Un cast deccezione, una storia fantastica. Il principe abusivo è la prima volta da regista per lattore Alessandro Siani. Una favola semplice e sentimentale. Non smielata o banale. Divertente, sincera; una commedia emozionale, lha definita lui stesso. Nelle sale dal 14 febbraio, San Valentino, il film racconta una trama tutta nostra, italiana e vera, che reale non è, ma che così appare, colpendo nel profondo e ricalcando, con un poco dironia, la differenza di classi ancora presente in Italia oggi.
La principessa Letizia (Sarah Ferbembaum) si innamora del napoletano scroccone Antonio, un Alessandro Siani tanto ironico quanto sensibile. A sua volta Anastasio, ciambellano di corte, impersonato da un fantastico Christian De Sica, rimarrà piacevolmente colpito dalla mediterranea Jessica (Serena Autieri), la quale porterà un po di scompiglio nel regno, e innamorandosene poi perdutamente si farà aiutare dallormai amico Antonio, di modo da diventare, a sua volta, uno scroccone perfetto. Letizia, invece, la si conquista con le buone maniere, lezioni di galateo e di lingua italiana. Solo così il bellAntonio riuscirà a strappare una promessa di matrimonio alla principessa, che, dimenticati i rotocalchi, capirà quanto amare significhi adattarsi alle giornate dellaltro.
Importanti le venature comiche di questo protagonista partenopeo, raccontate da Alessandro Siani con tenerezza e umiltà, che non solo fanno ridere, ma soprattutto riflettere, facendoci tornare, perché no, a sperare che – davvero – con la buona volontà tutto si possa risolvere e migliorare e che, per fortuna, non sempre la legge del più forte ha la meglio su di noi. Perché Antonio è proprio così: un napoletano che scrocca, che non parla litaliano ma il dialetto, che si abbiglia da ragazzino nonostante sia ormai un uomo, franco e dal cuore gentile. Un napoletano che con impegno e volontà si migliora, facendo trapelare tutto lamore che racchiude e tutta la bontà che lo caratterizza.
Un calco dello stereotipo dellitaliano disordinato, ma anche una rivisitazione ironica della miseria che, purtroppo, la crisi sta portando. Miseria, sì, perché non ho inventato niente, dice Siani, raccontando che Antonio guadagnava facendo da cavia per i test farmacologici. Cè gente che davvero sopravvive così, mettendo a repentaglio la vita ogni giorno. Non si ha più paura del laureato che ti ruba il lavoro, ma addirittura del topo che testa i medicinali meglio di te!.
Una regia che tutto sembra tranne che alle prime armi. Alessandro Siani, Sarah Ferbembaum, Christian De Sica e Serena Autieri sono solo quattro dei nomi che compongono il cast di un film eccezionale, con la straordinaria capacità di emozionare lo spettatore, come fosse inevitabile identificarsi in uno dei personaggi raccontati. Quasi un nuovo Benvenuti al Sud, anche Il principe abusivo distrugge ogni pregiudizio e convinzione, lasciando trasparire come “l’amore possa far miracoli”.
Un film diretto, ma soprattutto umano. Un sentimento che trapela sin dalla prima scena, raggiungendo il culmine nei primissimi piani che collegano gli sguardi di Sarah e Alessandro, nati per raccontare con gli occhi. La straordinaria bravura di Siani rende “Il principe abusivo” un film da non perdere. Christian De Sica, dai capelli e i baffi argento, è diverso da come spesso lo si conosce; più maturo e altresì bravo. 97 minuti di risate, e non solo. Di emozione, e commozione. Un miscuglio di luci, musiche e colori, Il principe abusivo è per tutti, e per chi vuole tornare a sognare, lasciando che il cuore sobbalzi.