Oggi, la rassegna stampa in edicola di Rosario Fiorello e i suoi amici ha come al solito affrontato i temi più discussi sui quotidiani italiani. Seduti in un bar i protagonisti di Edicola Fiore parlano dell’inizio del conclave, della salute di Berlusconi. Ma leggendo un articolo pubblicato su un quotidiano online che titola “M5S no alla marcia su Camera“, Fiorello si lancia in una divertentissima imitazione di Vito Crimi, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato: “Sono Crimi, volevo dire una cosa, non mi interrompere, non dire niente, te lo dico subito, voglio dire una cosa incredibile la nostra strategia è quella che io, come capo gruppo dico una cosa il lunedì che verrà smentita da grillo il martedì, è sempre così. La marcia su Roma è stata abolita. A chiunque osa dare fiducia a quel minghia del PD, tutti a casa. Lo slogan sarà: Tutti a casa di Grillo, dice Fiorello con accento siciliano, e intercalando anche con una breve imitazione del Presidente della Repubblicana Napolitano. Quando la rassegna stampa sta per finire, Fiorello propone un audiomessaggio che Grillo ha mandato a Crimi, per spiegare: Spegni il telefono, non chiamare nessuno, non ti far chiamare, perché noi siamo noi e dobbiamo rimanere sempre noi da soli. Accompagnato alla chitarra dal suo amico dell’edicola John Wayne, Fiorello propone “Io, Casaleggio e tu“, rivisitazione del celebre pezzo di Domenico Modugno “Io mammeta e tu“.
Ecco il testo dell’audio messaggio in musica di Beppe Grillo a Vito Crimi: “Ti avevo detto che al primo insediamento, di non portare nessuno insieme a te, e invece poi Bersani, e Monti e Berlusconi, che rompono i Maroni per stare lì con te. La passeggiata no, non si deve far, se no a qualcuno possiamo assomigliar. Io Casaleggio e tu, passeggiando in Parlamento, noi davanti e tu stai al centro. Io Casaleggio e tu, sempre insieme cose pazze, noi saremo come le tre Grazie. Boom! Con la stampa non parlar, Berlusconi non guardar, e se chiama Pierluigi la fiducia non gli dare. Il Movimento sarà un trionfo, non resisto più. Io Casaleggio e tu. Io Casaleggio e tu. Tiè!“.