Questa sera, su Canale 5 alle 21.10, va in onda la quinta puntata di Il clan dei camorristi. Tra i protagonisti della fiction Taodue, ispirata alle vicende del clan dei Casalesi, ci sono Stefano Accorsi, nei panni del magistrato Andrea Esposito, e Francesca Beggio, che interpreta sua moglie Anna. Francesca Beggio, attrice italiana conosciuta per aver partecipato a diverse fiction televisive come Il commissario Rex, Karol – Un papa rimasto uomo, Il Grande Torino, R.I.S. 2 – Delitti imperfetti, ha raccontato in esclusiva a ilsussidiario.net cosa ha significato per lei interpretare una donna così forte da lottare contro la Camorra e come è stato, anche solo per qualche ciak, essere la moglie di Stefano Accorsi.



Ci può parlare del tuo personaggio, Anna, dottore e moglie del magistrato Andrea Esposito, interpretato da Stefano Accorsi?

Anna è un giovane medico che si trasferisce nell’Aversano, in Campania, per stare al fianco di suo marito che lavora come magistrato. Inizialmente soffre molto, come si è visto dalle prime puntate, la differenza di approccio alla vita e la quotidianità diversa da quella che viveva a Torino. Al Sud la vita è più “confusa” e le regole sono un po’ sovvertite e lei non trova delle certezze e non capisce come inserirsi. Piano piano, andando avanti nella serie, si fa più forte e diventa una combattente al fianco del marito.



L’abbiamo però vista “tentennare”: da una parte è appunto determinata e addirittura capace di spronare il marito ad andare avanti nelle sue indagini; dall’altra sembra essere perché non riesce ad avere una “vita normale” in cui poter mettere al mondo dei figli ed essere una donna di casa come tutte le altre. Quale parte di lei avrà la meglio?

Per un lungo periodo avrà la meglio il desiderio di lottare con il marito. Poi, in base anche all’evoluzione di tutta la storia, probabilmente, la coppia riuscirà a trovare un po’ di pace. 

I personaggi principali della fiction sono ispirati a persone realmente esistite che hanno combattuto la Camorra. Cosa ti ha colpito di questa storia quando hai letto il copione?



Nonostante Anna sia l’unico personaggio veramente di fantasia all’interno della storia – perché coadiuvava il resto, sosteneva la vita famigliare di un giudice come quello impersonato da Accorsi, che è ispirato a Raffaele Cantone – quello che mi ha colpito molto è il modo in cui queste donne, che sono tantissime in Italia, hanno vissuto e vivono in luoghi dove le mafie sono molto presenti. La loro è una vita quasi costretta, che non ha più nulla di intimo, vuoi per via della scorta, vuoi anche per via del pericolo affrontano quotidianamente. Questo è stato l’aspetto che più ci ha intrigato. Anche lavorando con Stefano ci siamo chiesti tante volte come potevamo rendere questa inquietudine, questo senso di soffocamento che si ha quando non si riesce più ad avere una vita privata e dei momenti di intimità, ma soltanto una vita pubblica e pericolosa.

Questa fiction sembra avere qualcosa di diverso rispetto alle altre che hanno affrontato il tema della criminalità organizzata e per certi versi sembra più un prodotto cinematografico che televisivo. È questo che le fa riscuotere successo tra il pubblico?

Sicuramente sì, c’è la mano di un grande regista cinematografico e autore che è Alessandro Angelini, con cui si è potuto lavorare come se si fosse veramente sul set di un film. A volte ci dimenticavamo che stavamo facendo televisione, se non perché venivamo richiamati all’ordine dai ritmi televisivi. Per il resto l’atmosfera era molto cinematografica. Lo stesso vale per Alexis Sweet, che è un regista che lavora molto sull’azione e per quanto lavori principalmente in televisione rende l’azione sempre molto cinematografica. Devo dire che probabilmente è la mano dei registi che porta questa sensazione e anche il cast, perché ci sono colleghi di alto livello. 

Torniamo un attimo al tuo personaggio. Andrea ha capito che sua moglie potrebbe essere oggetto di ritorsioni. Anna si troverà in pericolo?

 Nelle prossime puntate, non nell’immediato, Anna si troverà in pericolo, ma più che lei da sola sarà proprio la famiglia Esposito a esserlo. 

Abbiamo visto nella scorsa puntata un faccia a faccia tra Anna e Rosa, la moglie del Malese (interpretata da Claudia Potenza), due donne molto diverse: si affronteranno ancora? 

In via indiretta sì, da qui alla fine ci saranno altri scontri. Con Claudio Potenza ci siamo incontrate poche volte sul set, ma sono sempre stati dei momenti molto intensi, perché si concentrava tutto in poche scene.

Anna e Rosa, sono due donne molto forti, molto legate ai loro mariti. Cosa le rende così simili e diverse allo stesso tempo?

Anna e Rosa sono fondamentalmente due facce della stessa medaglia: sono due donne fortissime, dai valori estremamente opposti. Da una parte Anna lotta per la giustizia, dall’altra Rosa lotta per il potere. Ma la forza, l’entusiasmo, l’amore e il rispetto per i loro mariti è esattamente lo stesso. Per questo sono dei personaggi davvero potenti.

Puoi anticiparci qualcosa delle prossime puntate?

Nella puntata che andrà in onda questa sera, ci sarà una bellissima svolta, una delle poche positive, nella vita di Anna come donna. Per il resto ci saranno tante novità e fino alla fine gli eventi saranno sempre abbastanza difficili.  

C’è un episodio particolare nella tua carriera che porti nel cuore? 

Ce ne sono diversi. Sicuramente il mio debutto cinematografico, che è stato una piccola parte al fianco di Ennio Fantastichini: avevo 20 anni ed ero appena arrivata a Roma, è stata una cosa davvero emozionante. E poi l’ultimo ruolo che ho fatto a teatro un paio di anni fa: la Contessina Julie, nell’opera di Strindberg. 

Quale ruolo vorresti interpretare prossimamente? Quali sono i tuoi progetti per il futuro? 

Per quanto riguarda i progetti per il futuro sto valutando le, purtroppo, poche opportunità che ci sono in questo momento al cinema e in televisione. Il mio sogno è interpretare un ruolo d’epoca.

(Elisa Porcelluzzi)