Nello speciale di Rai Parlamento Elezioni 2013-Conferenze Stampa, andato in onda ieri, lunedì 18 febbraio 2013, il primo ospite è lonorevole Giorgia Meloni, esponente del neonato partito di centrodestra Fratelli DItalia che fa parte della stessa coalizione della Lega Nord e del Popolo della Libertà. A fare le domande in studio ci sono Adalberto Signore del quotidiano Il Giornale, Mariella Venditti della redazione del TG3, Andrea Cangini de Il Fatto Quotdiano e Gavino Moretti di Radio Rai. Le prime domande per Giorgia Meloni sono tutte indirizzate nel perché abbia dato vita a un nuovo movimento politico alternativo al Popolo della Libertà se poi comunque Fratelli dItalia di fatto è nella stessa coalizione del partito di Silvio Berlusconi e come potrebbero esserci delle collaborazioni con questultimo, visti tutti i disaccordi nati negli ultimi mesi. La Meloni spiega che si è dato vita a Fratelli DItalia in quanto cè la necessità di riformare il centrodestra. Non nasconde che cè stata un po di delusione per alcune scelte effettuate allinterno del Popolo della Libertà che hanno fatto si che ci fosse il distacco da parte sua, di Ignazio La Russa e Guido Crosetto, come ad esempio le mancate primarie, che sarebbero state uninvestitura popolare molto importante. Sulla possibile candidatura al Quirinale di Silvio Berlusconi, la Meloni rimarca come ovviamente lo voterebbe nel caso gli altri candidati fossero quelli che si stanno sentendo in questi giorni, ossia Romano Prodi e Mario Monti, ma non nasconde che auspicherebbe un personaggio che non abbia unestrazione politica, magari di sesso femminile e di unetà tra i cinquanta e i sessanta anni al massimo.



Per quanto riguarda il post-voto, rimarca la posizione di Fratelli DItalia non più disponibile a un nuovo Governo dalle larghe intese come accaduto nel corso di questi ultimi quattordici mesi e ritenendo inoltre che sia positivo per lItalia che ci sia un perfetto bipolarismo e non una disgregazione, come accaduto in questa campagna elettorale rischiando di far tornare indietro negli anni il Paese. Sul tema del lavoro evidenzia la necessità di rivedere quasi tutta la riforma fatta dal Ministro Fornero, anche se da solo questo rischia di non essere sufficiente per far ripartire lItalia. Su Grillo si dice conscia del fatto che molti voti al Movimento Cinque Stelle arriveranno dai delusi del centrodestra ed è anche per questo che è nato Fratelli dItalia: chi vota per il suo partito quindi fa qualcosa di doppiamente utile, in quanto comunque viene rafforzato il centrodestra andando verso una sua riforma. Per quanto riguarda lalleanza con la Lega Nord, la Meloni si dice non preoccupata, in quanto ha potuto constatare negli anni che, nonostante avessero propositi piuttosto pericolosi per lUnità nazionale, in sede governativa i leghisti si sono mostrati molto più che ragionevoli. Sul fatto che il 75% delle tasse debbano restare in Lombardia, come sostiene Maroni, la Meloni fa presente come allo stato attuale venga trattenuto già il 72%.



Il secondo ospite della serata è Marco Panella di Lista Amnistia Giustizia e Libertà. Pannella parla dei temi che storicamente stanno a cuore al partito Radicale, partendo dalla considerazione che per quanto riguarda la struttura politica italiana sarebbe auspicabile avere un qualcosa di simile al sistema anglosassone, che peraltro, come lui stesso dice, i Radicali stanno sostenendo da oltre cinquantanni. Rispondendo a una precisa domanda su Beppe Grillo, Pannella con grande rammarico evidenzia come in Italia ci sia in atto una antidemocrazia che porta a non avere un confronto tra i vari partiti e questo per lui è uno dei principali motivi per cui il suo partito non riesce ad attecchire nel tessuto sociale italiano per portare avanti i temi che da sempre gli stanno a cuore. Sottolinea come lattuale sistema elettorale non sia adeguato, in quanto non si riesce a far sì che ci sia un vincitore e per questo auspica che vi sia un sistema maggioritario uninominale e tornando a parlare del fenomeno del Movimento Cinque Stelle evidenzia come sia nato per via del malore presente nella politica italiana, anche se poi in realtà è una forma molto lontana dal potere essere considerata democratica, in quanto non permette dibattito al suo interno.



Pannella quindi evidenzia il fatto che il popolo italiano in una certa maniera nel momento della elezioni perde un po’ la bussola della ragione portando un esempio piuttosto calzante. In pratica Pannella ricorda come quando il partito Radicale propose l’abolizione dei finanziamenti pubblici ai partiti, il referendum passò in maniera piuttosto netta ottenendo l’80% dei consensi. Nonostante ciò a distanza di soli quattro mesi il Partito Radicale che aveva portato avanti questa importante battaglia fu votato soltanto dal 2% delle elettori, una discrepanza piuttosto netta che Pannella proprio non riesce a spiegarsi. Sul discorso inerente all’amnistia che è un po’ il cavallo di battaglia del Partito Radicale evidenzia come non solo andrebbe a risolvere il problema del sovraffollamento nelle carceri italiane ma sarebbe una cosa positiva anche sotto il punto di vista economico giacché porterebbe dei risparmi pari al 2% del prodotto interno lordo (Pil).

È stato quindi il turno di Simone Di Stefano di Casa Pound Italia. Innanzitutto spiega che il fascismo è un’idea di vedere lo Stato e non necessariamente deve essere una dittatura. Il fascismo ha fatto tanto, ha costruito la struttura dello Stato sociale. Certo, ha commesso degli errori. Il nostro, ha poi detto, è l’unico movimento che propone la difesa della maggior parte della Costituzione. Rispetto alle altre forze della destra, spiega che il termina “destra” va stretto al suo movimento. Si differenzia molto dagli altri partiti che compongono il panorama della destra politica italiana, basti pensare che ha fatto proposte per il riconoscimento delle coppie omosessuali. Dopo aver ribadito che le leggi razziali sono state un errore, che il fascismo non anti-semita, non è razzista, ha spiegato che le idee di allora possono essere declinate nel contesto attuale, nel pieno rispetto della democrazia. Ha poi ribadito com’è nato dal basso il suo movimento, per rispondere all’emergenza abitativa e pian piano ha sviluppato sempre più idee per risolvere i problemi dei cittadini.