Ieri sera, 11 marzo, su Rai Uno è andata in onda la prima puntata della mini fiction Trilussa – Storia d’amore e di poesia, dedicata al poeta Carlo Alberto Salustri, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Trilussa. Il poeta romano è interpretato da Michele Placido, al suo fianco Monica Guerritore nei panni della fedele governante Rosa. Prima di scoprire le anticipazioni della seconda e ultima puntata della fiction, che andrà in onda questa sera, rivediamo cosa è successo ieri sera. La prima parte della fiction ha inizio nella Roma del 1951, dove Rosa (Monica Guerrotore), domestica di Trilussa (Michele Placido), partecipa allasta nella quale vengono venduti tutti gli oggetti appartenuti al poeta, scomparso da pochi mesi. Mentre Rosa assiste alla vendita degli oggetti con cui ha avuto a che fare nel corso della sua vita, le riaffiorano alla mente tantissimi ricordi legati ad anni felici passati al fianco del grande poeta nelle vesti di governante, anche se lei ne era profondamente innamorata. Il racconto ha inizio nel 1937, quando in Italia cè al Governo il regime fascista di Benito Mussolini del quale lo stesso Trilussa non era mai stato a favore anche se più che antifascista preferiva essere etichettato come non fascista. Trilussa si trova in un famoso locale romano insieme all’amico Rapiselli (Rodolfo Laganà), un cittadino di umili origini che gli sta sempre accanto. Nonostante godesse di grande prestigio, in quel periodo era costantemente in difficoltà economiche e quindi cerca sempre mille stratagemmi per poter evitare di pagare i propri conti, e in particolare in quella serata, trovandosi in un locale molto lussuoso, sta cercando insieme a Rapiselli di uscire in maniera molto elegante, ma la cantante che si stava esibendo, grande fan del poeta, lo indica chiaramente. Trilussa, in evidente difficoltà, prende a pretesto gli insulti che gli vengono rivolti da un potente camerata e decide di togliere il disturbo in quanto etichettato come poco gradito allinterno del locale. Trilussa esce fuori per poi rientrare dentro con il cavallo della carrozza che utilizzava per muoversi per la città di Roma: si fa beffe del camerata recitando una poesia piuttosto irriverente scritta da Gioacchino Belli, che poi giungerà anche alle orecchie del Papa.



Durante unaltra serata di gala Trilussa, mentre è in compagnia del Conte Osvaldo della Rocca (Armando De Razza) e della famosa artista Marisa Mars (Angela Antonini), ha un diverbio con il famoso poeta Gabriele DAnnunzio (Alfredo Pea) per quanto concerne la diversa idea della poesia e dellarte. Nella stessa serata ha anche da ridire nei riguardi di Marisa Mars, che proprio in presenza di DAnnunzio lo sbeffeggia. A un certo punto della serata, sentono cantare una ragazza senza alcun talento, Giselda (Valentina Corti) e il Conte che è creditore nei confronti di Trilussa di diverse mensilità, poiché abita in una casa di sua proprietà, prendendo spunto da una precedente discussione gli propone una scommessa. Se Trilussa riesce a trasformare Giselda in una grande artista pronta a esibirsi a teatro gli sarà data la casa dove alloggia, mentre qualora non dovesse riuscire in tale impresa non solo dovrà pagare le mensilità arretrate ma dovrà abbandonarla allistante e chiedere scusa pubblicamente a Marisa Mars. Non potendo fare altrimenti Trilussa decide di accettare la sfida e quando cerca di coinvolgere la giovane ragazza, sua zia si oppone fermamente, convinta che il mondo dello spettacolo sia fonte di perdizione e quindi non adatto a una ragazza perbene come lei. Insomma, la scommessa sembra che non possa aver luogo sennonché qualche giorno più tardi si presenta alla casa di Trilussa la giovane Giselda che, affascinata dalla possibilità di poter diventare una star del mondo dello spettacolo, è scappata dalla casa della zia per coltivare questo suo sogno.



A questo punto per Trilussa non ci sono più scusanti con la ragazza che va a dormire a casa del Conte che gentilmente le cede una stanza anche perché per qualche mese, insieme a Marisa Mars, si concede una lunga villeggiatura. Dunque, giornalmente Trilussa deve dare delle lezioni a Giselda per poterla preparare a un possibile debutto, ma le cose sembrano andare molto male anche in ragione di uno scarso talento della giovane. 

Un giorno Trilussa, si reca presso la sartoria presso la quale solitamente si serve per farsi fare un mantello molto costoso. Come al solito non ha i soldi per pagare e sottoscrive delle cambiali. La mattina seguente va a trovare in un orfanotrofio insieme a Rosa dei bambini per i quali la vita è sin dall’inizio molto difficile. Vedendoli alle prese con una povertà evidente e soprattutto con pantaloni bucati, chiede a Rosa di prendere il suo mantello e ricavarne quanti più pantaloni possibili per i poveri bambini. Il problema è che dopo qualche giorno si reca a casa sua il sarto insieme al figlio Arturo (Emanuele Bosi) per ottenere il pagamento della cambiale oppure la restituzione del mantello. Una volta che il sarto lascia la casa di Trilussa, Arturo gli propone un accordo, ossia pagare le cambiali al suo posto in cambio di alcune sue poesie d’amore. Arturo è un antifascista che mentre stava affiggendo volantini contro il Duce e il Fascismo viene sorpreso da una delle ronde che si aggiravano per Roma di notte capitanata da Annibale Carlacci (Giuseppe Loconsole), con il quale anche Trilussa ha diversi screzi. Arturo scappa e il camerata lo rincorre. Riesce a entrare nel palazzo dove dorme Giselda che gli offre subito copertura. Tra i due scoppia immediatamente l’amore e per questo Arturo chiede a Trilussa di scrivere delle poesie, per corteggiare Giselda che tra l’altro lui crede essere una contessa.



Le poesie funzionano, ma purtroppo Arturo è alle prese con Carlacci e le sue squadriglie che avendolo riconosciuto lo pestano a sangue. Nel frattempo Giselda viene a sapere del perché Trilussa la stia lanciando nel mondo dello spettacolo: ferita nell’orgoglio fa immediatamente le valigie per tornare alla vita di prima. Trilussa che dietro una scorza di uomo ruvido nasconde un cuore molto generoso, non appena viene a sapere quanto fatto al povero Arturo, scrive una poesia di attacco politico a quello che rappresenta il Fascismo e Benito Mussolini intitolata “I Nummeri”. La poesia viene pubblicata dietro sua grande insistenza sul Messaggero e per questo viene prelevato alle prime luci dell’alba da una squadra di camerata capitanata dal tenente colonnello Longarini per portarlo dinnanzi al Duce con la povera Rosa completamente scossa dalla situazione.

 

Anticipazioni seconda e ultima puntata 12 marzo 2013 – Trilussa rischia l’esilio per le sue poesie che criticano il fascismo, ma riesce a cavarsela dinnanzi al Duce promettendo di non parlare più di politica. Lo squadrista Carlacci ha preso di mira Giselda e ha ordito un piano per prendersi ciò che vuole: durante una manifestazione, incastra Arturo e lo fa arrestare e condannare a morte per tentato omicidio del Duce. Carlacci vuole costringere Giselda a concedersi a lui, offrendo in cambio la libertà di Arturo. Trilussa, con l’aiuto del conte Della Rocca, troverà il modo di salvarli entrambi.