La puntata di martedì 26 marzo del talk show Ballarò in onda su Rai Tre e condotto da Giovanni Floris, ovviamente pone il focus sulle vicende politiche riguardanti il panorama italiano e in particolar modo sulle consultazioni che in questi giorni sta tenendo il Presidente del Consiglio incaricato, Pier Luigi Bersani, per trovare il bandolo della matassa e quindi reperire i numeri necessari per incassare la fiducia in Parlamento. In studio sono presenti in qualità di ospite il capogruppo del Partito Democratico al Senato lonorevole Luigi Zanda, lesponente del Popolo della Libertà lonorevole Maurizio Lupi, il vice Ministro del Lavoro Michel Martone, leconomista Lidia Udiemi, leditorialista del quotidiano Repubblica Massimo Giannini, leconomista Dominick Salvatore mentre in collegamento ci sono il presidente di RCS Libri Paolo Mieli e il presidente della Ipsos Nando Pagnoncelli. Come consuetudine la puntata si apre con la copertina curata da Maurizio Crozza che ovviamente non poteva non prendere spunto sulle consultazioni che sta portando avanti Bersani. Crozza si traveste da Bersani e davanti alla classica birra alla spina, incomincia a spulciare nella propria rubrica telefonica a chi potrebbe telefonare per dare vita a questo Governo. Telefona a un paio di amici che puntualmente gli chiudono il telefono in faccia. Poi riceve la telefonata del presidente Giorgio Napolitano con la quale gli chiede a che punto si trovi per la disperazione di Bersani. Poi parla del Movimento 5 Stelle e dei trolls che secondo Grillo stanno infestando il suo blog per distoglierle dalla verità i lettori che lo frequentano. Crozza si chiede e chiede al leader del Movimento 5 Stelle se ha pensato anche se solo lontanamente, che i commenti di dissenso nei confronti della linea politica che sta portando avanti siano veri e non da bannare e censurare. Battuta poi sul capo gruppo del Movimento 5 Stelle, Crimi, che dopo aver indicato il Capo dello Stato Giorgio Napolitano meno addormentato di quanto credesse, ironia della sorte si fa beccare nellaula del senato che dorme beatamente. Chiusura su DellUtri che secondo Crozza è lunico sicuro del proprio settennato alludendo alla condanna in appello per sette anni di reclusione e sullemergenza di Cipro avvisando gli amici ciprioti che presto noi italiani andremo a farli compagnia (nella pagina successiva il video della copertina di Maurizio Crozza).
Il primo servizio che viene mandato in onda fa il punto della situazione evidenziando come alla Camera, Bersani non abbia bisogno di nessun appoggio mentre invece al Senato, conti alla mano deve riuscire a intercettare in questi ultimi giorni, il consenso di altri 36 senatori minimo. La prima disamina al riguardo viene affidata a Zanda che ricorda come questa situazione di forte ed evidente instabilità politica vada attribuita principalmente a una legge elettorale assolutamente da cancellare quanto prima. Inoltre, in merito alla mancanza di numeri al Senato, sottolinea come solitamente in questi casi sono decisive le ultime 24 ore prima del possibile voto di fiducia. Secondo Giannini in questo momento sembrano esserci poche possibilità per Pier Luigi Bersani di riuscire a trovare la tanta agognata fiducia e di questo ne è testimonianza il fatto che stia prendendo tantissimo tempo con delle consultazioni eccessivamente lunghe. Viene quindi mandato in onda un filmato nel quale viene mostrata la manifestazione dello scorso sabato del Pdl a favore di Silvio Berlusconi a Roma e la raccolta firma per mandare a casa lo stesso Berlusconi. Ovviamente, Maurizio Lupi, nel suo intervento conferma la linea che nel pomeriggio aveva evidenziato il proprio partito e ossia tentativo di mettere su un Governo basato sullalleanza con il Partito Democratico altrimenti cè soltanto il voto come alternativa. A tal proposito la redazione di Ballarò mostra alcuni cartelli che evidenziano alcuni punti programmatici in comune tra il Pd ed il Pdl che nello specifico sono labbattimento dei costi della politica, la riforma elettorale, abolizione province, meno tasse sul mondo del lavoro anche se con approcci differenti. Tuttavia, Zanda fa notare che su alcuni di questi punti non si è riusciti a trovare un accordo neppure nella scorsa legislatura facendo presente come sulla carta possano esserci convergenze mentre nel concreto non si sono possono realizzare insieme. In tutto questo, mentre ci sono difficoltà nel formare il nuovo Governo, alcuni deputati del Movimento 5 Stelle, hanno partecipato alla manifestazione No Tav nello scorso fine settimana ribadendo il proprio no nel votare la fiducia nei confronti di Bersani.
Il focus del discorso viene quindi spostato sulle questioni economiche con il professor Salvatore che ricorda come l’Italia si trovi di fatto in un stato di recessione. Tra l’altro c’è il rischio che l’agenzia di rating Moody’s torni nuovamente a declassare l’Italia. Scontro su chi stata la colpa di questa situazione con la Undiemi che pensa possa essere difficile che la stessa classe politica che ha causato tutto ciò possa portare l’Italia fuori dal tunnel. Zanda ricorda come sia stato il Governo Berlusconi a prendere dei precisi impegni con l’Unione Europea che di fatto hanno imposto questa grande austerità. Dopo qualche altra battuta sulle responsabilità di cui dovranno farsi carico i grillini, si passa ai sondaggi della Ipsos che oltre che evidenziare un certo pessimismo sul fatto che Bersani possa riuscire nel formare il Governo fotografano in questa maniera le intenzioni di voto in questo momento: Partito Democratico crescerebbe fino al 28%, Movimento 5 Stelle arriverebbe al 27%, Popolo delle Libertà grosso modo sui livelli delle votazioni con il 21,9%, Scelta Civica in caduta all’8% e via via tutti gli altri. Le coalizioni vedrebbero Centro Sinistra al 31%, Centro Destra al 29% e M5S al 27% con il Centro distaccato al 9,5%.