Stasera su Rai Uno alle 21.10 andrà in onda una nuova puntata de I migliori anni, la gara canora ispirata a Canzonissima condotta da Carlo Conti. E il pubblico potrà ascoltare con un tributo a Whitney Houston: è una delle rivelazioni che Karima Ammar, la cantante livornese lanciata da Amici, ha fatto nel corso di questa intervista a ilsussidiario.net. Karima è tra i partecipanti della fortunata trasmissione insieme ad Alexia, Luca Barbarossa, Enrico Ruggeri, Marco Masini, Povia, Paola & Chiara, Mietta. A ogni puntata assistiamo alla sfida tra i cantanti che propongono canzoni del passato rese celebri da grandi artisti della musica.
Perché hai deciso di partecipare a I migliori anni?
Perché sono stata invitata da Carlo Conti, che è un amico. Era la prima volta che avevo l’opportunità di lavorare con lui e non me la sono fatta scappare. E poi mi piace molto potermi cimentare in canzoni di altri artisti che non sono mie e potergli dare una veste più personale e arrangiarle, per quanto mi riguarda, in versione black music e soul
Come ti stai trovando con i colleghi?
Benissimo, poi è chiaro a livello energetico ci sono persone con cui mi trovo meglio. Noi toscani (oltre a me: Carlo Conti, Marco Masini e Povia), trasciniamo il gruppo, abbiamo il nostro modo di fare, siamo schietti, solari, siamo molto aperti ed è quindi facile creare un’atmosfera rilassata e tranquilla.
Quale canzone canterai stasera?
Farò un omaggio a Withney Houston, scomparsa lo scorso anno. L’11 febbraio è, infatti, il primo anniversario della sua morte.
C’è una canzone alla quale sei più legata tra quelle che hai cantato finora?
Per le prime tre puntate direi senza dubbio “Tu si ‘na cosa grande” di Domenico Modugno.
Sei molto giovane, eppure vanti già un’importante carriera alle spalle. Cosa rifaresti e cosa invece vorresti cancellare?
Se devo dire la verità, forse ci sarebbero delle cose che cancellerei, però non le cancello perché penso che nel bene e nel male mi hanno fatto essere quella che sono oggi e sono abbastanza contenta di me stessa. Quindi ben vengano anche le cose che, in qualche modo, mi hanno creato delle difficoltà o che magari oggi non avrei fatto. C’è il bello e anche il brutto, è giusto così.
Cosa rifaresti?
Di sicuro andrei a Los Angeles per lavorare con Bacharach. Rifarei anche il doppiaggio del film della Walt Disney “La principessa e il ranocchio”. Ho doppiato la principessa Tiana in tutte le parti cantate.
Quando hai deciso che volevi diventare una cantante?
Quando ero piccola dicevo che volevo fare la maestra, perché amo i bambini e mi piaceva l’idea di rimanere a contatto con loro. Mi è sempre piaciuto. Poi in realtà la mia vita ha preso un’altra piega, da sola, in modo molto naturale. Ho iniziato a cantare prestissimo, sono entrata in uno studio di registrazione a 6 anni. Nessuno della mia famiglia mi ha “costretto”, non c’è stata nessuna forzatura, è stata una scelta del tutto personale.
Qual è stato il momento di svolta? Tutti noi pensiamo sia la tua partecipazione ad Amici. É così?
Se svolta significa popolarità sì. Amici faceva molti ascolti e c’era tanta sovraesposizione. Il salto, però, credo debba ancora avvenire.
Sta per iniziare Sanremo, non ti dispiace non essere di nuovo su quel palco?
No, perché non sono pronta, o meglio non avevo la canzone giusta per il Festival che mi rispecchiasse al massimo. Comunque ci sto già facendo un pensierino per il prossimo anno, ma ancora è tutto incerto.
E che cosa hai provato salendo su quel palco?
Un’emozione incredibile, da panico. Sono quei benedetti scalini, forse 14. Quelle scale sono deleterie. Uno cerca di immaginare che sia un teatro come un altro, ma non ci si riesce: l’emozione è talmente grande che non puoi che lasciarti andare. Però sono sopravvissuta.
Fin da giovanissima hai sempre avuto un rapporto particolare con la tv. Secondo te, che rapporto c’è tra la musica e la tv e che rapporto hai con la tv?
Radio, tv ed esibizioni live sono format differenti. In tv magari si cerca di fare delle cose più tradizionali, più conosciute come a I migliori anni dove riproponiamo canzoni che hanno avuto un grande successo in passato, mentre nel live una persona è più portata a fare ciò che le piace di più, fa il suo genere di musica, ha il suo pubblico. Comunque devo dire che in questa esperienza, prendendo dei brani e arrangiandoli, sto facendo cose molto vicine al mio mondo musicale.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Per tutta l’estate c’è il mio progetto su Bacharach “Karima sings Burt Bacharach”. In questo senso faremo un concerto anche al Blue note di Milano il 3 marzo. Quest’estate avremo un calendario fitto di concerti, lavoreremo al disco e poi vedremo se l’uscita del disco sarà in concomitanza con il Festival di Sanremo del prossimo anno oppure a metà ottobre o novembre.
(Elena Pescucci)