La puntata di lunedì 18 marzo della trasmissione di approfondimento dei principali temi politici, economici e sociali, Quinta Colonna condotta da Paolo Del Debbio e trasmessa sulle frequenze di Rete 4, ha come argomento dominante il possibile risvolto a livello politico di queste ore. Come consuetudine, la trasmissione prevede degli ospiti in studio che nel caso specifico sono il presidente dellassociazione federconsumatori Rosario Trefiletti, la rappresentante del Popolo della Libertà Lara Comi, il rappresentante del Partito Democratico Emanuele Fiano, lex Grillino Giovanni Favia e Gianfranco Librandi di Scelta Civica per Monti, che interagiscono spesso e volentieri con cittadini che intervengono nella discussione grazie ai collegamenti in diretta che ci sono con alcune piazze italiane. In questa puntata gli inviati di Quinta Colonna sono in collegamento da Roma, dalla Val Brembana e da Sciacca in Sicilia. Inoltre, durante la trasmissione intervengono due ospiti aggiuntivi che sono Francesco Barbato ex deputato dellItalia dei Valori e Orlando Portento, una delle persone in Italia che conosce meglio Beppe Grillo. Si parte da quello che è successo durante le votazioni per i presidenti di Camera e Senato, che come noto sono stati eletti soltanto nel secondo giorno. Una scelta che ha visto nei primi due scrutini le schede bianche della coalizione più rappresentata in Parlamento, il centrosinistra, nellattesa di un possibile accordo con qualche forza politica poi in effetti non trovata. Infatti, il Partito democratico, come sottolinea lo stesso Fiano, insieme a Sinistra Ecologia e Libertà e Centro Democratico, ha deciso di puntare sulle candidature piuttosto autorevoli di persone che certamente fanno parte del proprio schieramento come Laura Boldrini e Piero Grasso, ma che non hanno niente a che fare con la cosiddetta casta tanto attaccata dal Movimento Cinque Stelle. Non a caso, infatti, soprattutto al Senato, messi davanti alla scelta tra il candidato del centrosinistra Piero Grasso ex procuratore antimafia e Renato Schifani del Popolo della Libertà, alcuni senatori di grillini (circa una quindicina) hanno fatto una scelta di coscienza individuando in Grasso la persona più idonea nello svolgere lincarico istituzionale votandolo nonostante il diktat di Grillo fosse quello di presentare scheda bianca.
Da questo punto prende spunto unaltra discussione relativa alle possibile esclusione che lo stesso Grillo ha fatto capire di volere attuare nei confronti dei suoi senatori dissidenti. Tuttavia, come sottolinea anche Paolo Del Debbio, davanti a una vera e propria insurrezione da parte dello stesso web tanto amico a Grillo, il comico genovese ha dovuto fare una parziale marcia indietro evidenziando come gli inesperti senatori del proprio movimento siano stati vittima di una trappola tesa loro dal Partito democratico. Fa riflettere alcuni ospiti in studio il fatto che alcuni senatori in un primo momento evidenziati come traditori non siano rimasti celati dietro la segretezza del voto e anzi abbiano rivendicato la propria scelta pronti a lasciare il Parlamento se ciò dovesse essere utile allo stesso Movimento. Questo potrebbe essere un primo screzio allinterno del Movimento Cinque Stelle che potrebbe far pensare che in qualche modo il possibile Governo orchestrato da Pier Luigi Bersani possa incassare la fiducia. La Comi dal canto suo rivendica il fatto che per il bene del Paese lunica soluzione possibile e auspicabile è quella di un Governo che possa giovarsi del supporto del Popolo della Libertà, rimarcando le aperture da parte d Silvio Berlusconi purché sia scelto come prossimo Presidente della Repubblica una personalità non di parte e possibilmente che arrivi dal mondo dei moderati. Evidenzia come non ci sia nessuna preclusione rispetto al Governo del Pd, a patto che vengano focalizzati come punti principali, ben altri rispetto alla legge sul conflitto dinteresse e quella anticorruzione.
Tornando sul possibile supporto che il Movimento Cinque Stelle dovrebbe dare o meno al Governo Bersani, almeno dalle persone intervistate nelle varie piazze, si intuisce come ci sia una certa spaccatura con tantissimi che rivendicano il fatto di non dover dare la fiducia a vecchi partiti e altrettanti che vedono come questa una grandissima possibilità di cambiamento visto che al potere non cè il centrodestra. Lo stesso esponente di Lista Civica per Monti, Librandi, sottolinea come abbia avuto modo di parlare con neoeletti grillini e di constatare con mano come siano persone che arrivino certamente da più svariate categorie sociali e che per questo abbiano una propria idea ben precisa e poco inclini nel lasciarsi imporre la linea da seguire, soprattutto se questo dovesse andare contro ai propri principi.
In studio, come detto, arriva l’ex deputato Francesco Barbato che, come lascia intuire lui stesso dalla risposte che da a Del Debbio alle varie domande proposte, sembra essere pronto per entrare a far parte del Movimento Cinque Stelle inneggiando alla disfatta della casta. Poi è il turno del pittoresco Orlando Portento che, come lui stesso ricorda, conosce Grillo anche e soprattutto per via del lavoro che hanno condiviso da ben 48 anni. Portento lancia delle accuse ben precise: Grillo è sceso in politica per un tornaconto personale e non a caso i suoi introiti annuali sono passati da 3,8 milioni di euro all’anno fino ad arrivare ai 5,6 milioni. Poi parla delle sue ville, del fatto che a Genova l’abbia fatto perdere lui con la sua lista con cui avrebbe conquistato 2 mila voti e poi chiede il perché ci sia sul blog della pubblicità. Su questo aspetto anche lo stesso Giovanni Favia rimarca di aver sempre evidenziato questo problema giacché nessun sito politico ha degli annunci pubblicitari che, in virtù del grande traffico di visitatori quotidiani, riesce a far guadagnare cospicue somme di denaro.