Confronto mancato ieri a Piazzapulita tra Marco Travaglio e il neoeletto Presidente del Senato Pietro Grasso, dopo quanto accaduto durante la trasmissione di Servizio Pubblico del 21 marzo scorso, il programma di approfondimento di Michele Santoro. Durante la disputa telefonica, la seconda carica dello stato ha formalmente invitato il giornalista de Il Fatto Quotidiano a un dibattito di chiarimento. Corrado Formigli, ha colto loccasione e da casa, con un ipad, ha inviato un tweet di invito a entrambi: Pietro Grasso risponde, Travaglio declina. Niente scontro. Solo la possibilità offerta al senatore di approfittare di una lunga intervista, quella andata in onda ieri sera, lunedì 25 marzo, negli spazi e nei tempi di Piazzapulita. Da subito, Corrado Formigli ha portato lattenzione sul processo e la condanna di Marcello dellUtri. Le indiscrezioni vorrebbero imminente larresto del braccio destro di Silvio Berlusconi e questo per mezzo di comunicazioni di importanti agenzie giornalistiche. Grasso, ha sottolineato di come non si tratta mai di una vittoria, larresto di un condannato, ma della naturale conclusione di un iter giudiziario per evitare fughe e inquinamenti di prove. Successivamente, si è passati alla questione scottante: lintervento telefonico durante Servizio Pubblico. Un intervento fatto come un normalissimo cittadino e non con il peso di un incarico istituzionale. Formigli ha chiesto perché. Grasso ha risposto che in questione era la pulizia e la correttezza dellinformazione e che il suo è stato un atto doveroso. Un atto in difesa del suo passato professionale come Procuratore della Repubblica per evitare accuse assurde e infondate. Accuse di collusione tra mafia e magistratura, di favori, di documenti non firmati.?Grasso ha risposto che non è possibile lottare contro la mafia senza imbattersi nella politica e che fondamentale rimane adottare la metodologia corretta per districare una rete di rapporti e relazioni contorta e oscura. Il problema, sempre secondo Grasso, è che un giornalismo spregiudicato usa frammenti della vita professionale di un uomo dello stato, manipolandoli a proprio tornaconto, scadendo nella diffamazione. La storia complessa di un indagine, deve essere letta per intero, per essere compresa.?Poi laccusa scatenante mossa da Travaglio: quale ruolo ha giocato Pietro Grasso nel processo Andreotti, quando giunse a Palermo come neoeletto Procuratore Antimafia? Perché non sottoscrisse la richiesta di appello preparata dai suoi collaboratori dopo lassoluzione piena del Presidente? Se quel processo fu veramente la cronaca di un patto di potere che ha seminato morte, cosa ha indotto Grasso ad agire in quel modo? La risposta che il del Presidente del Senato ha dato, si è concentrata su doveri procedurali da osservare per evitare una sua possibile estromissione dalle indagini successive e da istruttorie future. E poi ancora chiarimenti sui difficili rapporti da gestire allinterno di una Procura come quella di Palermo, dove le pressioni politiche sono continue, dove le verità che rischiano di non emergere mai macchiano la vita di uomini che hanno dato tutto. Ma quanto pesa il passato di una nazione come la nostra nella costruzione di un futuro, allora? Grasso, in merito, ha cercato di fornire delle risposte, difficili, ma doverose, come quelle che dovranno fornire altri uomini e donne coinvolti nel governo di una nazione dal passato irto di travagli (nella pagina seguente il video dell’intervista a Pietro Grasso).
Fate presto! LItalia muore. Con questo titolo si è aperta la seconda parte della puntata di Piazza Pulita. Presenti in studio sono stati Alessandra Moretti, parlamentare Pd, protagonista di un momento intenso, vicini ormai come siamo alla scadenza del tempo concesso a Bersani per la formazione del nuovo esecutivo. Lara Comi, deputata Pdl e Roberto Napoletano, direttore de Il sole 24 ore. Formigli ha cominciato proprio con lui, dibattendo sul fatto che il titolo scelto è già stato precedentemente impiegato dal quotidiano finanziario. Napoletano, approfondendo, ha lanciato un monito; lItalia rischia di morire, vittima di uneconomia spregiudicata. Le responsabilità della politica sono enormi ed è giunto il momento di cambiare registro, prima di cadere in ulteriori declassamenti e gravi conseguenze. Saranno sufficienti gli otto punti proposti da Bersani? Oppure arriveremo a un governassimo con Alfano vicepremier? Prima di passare alla discussione, il servizio mandato in onda sul comizio tenuto da Berlusconi lo scorso sabato 23 marzo a Roma, è stato illuminante, per cercare di chiarire la situazione. Le truppe di Berlusconi, uno slogan. Sono stati molti i giovani che hanno risposto allappello. Sono ancora tanti gli italiani che affidano le aspettative del loro futuro a un partito che ha avuto gran parte nelle tristi vicende che hanno condotto la nazione sullorlo del default. Perché? Pullman e metro gratis. Buoni pasto gratis. Silvio paga tutto lui. Silvio paragonato a Papa Francesco. Silvio arbitro ancora una volta per la formazione di un governo oppure pronto per nuove elezioni? Silvio come Grillo?
La discussione che è seguita ha ripreso quanto sta accadendo durante questi ultimi giorni. Oggi cominceranno le consultazioni con le forze politiche. Giovedì, Bersani dovrà salire al Colle per relazionare con il Presidente della Repubblica. La domanda che Napolitano rivolgerà al leader Pd sarà una sola: su quali numeri conti per poter governare con un minimo di stabilità? Interessante a tale proposito le sottolineature fornite da Bianca Berlinguer, direttore del Tg3 che ha sostenuto come non si può pretendere di governare senza la certezza di una maggioranza reale e chiara negli accordi.