Nella puntata di Wild-Oltrenatura di martedì 19 marzo, Fiammetta Cicogna prosegue il suo viaggio lungo lItalia più selvaggia e sconosciuta. Dalle selve di faggi e castagni della Valgrande, dove lavventura ha avuto il suo inizio, fino alle spettacolari pendici dellEtna con le sue cime infuocate. Un percorso di oltre 2000 km ricco di scoperte e insoliti incontri, persone. Wild file mozzafiato e particolarmente crudi, quelli proposti durante la puntata, filmati per spettatori particolarmente forti e poco avvezzi a cedere di fronte a sangue e violenza. Thailandia. Emma, una murena di oltre due metri, sempre docile e socievole, improvvisamente aggredisce la biologa marina Bet Hexeter. Le azzanna il dito pollice e strattonandolo terribilmente fino a staccarlo. Immagini forti, come quelle dellarto ricostruito alla scienziata dopo un complesso intervento di chirurgia plastica.Tremende le ferite riportate da Johnny Cobbler, guardiano di alligatori, espostosi troppo per compiacere al pubblico e afferrato a una mano dalle terribili fauci di uno dei rettili. Anche se il peggio sembra essere passato e le ferite rimarginate, il pericolo corso dalluomo è stato grande: le fauci di un alligatore sono un pericoloso ricettacolo di batteri. Etna, con i suoi 3000 metri è il vulcano attivo più alto dEuropa. Lo scenario offerto dalle sue pendici laviche è straordinario, data la molteplicità di ambienti e paesaggi offerti. Il Parco Naturale dellEtna copre una superficie di 60.000 metri quadri, pari a unampia porzione della provincia di Catania. Il viaggio desplorazione di Wild, comincia dal comune Zafferana, per inerpicarsi in luoghi di stupefacente bellezza. La storia naturale narrata dalle lave solidificate è vecchia di 600.000 anni, quando al posto dellenorme massiccio vulcanico si apriva un placido golfo. A differenza del Vesuvio, un pericolosissimo vulcano esplosivo, lEtna è un vulcano lavico. Le eruzioni di questo tipo sono sempre violente e spettacolari, ma facilmente prevedibili così come le possibili conseguenze. La più grande eruzione documentata risale al 1669, quando le lave incandescenti fluirono ininterrottamente dai crateri attivi per 122 giorni, riversando fiumi di magma con una portata di oltre 150 milioni di metri cubi. Un fenomeno straordinario, dato che leruzione superò la stessa città di Catania prima di incontrare il mare. Nella storia, lEtna ha occupato sempre un posto di estremo interesse nellimmaginario collettivo delle culture che hanno popolato la Sicilia. Secondo i racconti trasmessi dalla mitologia greca, nella bocca del cratere risiedeva Efesto, Vulcano per i romani. Le scintille provocate dalle esplosioni magmatiche venivano interpretate come le fiammate provocate dalla lavorazione delle saette di Zeus. La fantasia popolare ha intessuto leggende e miti attorno questa presenza millenaria rendendo lEtna un elemento vivo del folklore locale.Interessanti le riprese dedicate alle grotte vulcaniche costruite dalla natura come immensi canali di scolo dove la lava scorre incandescente, fluida e veloce. Grazie alla competenza dello speleologo Rosario Basile, Fiammetta Cicogna ha fatto rivivere ai telespettatori lemozione di unesplorazione sotterranea a un complesso sistema di grotte formatesi dopo leruzione del 1792. Il sistema di caverne che si sonda nel ventre del vulcano, conta oltre 120 grotte quasi tutte esplorate e percorribili. Alex Bellini, Il montanaro, come viene chiamato dagli amici, sportivo estremo noto per le sue imprese, ha accompagnato la conduttrice in una solitaria “a due” fino in prossimità della vetta dellEtna, meta purtroppo temporaneamente irraggiungibile a causa di un provvedimento restrittivo emanato per meglio garantire la sicurezza degli escursionisti. Bellini è stato il protagonista della serie “Wild in Italy”. Gli ambienti montani attorno alle bocche del vulcano rappresentano quanto di maggiormente instabile presente nel regno della natura. Per capire questo, basta pensare al numero di volte che è stata ricostruita la funivia che collega Zafferana con la cime del vulcano stesso. Anche se la placide nevi delle piste da sci che si snodano lungo i declivi della montagna potrebbero trarre in inganno, sbuffi di vapori e continui brontolii ricordano a chi si avventura per quelle scarpate che il pericolo è sempre imminente.
Natura e pericolo, appunto, come il drammatico “Wild file” dedicato alla tragica avventura vissuta da Josh e Troy, due giovani della Carolina del Sud, avventuratisi nell’oceano per pescare su una barca senza motore e vela. Incuranti della bandiera rossa esposta sulla spiaggia dalla Guardia Costiera, i due ragazzi hanno sfidato le onde e una corrente che da subito si è rivelata letale per la loro incolumità. Con la forza delle sole braccia, per loro, è stato impossibile ritornare a riva. La furia delle acque li ha sempre di più allontanati dalla costa consegnandoli all’inclemenza del mare aperto. Soli, spaventati, stanchi e assetati, hanno vissuto un’odissea lunga sei giorni, prima di venire miracolosamente salvati. Come è stato fatto vedere dalle ricostruzioni, i pericoli della disidratazione espongono a terribili conseguenze. Uno dei due giovani, Troy, reso allo stremo della fame, ha più volte tentato di provocarsi lesioni oltre che arrivare sul punto di amputarsi un dito per sfamarsi con la sua stessa carne. Violenza e disperazione, ma anche incoscienza di fronte alle avvisaglie che la natura, attraverso i suoi elementi, lancia all’essere umano affinché possa evitare qualsiasi impresa.