andata in onda ieri sera, 26 febbraio 2013, la puntata di Ballarò, il programma condotto da Giovanni Floris, dedicata ai risultati delle elezioni politiche. Tra gli ospiti in studio c’erano Mario Calabresi, direttore de La Stampa, Paolo Mieli, presidente di RCS Libri e Christopher Prentice, Ambasciatore britannico in Italia, e Nando Pagnoncelli, presidente Ipsos. Maurizio Crozza è tornato a essere protagonista della copertina d’apertura (il video è alla pagina successiva), che per le due puntate andate in onda nelle scorse domeniche era stata affidata e Neri Marcorè e a Luca e Paolo. Crozza inizia imitando Pierluigi Bersani, che sventola bandiera bianca. Il giaguaro è indelebile dice Bersani che confessa di aver sbiancato la bandiera del Pd. Non abbiamo vinto ma siamo arrivati primi. come dire alla bella del paese non me l’hai data ma mi è piaciuto lo stesso. Dopo aver fatto ammenda per l’incapacità del Pd di leggere la realtà, il segretario del Pd si rivolge a Beppe Grillo: Parliamoci, se vuoi Fo come Presidente della Repubblica, possiamo mettere Enzo Jannacci agli Esteri. Infine l’appello al leader del Movimento 5 Stelle: Grillo, adottami. Mangio poco, non sporco e ti smacchio anche il camper.
Ma Pierluigi Bersani non è lunico politico uscito sconfitto dal voto: Fini, Di Pietro e Ingroia sono fuori dal Parlamento. Almeno Scilipiti e Razzi sono dentro, la continuità istituzionale per i comici è indispensabile, dice Crozza. il momento di Ingroia. Il pm, serafico come sempre, ha preso un solo seggio: lato finestrino e di sola andata per il Guatemala. Fini è escluso da Palazzo Madama, ha modo sua ha vinto, fa notare Crozza: il leader di Futuro e Libertà ha ora la libertà di organizzarsi il futuro. Dopo i risultati delle elezioni sorge la domanda: Napolitano chi incarica? Secondo il comico genovese è impossibile che il Pd governi con l’appoggio di Grillo: è come se il generale Custer avesse chiesto agli indiani di prestargli dei cavalli per attaccarli. Crozza conclude con una riflessione sull’ingovernabilità dell’Italia, di cui tutti sembrano stupirsi in questi giorni. Perché stupirsi? come se in Marocco si lamentassero della presenza del deserto o nel Regno Unito degli inglesi.
Noi italiani siamo ingovernabili, dice il comico, ma fortunatamente ci sono delle cure: il germanin forte, il francesin effervescente e contro gli italianismi più ostinati il norvegina gocce, basta con l’itaulin supposte.