessarsi da don Palma (Massimo Popolizio) che così scopre che lui è stato testimone di qualcosa di grave. Ciro chiama da una cabina telefonica i Carabinieri dicendo che sa chi ha ucciso Esposito e chiede di essere raggiunto nei pressi della tangenziale. Qui però trova De Marchi che dietro un lauto compenso si fa raccontare quel che ha visto al campo di calcio. Saputa la verità, decide di affrontare Russo che gli confessa di aver ucciso di proposito il fratello del giudice e che intende liberarsi di Vescia per avere più potere. Il collega di Marco raggiunge Ciro a casa sua: il ragazzo, mentendo, gli racconta che quando lui è andato via dal campo il suo allenatore era ancora vivo.
Anna parla col marito e gli chiede di far celebrare il funerale di Marco, ma Andrea non sembra voler affrontare il lutto e i due hanno così una discussione. Anna si rivolge allora a don Palma, chiedendogli di aiutarla a far ragione Andrea. Il sacerdote raggiunge il giudice in Procura: i due si confrontano e alla fine Esposito si decide a far celebrare il rito funebre del fratello. Intanto, il giudice con le sue indagini comincia a stringere il cerchio intorno a Vescia e al suo sistema per aggiudicarsi gli appalti grazie all’aiuto di alcuni politici locali. Nei cantieri, invece, gli operai decidono di scioperare.
Ciro intanto raggiunge Gennaro Teduccio (Luca Sannino) e un altro suo amico, Angelo, al campo di calcio sfoggiando un motorino che dice di essersi comprato coi soldi guadagnati grazie a un lavoro. Propone ai due di aiutarlo, così da poter intascare anche loro qualcosa: Gennaro non ne vuole sapere, ma Angelo decide di seguire Ciro. I due ragazzi cominciano a lavorare per Vescia, facendo da “guardiani” per la strada: dovranno avvisarlo se vedono qualcosa di sospetto. Don Antonio incontra De Marchi che, mentendo, gli dice di non essere riuscito a scoprire se Russo ha ucciso Marco. Dopo questo faccia a faccia, Vincenzo accompagna Ciro in macchina e gli lascia una pistola con cui dovrà uccidere il leader del sindacato che ha organizzato lo sciopero degli operai. Il ragazzo si trova a puntare l’arma contro l’uomo, ma non trova il coraggio di sparare: lo fa quindi Angelo. Il sindacalista non è però ferito a morte e, portato in ospedale, viene presto dichiarato fuori pericolo, anche se rischia di non poter più camminare. Interrogato da Andrea e Roberta racconta che a sparare sono stati due ragazzini. Intanto gli operai sospendono lo sciopero e tornano a lavorare.
Arriva il giorno delle elezioni nel comune di Castello, dove è candidato anche Ernesto Vescia, fratello di Antonio, che viene eletto sindaco. Anna si reca a scuola da Patrizia e le porta un’audiocassetta trovata nell’ufficio di Marco con sopra scritto “X Patrizia”. La ragazza l’ascolta: il giovane suona la chitarra e canta per lei, dichiarandole il suo amore. La ragazza scoppia in lacrime. Finalmente viene celebrato il funerale del giovane Esposito: Andrea pronuncia in chiesa un discorso in cui non solo ricorda il fratello, ma si scaglia contro l’omertà e promette che chi ha ucciso Marco pagherà per quello che ha fatto. A casa Vescia intanto Antonio e Scalzone si spartiscono le nomine degli assessori: il boss è costretto a subire quella di De Martino (il politico per cui Russo ha raccolto voti) all’urbanistica, importante assessorato visti gli appalti che ci sono da gestire. Continua alla pagina successiva.
Andrea torna a casa dopo il funerale certo di trovarvi Anna, ma la donna non c’è. L’uomo si spaventa moltissimo, finché non vede la moglie arrivare a piedi dal giardino. Preoccupato la raggiunge e le chiede di andarsene da Castello, così che lui possa essere certo che non le accadrà nulla. Ma lei non ne vuole sapere e gli ricorda le ragioni per cui si è voluto trasferire lì da Torino: aiutare la gente comune contro la Camorra. Attraverso l’identikit fatto dal sindacalista, il collega di Marco riconosce Ciro e Angelo: alla scena assiste Gennaro, il quale corre subito a casa di Ciro e lo avvisa che le forze dell’ordine lo stanno cercando. Preso il motorino, il ragazzo scappa. Tornato a casa, il giovane Teduccio deve fare i conti con la sorella, ma non dice nulla su quello che ha fatto e che sa. Angelo non riesce a scappare e viene interrogato da Roberta e Andrea: confessa di aver sparato, ma di non sapere da dove venga la pistola che ha usato. Esposito si innervosisce, perché intuisce che il ragazzo non dice tutta la verità.
