Il clan dei camorristi, anticipazioni quinta puntata martedì 26 febbraio 2013 Ancora sangue e ancora morti nellultima puntata della fiction di Taodue, dove però abbiamo finalmente scoperto chi è la talpa del clan del Malese allinterno della caserma dei Carabinieri di Castello. Esposito ha avuto ancora un altro pentito, dopo Marino, che sembrava pronto a incastrare Russo, ma anche stavolta il camorrista è riuscito a farla franca e, come vedremo nelle anticipazioni (attenzione, perché Il clan dei camorristi cambia giorno di messa in onda e dal venerdì si sposta al martedì), ha tutta lintenzione di aumentare il suo potere. Vediamo ora il riassunto della puntata in onda ieri sera. La prima scena vede due ragazzi che si bucano allinterno della loro auto e poi partono a tutta velocità, ma in pochi attimi si consuma la tragedia: vanno a finire in un fosso e uno di loro muore sul colpo. In ospedale, dove lavora Anna Esposito (Francesca Beggio), risulta subito evidente che la droga che hanno assunto era tagliata male. La scorsa puntata si era chiusa con un primo piano del carabiniere Adriano Labucci (Pio Stellacci) che annunciava ad Andrea Esposito (Stefano Accorsi) di aver scoperto chi fossa la talpa del clan di Francesco Russo (Giuseppe Zeno) allinterno della caserma. Ora, durante una riunione in Procura, Adriano rivela il nome della presunta spia pagata dalla Camorra: è il Maresciallo Faenza dellarma dei carabinieri. Dai suoi estratti conto bancari risultano grosse cifre incassate con regolarità. Luomo viene quindi convocato nella massima riservatezza.
A casa di Francesco Russo, invece, si parla di smaltimento abusivo di amianto. Un business di grande prospettiva che sta ingolosendo i cosiddetti amici del nord (tra i quali, per quello che sappiamo, cè anche un ministro in carica). Nel frattempo Esposito, recatosi in ospedale per i due ragazzi in overdose, fa un incontro che sembra casuale, ma altro non è che una precisa e classica intimidazione camorristica.
Il Maresciallo Faenza nega ogni addebito e reagisce in maniera energica allinterrogatorio a cui lo sottopone il giudice. Sostiene che quelle cifre sul suo conto corrente bancario sono i versamenti delle sue vincite ai cavalli. Dallinterrogatorio del ragazzo sopravvissuto si scopre che la droga è stata acquistata a Baia Domizia e più precisamente dalla comunità di colore. Nel frattempo O Malese incontra un Assessore del Comune che gli sta mettendo i bastoni tra le ruote nel suo business della discarica abusiva (i rifiuti sembrano lEldorado della criminalità organizzata), il quale per tutta risposta gli chiede il 30% di tangente.
Senza che ne abbia fatto richiesta, al giudice Esposito viene assegnata una scorta di tre uomini. Il collaboratore più stretto del giudice Notarangelo (Renato Marchetti) la definisce una sorta di promozione – significa che sta lavorando bene, dice. Scatta il blitz dei Carabinieri a Baia Domizia e vengono arrestate una ventina di prostitute e qualche spacciatore. Una delle donne ha un figlio neonato ed è proprio lei a parlare e fare il nome del boss: Tupac. Questo nome noi lo abbiamo già sentito pronunciare da Ciccio Capuano (Francesco Di Leva), il braccio destro di Russo, quando lui e il suo capo hanno affrontato il problema della droga tagliata male che a Castello non si era mai vista. Anche loro sono sulle tracce di Tupac.
Lindomani mattina Tupac viene trovato morto crivellato di proiettili e con la lingua tagliata. Russo se la prende con Ciccio che però nega di aver ucciso lo spacciatore di colore. La domanda è: chi è stato allora? Viene convocato il coordinatore della famiglia per la zona di Baia Domizia, Nicola Benedio, e gli viene intimato di fare abbassare la cresta ai neri della sua organizzazione. Luomo prende un po troppo alla lettera la raccomandazione e fa una strage. Cinque uomini armati di mitra sparano centinaia di proiettili contro tutti coloro che si trovano sulla piazzetta dello spaccio in quel momento. Ci sono anche dei compaesani innocenti.
Il fatto fa tremare le fondamenta della criminalità organizzata e Benedio cerca di sfuggire a morte certa consegnandosi al giudice Esposito tramite la moglie. Le figure femminili della storia giocano un ruolo rilevante: Rosa Esposito (Claudia Potenza), in particolare, è assolutamente organica all’attività del marito e per certi versi ne è il deus ex machina. Esemplare la sua frase detta al marito subito dopo la strage “Sei il nuovo re di Castello? Beh comportati da Re!”. Anche la moglie di Benedio fa una scelta coraggiosa consegnando il marito al giudice, ma viene uccisa con un colpo alla testa davanti al proprio figlio bambino. Immediatamente lo viene a sapere il marito che si impicca in carcere. Un altro testimone che svanisce nel nulla.
Ma non è finita, un’altra tegola si abbatte sulla procura di Castello: la talpa altri non è che il comandante della caserma dei Carabinieri. Nel frattempo la moglie del giudice cerca in tutti i modi di impedire che venga accettata una donazione all’ospedale da parte di Russo. Sono soldi sporchi di sangue – dice – ma si scontra con la mentalità locale che segue logiche molto più strette e pragmatiche. Tanto per mettere la sua firma sulla puntata, Russo ammazza a sangue freddo l’assessore che gli aveva chiesto la tangente.
Anticipazioni quinta puntata, 26 febbraio 2013 O’ Malese decide di darsi alla politica per aumentare sempre più il suo potere. Alcuni bambini di un asilo accusano forti malesseri e un extracomunitario muore: tutta colpa di un traffico di rifiuti tossici su cui ha messo le mani la Camorra.