Continua il dibattito sulla messa in vendita del canale televisivo La7, definito dall’attuale proprietà, Telecom, non più strategico. A spuntarla sull’acquisto dovrebbe essere Urbano Cairo, imprenditore, secondo quanto ha comunicato in esclusiva ieri Enrico Mentana direttore del tg di La7. Si sono alzate voci polemiche su questa notizia, in quanto Cairo è considerato vicino a Berlusconi, ma lo stesso Cairo ha ricordato di non avere più rapporti con il Cavaliere da molti anni. Preoccupazione dunque sul futuro della rete: secondo Mentana, Cairo avrebbe già promesso di lasciare ogni cosa così come è adesso. senza stravolgimenti. Sul caso è intervenuto invece oggi Michele Santoro, che su questa rete codice il programma Servizio pubblico. Santoro si definisce in una posizione differente rispetto a Mentana in quanto, dice, lui è un produttore indipendente, con ruoli e posizione diverse da quelle del direttore del tg. Di Cairo invece ha detto trattarsi di “un imprenditore che vive facendo l’imprenditore”. “Io starei a dati oggettivi e i dati oggettivi ci dicono che c’é uno sganciamento de La7 da Telecom. Ovviamente questo provoca preoccupazione da parte dei 500 dipendenti dell’azienda. Ma allo stesso tempo crea una speranza di costruire una tv che non è più vincolata agli interessi di un grande gruppo con un core business differente dalla televisione” ha detto ancora Michele Santoro. Il conduttore televisivo ha poi detto di augurarsi che Cairo riesca a trovare le necessarie collaborazioni sia professionali che imprenditoriali per realizzare un progetto veramente autonomo. Non crede poi a presunti legami dell’imprenditore con Berlusconi a dice che è importante che La7 rimanga indipendente da quello che ha definitoiun oligopolio dell’informazione televisiva. Servizio pubblico è attualmente sospeso per via della campagna elettorale ma tornerà in onda subito dopo e al momento previsto venga mandato in onda fino a giugno. 



Umberto Cairo ha lavorato negli anni novanta per la Fininvest di Berlusconi ma come ha ricordato lui stesso venne lincenziato nel 1995. In seguito, ha fondato il Gruppo editoriale Cairo. In precedenza era stato assistente di Berlusconi, direttore commerciale e vice direttore generale a Publitalia 80. Dal 1991 al 1995 ha ricoperto il rulo di amministratore delegato della Mondadori editore pubblicità.

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