Domani al Quirinale inizieranno le consultazioni per la formazione del nuovo Governo. Nelle scorse settimane si sono susseguiti gli appelli di personalità della sinistra più politicamente corretta, che hanno sollecitato Bersani e Grillo a sottoscrivere unalleanza per dar vita a un Esecutivo di alto profilo. Cioè a un PidiElle (Pd+Cinquestelle). Qualcuno avrebbe addirittura proposto di chiamarlo PanDiStelle! Hanno iniziato Michele Serra e Roberto Saviano, promuovendo liniziativa Facciamolo (inteso come governo) e allappello hanno subito aderito il regista Ferzan Ozpetek e il conduttore tv Fabio Fazio. Poi è stata la volta di Adriano Celentano, che dalle pagine di Repubblica ha invitato Pier Luigi Bersani ad accettare i punti del programma M5S con un perentorio Fallo!, al che si sono subito accodati tutti gli arbitri di calcio della Serie A e B, oltre a qualche soubrette in cerca di esposizione mediatica. Nanni Moretti, invece, ex girotondino, di indole più problematica e dal carattere più amletico, dalle pagine di Ecce Bambi (rivista dedicata ai cuccioli, cerbiatti soprattutto, ma anche al gossip, del tipo chi fa le corna a chi), ha lanciato un accorato appello dal titolo Mi si nota di più se dico di farlo o di non farlo? (il girotondo oppure il Governo? Mah!).

Intanto il Capo dello Stato, che ha passato insonne le ultime notti facendo un sudoku dopo laltro (Mi sono allenato a risolvere situazioni complicate avrebbe confidato al suo segretario un po particolare, un tipo abbastanza originale), ha aperto una casella di posta elettronica (formazione.nuovo_governo@la_nebbia/ all_irto_Colle_piovigginando_sale/ anzi_visto_che_metaforicamente_piove_a_catinelle/ la_bruma_si_fa_densa.it) per raccogliere indicazioni e suggerimenti utili. E in pochi giorni ha ricevuto, via mail, una valanga di appelli da intellettuali, artisti e associazioni democratiche e progressiste che gli intimano di far sì che lalleanza Pd-Movimento 5 Stelle si faccia, possibilmente in fretta.

Fate laccordo: noi non vediamo alternative. lappello inviato dallAssociazione Nazionale Abbagliati Quando Non Accecati dal Comunismo Marxismo Leninismo Stalinismo Maoismo. Scritto a caratteri cubitali (altrimenti i firmatari, abbagliati e accecati come sono, non avrebbero potuto leggerlo e firmarlo), consta di 450 pagine e 7 cani guida da cechi (senza la i, beninteso). Con addestratori slovacchi di comprovata ortodossia comunista.

“Se non fate l’accordo, vi facciamo un… così”. L’appello è stato firmato da 150 associazioni territoriali della vasta galassia omosex, tra cui spiccano sigle come ConosciMil-ano (gay enterologi), Partigi-ano-Reggi-ano (gay antifascisti) e L’ago di Bracci-ano (gay dell’industria tessile e manifatturiera). L’appello offre, più che una prospettiva, una retrospettiva sui possibili vantaggi dell’alleanza e si chiude con lo slogan: “Un’occasione da ac-chiappare al volo” (suggerita, pare, da “Quelli dell’Aeropl-ano”, associazione di piloti gay).

“Sull’accordo siamo d’accordo, vero?”. Più che un appello, è una nota, sottoscritta da molti cantanti, impegnati come al solito su tutti i fronti possibili, politica compresa: tra gli altri, spiccano i nomi della sempre presente Fiorella Mannoia, di Piero Pelù e Simone Cristicchi. “Le canteremo e le suoneremo a tutti per le rime, se serve. Se occorre fare unità, rifaremo il Festival dell’Unità, girando l’Italia come nomadi” ha commentato, dando così il proprio benestare all’iniziativa, Beppe Carletti, leader dei Nomadi.

“L’accordo si fa, parola di Fo!”. È l’appello, scritto mentre si trovava in tourneè a Santa Fè, da Dario Fo e sottoscritto non solo da Jacopo Fo e Goffredo Fofi, ma addirittura da Fifì Fuà e Arnulfo Foà (chi sono? Nessuno lo sa). Il testo è molto sintetico, ma lo stile del compagno di Franca Rame è inconfondibile: “L’accordo si fa, parola di Fo! Perché se non si fa, a quel punto che fo? E che fine farà la fè che fu di Fo nel Pci-Pds-Ds-Pd?”.

“Un accordo da coltivare”. Firmato da Carlin Petrini (fondatore di Slow Food), Oscar Farinetti (fondatore di Eataly), Gianni Pinot (fondatore di Vinitaly) e Teroldego Quattrofiaschetti LaCiucca (fondatore di Etilitaly), è già stato sottoscritto da Michele Serra, dal Consorzio Agricoltori, Seminatori, Trebbiatori, Falciatori e Martellatori dell’Emilia Romagna e da Rossopomodoro (associazione di cuochi di sinistra).

“Un accordo che ha i numeri giusti”. Documento trasversale, sottoscritto da Mercatone Uno, Duo di Piadena, Tre Moschettieri, Fantastici Quattro, dai sindaci delle Cinque Terre, da tutti i giocatori del Sei nazioni, dall’archeologo Salvatore Settis, dall’attrice Ottavia Piccolo, dall’ex fondista Franco Nones e dai Dieci piccoli indiani.

“Diamo corda all’accordo”. Appello sottoscritto dall’Associazione Alpini del Caucaso, dei Carpazi e degli Urali, specializzati solo in escursioni sulle montagne dell’Est Europa. Hanno chiesto anche a Montolivo e Montella di firmare, ma il giocatore del Milan e l’allenatore della Fiorentina, sempre impegnati tra allenamenti, partite e trasferte, continuando a posticipare la firma hanno rischiato di mandare a monte l’iniziativa.

“Se fate l’accordo, poi non disfatelo”. Appello scritto da una tormentata elettrice di sinistra, tal Penelope, che richiama anche al suo dramma personale: colpita da una rara malattia che Nessuno conosce, per anni ha tessuto di giorno tele, trame e orditi per poi disfarle di notte. La sua storia era già stata pubblicata da “Fil rouge”, rivista di ricamo e uncinetto dedicata alle donne politicamente corrette.

“Accordati e poi vieni via con me!”. Fabio Fazio e Roberto Saviano (veri grafomani di appelli…) mettono a disposizione il loro studio televisivo per permettere ai protagonisti del prossimo governo di trovare un programma comune. Per venire incontro alle esigenze del difficilmente costituendo governo, saranno messe al bando soubrette, veline e deputate dal fisico prorompente e prosperoso. “Se c’è bisogno di una piattaforma comune, mi propongo personalmente come forma piatta, pur di aiutare la sinistra a promuovere questa nuova forma di governo”, ha esclamato convinta Luciana Littizzetto, che ha poi voluto presentare il suo personale appello a un “Esecutivo di alto profilo”: “Facciamolo? Sì, dai, fatemelo finalmente vedere!” (che vi siete messi in mente? Sempre del governo PidiElle si tratta…).