Italia Domanda, puntata del 21 febbraio 2013 – E’ andata in scena ieri sera una nuova puntata dello speciale di Canale 5 “Italia Domanda”, trasmissione di approfondimento e dibattito politico condotto da Clemente Mimun e con le presenze fisse degli interlocutori Lugi Contu, direttore dellagenzia Ansa, e di Marcello Sorgi, editorialista del quotidiano La Stampa. Come di consueto, anche ieri sono stati intervistati uno alla volta i tre leader delle tre principali coalizioni che si candidano a governare lItalia nella prossima legislatura: parliamo quindi di Mario Monti della coalizione del Centro sostenuta anche da FLI e UDC, di Silvio Berlusconi della coalizione del centrodestra sostenuta tra gli altri da PDL e Lega Nord e Pierluigi Bersani della coalizione di centrosinistra sostenuta da PD, SEL e Centro Democratico.
Il primo a essere intervistato, dopo sorteggio, è Mario Monti: la prima domanda sottoposta al premier uscente è sul perché della sua discesa in campo con un proprio partito. Monti evidenzia come nel Parlamento italiano esistano forze politiche, o per meglio dire poli, che cercano di fare gli interessi di determinate categorie di cittadini, mentre ciò di cui ha bisogno il Paese in questo momento sono riforme che però né il centrosinistra, né il centrodestra sono in grado di attuare. Inoltre, Monti si dice sicuro della necessità di interrompere un ventennio di fallimenti, un sistema politico basato su un bipolarismo che non ha portato nessun vantaggio per l’Italia e anzi l’ha spinta verso un pericoloso ridimensionamento. Tornando sul discorso delle riforme strutturali, Monti sottolinea come queste siano stati possibili soltanto quando il mondo della politica è stato costretto a fare un concreto passo indietro facendo spazio a un governo tecnico che di fatto ha rimesso in carreggiata lItalia sotto molti punti di vista.
Per quanto riguarda le dichiarazioni rilasciate da Berlusconi, poi, il quale insiste sul fatto di un possibile accordo già stretto tra Monti e Bersani, il professore evidenzia come questo sia un disperato tentativo di spaventare i moderati che sempre più numerosi si sono allontanati dal Pdl per confluire verso la coalizione centrista. Su Grillo, Monti sottolinea che gli sarebbe piaciuto tantissimo poter avere un confronto con lui anche per capire quali siano le cose che intende fare e soprattutto cosa intenda quando allude a una ridiscussione degli accordi presi con lUnione europea. Si passa quindi a parlare di lavoro con Monti che addossa le colpe dellattuale condizione sui partiti politici che a suo dire hanno portato avanti negli anni delle linee troppo incentrate alla soluzione dei problemi del presente senza pensare al futuro. Monti rimarca come la propria coalizione abbia già la soluzione per uscire da questo impasse con una ristrutturazione che darà maggiore flessibilità e allo stesso tempo maggiore protezione al lavoratore. Monti termina quindi lintervento facendo il proprio appello al voto rivolgendosi soprattutto a donne e giovani.
Il secondo intervento è invece quello del leader del Popolo della Libertà, Silvio Berlusconi, il quale immediatamente attacca Monti ironizzando sul fatto che gli ospiti in studio siano rimasti svegli nonostante il suo precedente intervento.
Poi rivendica come la lettera inviata agli italiani riguardo il rimborso dell’Imu sia una cosa seria e come i fondi per fare ciò saranno presi dal possibile accordo con la Svizzera per il rientro dei capitali. Berlusconi, a quanti gli fanno notare di aver scritto sulla lettera di essere il Ministro dell’Economia, dice che si tratta di una battuta ironica e sconfessa chi dice che diverse centinaia di anziani si siano recati alle poste per richiedere il rimborso dell’Imu. Alla domanda su chi sarà il Premier in caso di vittoria del centrodestra, Berlusconi annuncia che sarà Angelino Alfano, attuale segretario del Popolo della Libertà. Per quanto riguarda le cose che ha intenzione di fare, ammette di aver già scritto l’ordine del giorno dei primi cinque consigli dei ministri. Berlusconi promette di voler togliere entro i prossimi quattro anni l’Irap e si dice totalmente contrario al redditometro. Inoltre, ammette che dal 2008 al 2001 la situazione economica dell’Italia è andata precipitando addossando però tutta la colpa alla crisi internazionale. Infine, evidenzia come non sia disponibile a un accordo con il centrosinistra e nell’appello al voto chiede di non disperdere il voto verso Grillo o chi per esso in quanto significherebbe votare Bersani.
Arriva il momento di Pierluigi Bersani segretario del Partito Democratico, il quale, a precisa domanda, risponde di essere sicuro di vincere le elezioni. Su Grillo evidenzia che le sue idee economiche potrebbe portare l’Italia in una situazione ben più grave di quella in cui si trova la Grecia. Per quanto riguarda il patto stretto con SEL di Nichi Vendola, Bersani ne rimarca la solidità anche perché è stato sancito con tanto di primarie e quindi davanti ad oltre tre milioni di italiani. Su un possibile accordo con il Centro di Monti, Bersani evidenzia come la propria coalizione sia pronta a collaborare con qualsiasi forza politica che si mostri pro-Europa ed alternativa alla destra. Bersani ricorda come il suo governo si occuperà di lavoro e annuncia l’intenzione di togliere il ticket nella sanità pubblica. Inoltre, l’Imu sulla prima casa verrà tolta per quanti hanno pagato grosso modo sotto i 500 euro e soprattutto promette che saranno pagate al più presto tutte quelle commissioni di cui lo Stato ha usufruito senza provvedere a saldare, anche mediante emissione di bond.
Inoltre, verrà fatto un piano per le piccole opere a partire dalle scuole pubbliche che creerà tanti posti di lavoro mentre la patrimoniale non verrà fatta sui beni mobili bensì su quelli immobili a partire da alcuni valori( 2,8 mln-3 mln di euro) andando però ad incrociare anche i dati sui redditi onde evitare situazioni in cui proprietari di immobili ereditati con piccoli stipendi debbano far fronte a tasse spropositate per le proprie potenzialità. Poi rimarca la lotta all’evasione fiscale con la tracciabilità dei movimenti di denaro e ancora una volta l’obiettivo di creare lavoro. Infine si dice contrario ai condoni, favorevole al reinserimento del falso in bilancio come reato e annuncia che non farà alcuna nomina per il consiglio di amministrazione Rai.