Utilizzando delle intercettazioni ambientali, Esposito, Notarangelo e De Simone scoprono che l’ex assessore di Castello non è stato riconfermato nel suo incarico, nonostante sospettino che sia in rapporti stretti con Vescia. Decidono quindi di scoprire qualcosa di più mettendo una cimice sulla sua auto, proprio poco prima che lui incontri don Antonio. I due in macchina litigano e ora gli inquirenti hanno le prove per poter arrestare il boss. Russo e i suoi vengono a saperlo e sanno che se don Antonio verrà arrestato potrà continuare a comandare dal carcere: fanno quindi in modo che possa scappare. Il boss nomina quindi suo nipote Paride suo sostituto e lo manda a comunicare la decisione a Russo, Ruggero (Carmine Recaro) e gli altri, dicendo che ora loro potranno lavorare in proprio con le società che hanno messo in piedi. Il Malese finge di essere d’accordo e dice a Paride di avvisare lo zio che stava per finire in carcere per colpa di una spia. Si tratta di una menzogna, che però ha un preciso obiettivo.
Don Palma va a trovare Andrea a casa e gli dice che in paese le sue indagini non sono ben viste: vuol far arrestare l’uomo che dà lavoro agli operai, che ora sono disoccupati perché i cantieri sono stati messi sotto sequestro. Gennaro riceve una telefonata da Ciro e gli dice che si trova in una cava e gli chiede di raggiungerlo. La sorella lo aspetta per andare a tavola, ma lui prende la bicicletta e se ne va per raggiungere l’amico, il quale gli chiede dei soldi per scappare e gli confessa di sapere chi ha ucciso Marco. Saputo questo, Gennaro se ne va insultandolo.
O’ Malese chiama da una cabina telefonica i Carabinieri e dice che Vescia si nasconde in Spagna. Esposito viene informato e avvisa subito l’Interpol. Il boss viene arrestato, ma il giudice spagnolo competente non convalida il fermo sostenendo che manchino dei documenti dall’Italia. Vescia è tornato quindi in libertà proprio mentre Andrea e Roberta arrivano a Madrid e raggiunge l’Italia in macchina con dei documenti falsi.
Gennaro si reca dal collega di Marco e dice di aver trovato Ciro, il quale sa anche chi ha ucciso Marco. Ma prima che il carabiniere possa raggiungere la cava, De Marchi arriva sul posto e uccide il ragazzo, che pensa che sia stato Gennaro a dirgli dove si trovava. Patrizia cerca di far capire al fratello che Ciro e Angelo hanno smesso di essere suoi amici quando hanno scelto di avere a che fare con la criminalità.
Tornato a casa, Vescia incontra Russo e i suoi e gli chiede chi l’ha tradito: gli dicono che è stato Domenico, fratello di Ruggero. Don Antonio gli ordina di ucciderlo. Esposito capisce che l’omicidio è stato commissionato da Vescia in persona, dato che uno dei suoi è stato ucciso proprio dopo la soffiata che ha informato i Carabinieri che il boss si trovava in Spagna. Andrea pensa che però dietro a tutto questo ci sia un disegno più complesso. In effetti Russo e i suoi hanno raggiunto Ruggero, infuriato con Vescia per la morte del fratello. Discutendo O’ Malese offre ad Antonio una vendetta perfetta: uccideranno il boss e sarà Ruggero a comandare il clan. Continua alla pagina successiva.
Russo e i suoi parlano poi con Paride chiedendogli di avere un appalto a testa e non più uno unico per tutti loro. Intanto Vescia viene raggiunto a casa da Ruggero che lo uccide con un martello pestacarne. Dopo che lo ha fatto chiama O’ Malese che comunica a Paride che lo zio è stato ucciso: a questo punto anche lui viene eliminato, così come tutti i fedelissimi dell’ormai ex boss, tranne Luigi Marino (Antonio Pennarella), che riesce a scappare. L’uomo va dai Carabinieri e chiede di parlare con Esposito. Andrea viene quindi svegliato nel cuore della notte da una telefonata e si precipita subito in caserma. Inizia l’interrogatorio e Marino dice subito che non è stato Vescia a ordinare l’omicidio di Marco.
Anticipazioni terza puntata, 8 febbraio 2013 Dopo la morte di Antonio Vescia, nel suo clan si apre la guerra per prenderne il posto. Antonio Ruggero, che ha ucciso il boss, ritiene che spetti a lui ora comandare, anche perché così aveva stabilito con Federico Russo, ma O’ Malese, aiutato dai suoi due inseparabili amici, si libererà di lui. Anche se verrà messo in guardia proprio sulla fedeltà di De Marchi e Capuano.