La fiction di Taodue-Mediaset torna questa sera alle 21.10 su Canale 5 con la settima puntata, che precede l’ottava e ultima. La scorsa settimana abbiamo assistito all’arresto di Ciccio Capuano (Francesco Di Leva) – il braccio destro di Francesco Russo (Giuseppe Zeno) -, che, credendo di essere stato tradito, decide di confessare ciò che sa. Grazie alle informazioni da lui rivelate, il giudice Andrea Esposito (Stefano Accorsi) fa importanti passi avanti nella cattura del Malese, che però, dicono le anticipazioni, lo metterà in guardia con un avvertimento… Accanto a Esposito, nelle indagini, è impegnata anche Roberta Braga, il giovane sostituto procuratore interpretato dall’attrice Vanessa Compagnucci. Con molte esperienze teatrali alle spalle e alcuni ruoli sul grande schermo, scopriamo chi è questa giovane interprete, entusiasta della sua esperienza ne Il Clan dei Camorristi.
Vanessa, ci racconti brevemente chi è Roberta Braga, il personaggio che interpreti?
Roberta Braga è un sostituto procuratore, ossia lei è presente quando deve occuparsi delle inchieste in sostituzione del giudice Esposito, il personaggio di Stefano Accorsi, a cui subentro quando viene ucciso suo fratello. A quel punto mi aggiungo al gruppo che segue l’inchiesta.
La puntata di questa sera si preannuncia ricca di colpi di scena. Ci puoi dare qualche piccola anticipazione?
La settima puntata è stata molto bella per me, perchè il mio personaggio interrogherà Rosa Russo, la moglie del Malese. Abbiamo girato questa scena quasi improvvisandola, ma studiando prima, ad esempio guardando i video della moglie e della sorella di Riina durante il processo. E’ stata una situazione pazzesca in cui davvero mi sembrava di parlare con la moglie di un camorrista e mi ha fatto capire che queste persone ci credono veramente, che davvero queste donne pensano che i mariti siano dei santi. E’ stata un’esperienza molto forte, per me che interpreto un giudice, avere un confronto con una donna che fa parte del gruppo dei cattivi, che è completamente l’opposto del mio personaggio.
Roberta Braga rappresenta sicuramente una donna forte, senti avere qualcosa in comune con il tuo personaggio?
Sì, sicuramente il senso della giustizia. Sono contenta di aver partecipato a questo progetto proprio per questo, perchè secondo me, come Gomorra, questa fiction ha cercato di raccontare i fatti senza edulcorazioni e, grazie al lavoro di registi e sceneggiatori, si è cercato di essere molto precisi nel racconto e quindi anche nell’interpretazione. Io ho cercato di trasmettere quella giustizia in cui credo. Purtroppo, per motivi di scrittura, non si vedono scene che raccontano i momenti personali del mio personaggio, come la famiglia, ma sono sicura che personaggi così vivono anche momenti meno duri nei quali mi sarei potuta identificare. Di quello che abbiamo visto sullo schermo sicuramente penso di avere in comune con lei il suo senso della giustizia.
Questa fiction ha la particolarità di essere girata da una coppia di registi abbastanza diversi dato il loro background: Alessandro Angelini è un regista cinematografico, mentre Alexis Sweet viene dalla televisione. Com’è stata questa esperienza?
Molto bella. Con Angelini ho girato la maggior parte delle scene, perchè Sweet si occupava soprattutto delle scene d’azione. Nonostante le difficoltà di girare un giorno per poi tornare la settimana seguente, è stato bello perchè Alessandro ci teneva molto a prendersi sempre un momento con tutti gli attori per riprendere le fila della situazione: dove siamo, cosa stiamo facendo, ecc… Tutte cose che ci aiutavano a tornare dentro la scena. Con Alexis, invece, ho girato praticamente una sola scena d’azione, quando nella quarta puntata si scopre che sono stati buttati dei rifiuti chimici in acqua: sembrava di essere sul set di un film americano, con lui che ti aiuta molto, dando delle indicazioni di regia molto precise.
Hai girato molte scene con Stefano Accorsi, com’è stato lavorare con lui?
Anche con Stefano Accorsi sono stata molto bene, ci sentivamo davvero un team, come due magistrati che si occupavano dell’inchiesta collaborando al 100%. Poi io ho una grande stima per lui che ha un percorso cinematografico con esperienze enormi, per cui c’è stato tanto da imparare, nonostante i set delle fiction siano molto veloci e occorra essere sempre pronti a girare. Davvero è stato molto bello, a livello sia di cast che di regia.
Recentemente sono stati assegnati i premi Oscar: c’è uno dei film premiati al quale ti sarebbe piaciuto prendere parte oppure un altro film recente che avresti voluto interpretare?
Non sono andata molto al cinema in questo periodo, perchè ero sul set, però mi viene in mente un film francese dell’anno scorso, che è “La guerre est declarée” (“La guerra è dichiarata”), che ho visto all’estero e che è uscito anche in Italia. E poi mi è piaciuto Django Unchained, l’ultimo di Tarantino, che è uno dei miei registi preferiti. In generale, mi piace molto il cinema europeo, quello dei fratelli Dardenne ad esempio, di cui ho apprezzato “Rosetta” e “Il ragazzo con la bicicletta”.
La tua formazione nasce all’Accademia d’’Arte Drammatica del teatro Politeama di Napoli, mai ha girato diversi film e varie fiction…
Io vengo veramente dal teatro, che finora è ciò a cui mi sono più dedicata. Il mio grande maestro è stato Eimuntas Nekrosius, un regista lituano, con cui ho fatto alcuni spettacoli a partire dal 2000: grazie ai suoi insegnamenti ho fatto delle scelte lavorative che mi hanno indirizzato sempre verso il teatro. Dei lavori per il cinema devo citare il film “Il gioiellino”, un film che riprende il caso Parmalat e dove interpretavo il ruolo di una moglie il cui marito si suicida.
Dove potremo vederti prossimamente?
Al momento sto girando Una mamma imperfetta, una serie di 24 puntate di 8 minuti ciascuna, per la regia di Ivan Cotroneo. Una sorta di diario, dal lunedì al venerdì, che verrà prima diffuso sul web dai primi di maggio, e poi da settembre su Rai Due. E’ prodotto dalla Indigo e insieme a me ci sono attrici pazzesche che vengono dal teatro. E’ un progetto particolare che porta qualcosa di nuovo in tv, dato che si tratta di storie di mamme… E dato che io sono una mamma mi sono trovata molto nel personaggio!
(Nicoletta Fusè)